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| "Quella volta che a Palermo raccontai la gara senza bere acqua ed arrivai quasi al collasso. Evento collettivo. Mi alzai stanco....".
Da oramai due anni per molti acesi, l'8 dicembre non è più solamente la data della ricorrenza dell'Immacolata Concezione, ovvero una sorta di antipasto delle festività natalizie, bensì questa giornata coincide con la storica vittoria per 1-3 dell'Acireale a Palermo, una pagina veramente incancellabile dagli annali sportivi della nostra città. Inutile negare come il mio nome e la mia modesta attività giornalistica siano legate strettamente a quel successo perché ebbi il piacere di viverlo, raccontarlo e condividerlo con la gente di Acireale, collegata da casa, ma anche connessa da ogni parte del mondo. Furono davvero in migliaia a seguire la partita. Si arrivò ad una punta di ascolti di 972 unità collegate nello stesso momento, un record che resterà imbattuto per lungo tempo in tema di Acireale, ma tale dettaglio dimostra come quel evento sia stato seguito ed abbia interessato anche delle persone sicuramente non molto appassionate di calcio locale. Registrai numeri da capogiro praticamente senza mezzi. Analizzando i dati numerici, altri sicuramente molto più attrezzati, se va bene possono toccare quota 300 collegati, un terzo dei nostri numeri. Insomma, Palermo - Acireale 1-3 non fu solo una semplice vittoria, ma un evento collettivo per la nostra città. Per evento collettivo mi riferisco ad un qualcosa ricordato da tutti per la serie "quel giorno quando avvenne tale cosa mi trovavo la'...". Non credo di sbagliare se dico che quella vittoria a Palermo resta davvero immortale anche grazie alla mia cronaca, tecnicamente imperfetta, ma piena di entusiasmo e passione. D'altronde, obiettivamente quando ricapiterà in futuro che l'Acireale vada a vincere allo stadio "Renzo Barbera" di Palermo o in altri importanti impianti sportivi del calcio nazionale visti solo in televisione? Ragionando con onestà intellettuale reputo che un qualcosa del genere difficilmente si potrà ripetere in futuro. Ai tempi cercai di adattare il mio commento al momento vissuto. In base all'alto gradimento riscosso, riuscì nel mio obiettivo, fin troppo bene. A distanza di due anni da quella giornata, desidero condividere un paio di note colorite in merito a quel evento: 1) Raccontai la partita senza bere un goccio d'acqua per due ore. Chi mi conosce sa che quando vado a raccontare le partite mi porto almeno 3 bottigliette d'acqua che consumo lungo l'arco dei 90 minuti. Non certamente per scaramanzia, ma per una normale esigenza fisica di bere per riprendere fiato, dare freschezza a gola e bocca, ma anche per scaricare un poco di tensione e nervosismo. È come fumare in un certo senso... Infatti l'acqua mi venne sequestrata all'ingresso dello stadio dalla polizia per motivi di ordine e sicurezza pubblica, seppur tali disposizioni restano sempre discutibili. Nel piccolo bar allestito nel settore ospiti dello stadio l'acqua veniva venduta, ma servita in bicchieri sempre per motivi di sicurezza. Bevvi solo un bicchiere d'acqua, entrai nel settore e poi feci una tirata unica. Ovviamente trasportare l'acqua in bicchiere era una scomodità unica. 2) Quella cronaca per me rappresentò uno sforzo fisico per l'eccezionalita' della gara che mi portò ad una emotività esagerata perché furono 90 minuti di altissima intensità in tutti i sensi. Sono sensazioni difficili da spiegare, però posso dire che all'indomani mi svegliai praticamente ancora stanco. Ancora mi chiedo come feci a non avere qualche collasso perché forse ci andai vicino ....... Tuttavia, posso affermare che in quel giorno esagerare ne valse la pena........
(Davide Sirna, gestore di Acireale Calcio: notizie e aggiornamenti sui granata).
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