Calciolandia Sicilia

Gocce di memoria

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 30/12/2008, 15:02

Top 5

Group:
Master Admin
Posts:
60,662
Location:
Catania

Status:


FONTE Gazzetta dello Sport (3 Gennaio 1997)

LA RIVELAZIONE DELLA SERIE C1 - Morinini, lo svizzero che in silenzio ha conquistato Catania

Il tecnico dell'Atletico parla poco ma con lui la squadra vola: "Il merito non e' solo mio, ho trovato un gruppo disposto a lavorare sodo"

CATANIA - Parla cosi' poco da sembrare timido. Eppure Roberto Morinini "pesando" frasi e indicazioni, ha ridato ai catanesi la speranza concreta di un ritorno in serie B: l'Atletico ad un turno dalla fine del girone di andata, ha 23 punti, 3 in meno rispetto a Savoia, Andria e Casarano, prime del girone B. Dall'ottavo turno, da quando cioe' Morinini ha rilevato in panchina Angelo Orazi, l'Atletico ha perso un solo incontro (Casarano) al Cibali (1 - 2), aggiudicandosene 4 ai danni di Avezzano, Avellino e fuori casa Giulianova e Sora e collezionando poi 4 pareggi. A proposito di cifre i catanesi vantano la terza migliore difesa del girone B della C1 (otto gol subiti, appena due nelle ultime 9 partite) e un attacco che finalmente funziona. "Il merito non e' solo mio, tutt'altro - ripete spesso Morinini, attualmente in Svizzera per le vacanze -. Orazi ha lavorato bene, forse ha avuto meno fortuna di me. Ho trovato una squadra caratterialmente formata e disposta a lavorare sodo". Fortuna o coincidenze, prima del suo arrivo, l'Atletico fuori casa stentava (un solo punto ottenuto). Adesso se al Cibali non riesce a battere Acireale o Ischia, fuori casa "rimedia" atterrando Giulianova e Sora: "Il nostro obbiettivo sono i play - off, la societa' - rileva Morinini - e' ben organizzata e sono stato messo nelle condizioni di lavorare al meglio". In realta' e' stato l'allenatore, in brevissimo tempo, a trasmettere la propria personalita' alla squadra: "In campo - rileva il capitano Pietro Infantino - Morinini parla poco, ma ci ha conquistato con il suo forte carisma molto evidente". Catania torna a sognare la serie B dopo tanti anni: "Purche' il sogno non turbi la serenita' dell'ambiente. Fino ad oggi abbiamo agito in evidente tranquillita' - afferma l'allenatore originario di Bellinzona - perche' gli avversari non ci consideravano capaci di stabilirci nelle zone prestigiose della graduatoria. Se dopo avere vinto a Sora non dovessimo dare un seguito contro la Juve Stabia alla ripresa del campionato (12 gennaio n.d.r.) ritorneremmo al punto di partenza. Ecco perche' non mi esalto, ecco perche' di certi argomenti parlo poco o niente". Chi e' rimasto stupito dai lunghi silenzi di Morinini e' il presidente dell'Atletico Franco Proto: "Per Natale e' quasi diventato rosso in viso al momento di abbracciarmi per gli auguri. Comunque entro la fine del mese spero di farlo sbilanciare". Proto ha infatti pronta una proposta di buon valore (e non soltanto economico) per trattenere in Sicilia il tecnico di Bellinzona. Una riconferma a prescindere dall'esito della stagione. E Morinini? Di futuro non parla, pensa solamente al suo compito: "Il campionato di C1 e' molto equilibrato, sette squadre nel giro di tre punti sono un dato significativo. Se la capolista Savoia perde in casa con la Nocerina, fino a quel momento ultima della classe, vuol dire che non si possono azzardare previsioni". La gente di Sicilia ha imparato ad amare un allenatore che, a prima vista, poco si adatta al clima caldo del calcio catanese. Persino il pubblico allo stadio appare meno scorretto, quasi disposto a perdonare un errore dal dischetto (e' capitato a Ortoli qualche settimana fa), o un pareggio deludente. Con poche parole e tanti punti in piu', lo svizzero Morinini ha conquistato il cuore dei catanesi.




