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Dalla Costa d'Avorio all'Acireale: la grande impresa di Adam Ouattara

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view post Posted on 12/5/2020, 19:29

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La storia di Adamzaki Ouattara, attaccante attualmente in forza all'Acireale


Attaccato al suo pallone fin dall'età di cinque anni, con un sogno da coronare tra mille difficoltà. E' la storia di Adamzaki Ouattara, attaccante attualmente in forza all'Acireale, che ha creduto nelle proprie potenzialità per dare forma ad una splendida realtà destinata a diventare sempre più grande. Nato in Costa d'Avorio, il giovanissimo classe 1998 muove i suoi primi passi nella stessa scuola calcio dove sono cresciuti campioni del calibro di Kolo e Yaya Touré e Gervinho. Adam inizia a giocare prima da difensore centrale e in seguito per due anni da terzino sinistro. Poi, una partita cambia tutto:
"Avevo nove anni, stavamo perdendo 2-0 in una gara di un torneo regionale - spiega Ouattara ad Iam Calcio Catania - e ho chiesto al mio mister di andare in attacco. Appena ho avuto l'ok sono riuscito a segnare una tripletta in 20 minuti che ci ha permesso di vincere 3-2. Da quella volta in poi l'allenatore mi disse tu da qui non ti muovi più".

Ma nella vita quotidiana di Ouattara non c'era solo il calcio. Adam è cresciuto in un quartiere molto povero. Dopo aver frequentato la scuola con i sacrifici della propria famiglia, decide di dare il suo supporto dedicandosi a piccoli lavoretti e allontanando le cattive compagnie. Nel 2010, però, in Costa d'Avorio scoppia una guerra civile che ha inevitabilmente cambiato la vita del giovane. Con l'instaurazione del nuovo regime nazionale, Adam con il supporto della madre che lo ha sempre incentivato nell'inseguire il proprio sogno, decide di lasciare la sua terra per cercare fortuna altrove.

"Inizialmente mia mamma pensava - spiega - che non mi allontanassi molto dalla Costa d'Avorio. Era il 2016, ho passato una settimana in Burkina Faso ed ho incontrato delle persone che mi hanno convinto ad andare in Niger e in seguito in Libia, ma non sapevo che lì ci fosse una guerra".

Il viaggio per arrivare in Libia è stato durissimo, attraversare il deserto del Sahara è stato logorante per Ouattara. Arrivato a Tripoli, il giovane ivoriano si trova davanti uno scenario di terrore e disagio. Lui cerca di arrangiarsi come può lavorando e non risparmiandosi mai, nonostante il conflitto che coinvolgeva la terra libica. Per sfuggire ad un'altra guerra, ad Adam viene proposto di partire per l'Europa:

"Il rischio di restare coinvolto - aggiunge - era molto alto e dunque dopo degli avvertimenti mi sono imbarcato. Ho viaggiato per due giorni e mezzo e durante il tragitto io e un’altra persona ci siamo accorti che il barcone era bucato. Per evitare di generare panico (erano presenti tanti bambini) io e questa persona abbiamo raccolto l'acqua come potevamo. Poi al confine delle acque internazionali un'imbarcazione ci ha soccorso, dopodiché siamo sbarcati a Catania".

Era il 13 giugno 2016 e Adam Ouattara viene accolto dalla Sicilia. Il calore dell'isola e della sua gente rimangono impressi nel cuore del giovane, nonostante il tema della discriminazione razziale, purtroppo, dilaghi in questo periodo storico:

"Quando sono arrivato - afferma - mi sono trovato benissimo. E capisco anche i tanti siciliani che siano diffidenti, soprattutto quando accadano episodi spiacevoli nel quale sono coinvolti degli immigrati. Io conosco bene la Sicilia, è una terra ricca di calore, di gente così non la trovi da nessuna parte".

Adam viene poi trasferito al Cara di Mineo e il suo unico obiettivo era integrarsi e studiare. Il calcio, per il momento era stato accantonato, fino a quando il classe '98 va a correre nei presso del campo sportivo del centro.

"Ci tengo a dire - continua - che non smetterò mai di ringraziare questa terra. Ho visto che i ragazzi si stavano preparando per giocare e ho pensato di riprendere. Il mister Gianluca Trombino mi ha proposto di entrare a far parte della squadra dopo avermi visto giocare da terzino, anche se il primo obiettivo per me era andare a scuola. Accettai perché gli allenamenti non interferivano con le lezioni e ad inizio campionato ho giocato da trequartista. Poi a causa di un'espulsione di un compagno giocai da centravanti e segnai due gol. In quella stagione vincemmo il campionato e misi a segno 45 reti in 25 presenze".

Ouattara è di un'altra categoria e le sue prestazioni non passano di certo inosservate. L'agente Gianluca Virzì nota le sue grandi qualità e decide di presentarlo all'Acireale per un provino, ma per varie vicende non si riuscì a concretizzare il suo ingaggio. Il primo tesseramento arriva con la Sancataldese in Serie D, era la stagione 2017/2018:

"Giocai titolare tutto l'anno - afferma - e misi a segno 7 reti, ma in una partita feci anche il quinto di sinistra a tutta fascia. Ho sempre dato tutta per la squadra e sono pronto a giocare fuori ruolo se necessario. L'anno successivo con l'arrivo di mister Mascara cambia tutto e vado a Palmi. In quella stagione giocai 28 partite".

Le qualità dell'attaccante ivoriano vengono fuori esponenzialmente e il Taranto si interessa al suo cartellino.

"E' stata una bella avventura, - spiega - anche se non ho giocato molto. Giocai una gara con il Cerignola in cui segnai un gol e con il Fasano feci un assist. In attacco c'era gente con grande esperienza e trovare spazio non era facile. Con i tifosi, però, ho legato tantissimo, anche adesso ricevo tantissimi messaggi da parte loro".

Lo scorso dicembre Ouattara decide di andare via dalla Puglia per giocare con continuità, ma non in prestito. Su di lui ci sono Messina e Acireale.

"Quando si è presentata l'opportunità di vestire la maglia granata non ci ho pensato su due volte. Avevo sentito il mister Pagana che puntava molto su di me e anche quando si trovava a Siracusa ha cercato di prendermi. Appena arrivato ad Acireale mi ha dato subito fiducia e nella prima partita contro il Palermo, dove vincemmo 3-1, ho fornito l'assist per la rete finale".

I primi gol con la maglia acese arrivano contro Giugliano (doppietta) e Roccella. Ma Adam dimostra ancora una volta la sua disponibilità verso tutta la squadra:

"Il mister Pagana - conclude - conosce benissimo le mie qualità. Sa che posso dare molto con la mia fisicità ai compagni e in questo ho trovato ispirazione in Mario Mandzukic, che soprattutto alla Juventus si è sacrificato in un ruolo non suo. Cerco di sfruttare al massimo la mia velocità e anche se sono cresciuto con il mito di Ronaldo il Fenomeno, in base alle mie caratteristiche il mio modello è Romelu Lukaku. Forse sotto porta dovrei essere più egoista, ma se ho l'opportunità di far segnare un compagno preferisco farlo volentieri".

In pochi anni, con sudore, sacrifici e una forza di volontà fuori dal comune, Adam Ouattara è riuscito a superare da un continente all'altro numerosi ostacoli. Il giovane 21enne non vuole fermarsi, ma alzare sempre di più l'asticella. Non a caso già diverse squadre che militano in categorie più blasonate, sia in Italia che all’estero si sono interessate a lui.


di Antonino Lo Re


 
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