FONTE Gazzetta dello Sport (13 Gennaio 1997)

Atletico Catania vs Juve Stabia 0-1

MARCATORE: Foglia al 35' s.t.

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei, Babuin (De Sensi dal 37' s.t.); Favo, Cavataio, Infantino; Moro, Bugiardini, Lerda, Anastasi (Modica dal 27' s.t.), Ortoli. (12 Lucenti, 15 Sandri, 16 Silvestri, 17 Nassi). All. Morinini.

JUVE STABIA: Ambra; Monaco, Feola; Saladino, Amodio, D'Alessio; De Francesco, Perrella, Costantino (Sarnelli dal 48' s.t.), Nicodemo, Gonano (Foglia dal 24' s.t.). (12 Asile, 13 Lovato, 14 Caccavale). All. Guida.

ARBITRO: Bertini di Roma.

NOTE: spettatori 1.000 circa; incasso 25 milioni. Ammoniti Saladino, Cavataio, Babuin, Bonadei e Nicodemo. Angoli 7 - 1 per l'Atletico. Un minuto di silenzio per le vittime della frana di Castellammare.

DAL NOSTRO INVIATO CATANIA - L'Atletico fa gioco, ma evidenzia limiti vistosi quando deve dare profondita' al proprio gioco e quando deve finalizzarlo. E paga cara una disattenzione della coppia centrale difensiva. La Juve Stabia chiude bene i varchi, ricorrendo anche a qualche fallo di troppo e nell'unica occasione che gli capita beffa la squadra di Morinini con Foglia. Cosi', dopo una striscia positiva di 5 turni, si interrompe nel giorno piu' atteso la rincorsa dei catanesi (sempre sconfitti dopo una sosta di campionato) ai playoff. Una squadra quella di Morinini che difetta di continuita' e personalita' nei momenti cruciali della stagione e che dimostra di trovarsi piu' a suo agio in trasferta (7 punti in 3 gare) che in casa (2 pareggi e una sconfitta) anche se ieri il pari sarebbe stato il risultato piu' equo. La Juve Stabia che a partire dalla prossima giornata potra' contare sull'attaccante tedesco Vollman nonostante le assenze di 4 pedine base ha dimostrato un grande carattere e una difesa solida ben guidata da Amodio. Morinini schiera i suoi col 4 - 4 - 2, inserendo Anastasi a destra e dirottando Moro sulla sinistra al posto di Vessella (infortunato). Guida stacca Amodio dietro i compagni della difesa e predispone marcature a uomo su Lerda e Ortoli. E' sempre l'Atletico a tenere in mano l'iniziativa su un campo pesante per la pioggia, ma i campani riescono a coprire ogni spazio e sono insuperabili nell'anticipo. Al 23' siciliano Squizzi alza sopra la traversa una sventola su punizione di Amodio. Per l'Atletico ci prova da fuori Infantino al 35'. L'Atletico Catania chiude in crescendo: reclama un rigore su Ortoli (trattenuta di Saladino e caduta vistosa) e al 47' sfiora il vantaggio con un colpo di testa di Moro su punizione di Bugiardini. Nella ripresa si ripete il solito cliche': Atletico Catania generoso ma inefficace. Ortoli al 9' spara alto da pochi passi. Morinini tenta la carta Modica, ma va meglio a Guida con l'innesto di Foglia. L'attaccante, al 35', su cross di Feola dalla sinistra, anticipa di testa in area Infantino e Cavataio. Dopo 535' Squizzi perde l'imbattibilita'.

*nell'articolo originale in più occasioni la squadra era chiamata dal giornalista Catania. L'articolo come quelli successivi in cui sarà riscontrato il medesimo ERRORE, sarà modificato. NOI SIAMO L'ATLETICO CATANIA




FONTE Gazzetta dello Sport (20 Gennaio 1997)

Savoia vs Atletico Catania 0-0

SAVOIA: Morrone; Carannante, Compagno; De Rosa, Veronese, Cecchi (Amore dal 33' s.t.); D'Antimi (Scaringella dal 33' s.t.), Marasco, Carruezzo, Stefani (Ambrosino dal 25' p.t.), Barbera. (12 Corcione, 14 Porchia, 16 De Silvestro 17 Deflorio). All. D'Arrigo.

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei, Babuin; Favo, Cavataio, De Sensi; Anastasi (Moro dal 20' s.t.), Bugiardini, Lerda (Gulino dal 48' s.t.), Vessella, Ortoli (Modica dal 17' s.t.). (12 Lucenti, 13 Modica, 14 Infantino, 15 Sandri, 16 Silvestri). All. Morinini.

ARBITRO: Sputore di Vasto.

NOTE: spettatori 1.800 circa (abbonati 1.347) per un incasso di 20 milioni. Ammoniti Bonadei, Carannante, De Sensi, Vessella e Marasco. Angoli 5 - 5.

DAL NOSTRO INVIATO NAPOLI - Fischi a raffica su un Savoia malato. L'Atletico pietosamente non ne approfitta e i playoff si allontanano ancora per Morinini, che tatticamente si aggiudica, con delle correzioni in corsa, il match col suo predecessore D'Arrigo. Eppure il Savoia era partito bene, intenzionato com'era a lasciarsi alle spalle le due sconfitte consecutive. Neanche il tempo di disporsi in campo che D'Antimi dalla destra crossa al centro, Barbera devia di testa e Squizzi deve volare per deviare in angolo. Passano appena 2' e Carannante, servito da una torre di Barbera, si trova tutto solo a centro area, ma sciupa tirando fuori. Ancora il tempo di annotare una splendida esecuzione di Carruezzo, su punizione (14'), che colpisce l'incrocio dei pali alla sinistra di Squizzi, prima che gli ospiti si assestino in difesa e inizino a manovrare diligentemente. Sulla destra la coppia Bonadei - Anastasi comincia a trovare spazi utili, mentre dall'altro lato sono Vessella e Ortoli (suo un pericoloso colpo di testa al 24') a tenere in apprensione la difesa. La ragnatela dell'Atletico Catania, orchestrata da Favo, frena le incursioni campane fino al 35', poi nel giro di tre minuti vanno al tiro Marasco (fuori), De Rosa e Carannante, costringendo Squizzi a due grandi interventi. Chi, pero', nella ripresa si aspettasse un Savoia ancora lucido e' destinato a rimanere deluso. Se si esclude al 12' una conclusione di Marasco che, tutto solo, sciupa incredibilmente in mezza rovesciata a otto metri da Squizzi, la squadra di D'Arrigo sembra in debito di ossigeno e di idee, facendo si' che a condurre la manovra sia l'Atletico Catania. Niente di trascendentale, ovviamente, ma prima Vessella (al 13') e poi Lerda (al 28') hanno due ghiotte occasioni per trasformare la gara in una festa rossazzurra. Morrone pero' li ferma (bene) entrambi. L'Atletico Catania si deve accontentare degli "ole" dei suoi tifosi ai molti passaggi di fila che gli uomini di Morinini riescono spesso a mettere in mostra, in barba al pressing del Savoia. Poco. Ma meglio di niente. In attesa che il Cibali sia piu' generoso.




FONTE Gazzetta dello Sport (27 Gennaio 1997)

Atletico Catania vs Trapani 0-0

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei, Modica; Favo, Cavataio, Infantino; Moro (Gianguzzo dal 1' s.t.), Bugiardini, Lerda, Vessella, Ortoli (Anastasi dal 41' s.t.). (12 Lucenti, 13 Babuin, 15 Sandri, 17 Silvestri). All. Morinini.
TRAPANI: Frezzolini; Martinelli, Incrivaglia; Airoldi, Campedelli, Signorelli (Rubino dal 30' s.t.); De Gregorio, Di Salvatore, Frati, Musumeci (Giacalone dal 45' s.t.), Arco (Lucchini dal 40' s.t.). (12 Guaiana, 16 Fioretti, 17 Zanotto, 18 Filicetti). All. Iaconi.

ARBITRO: Baglioni di Prato.

NOTE: spett. 1.200 circa; inc. di 26 milioni. Amm. Airoldi, Ortoli, Martinelli, Favo e Incrivaglia. Angoli 6 - 4 per il Trapani.

DAL NOSTRO INVIATO CATANIA - Il derby siciliano da' due conferme: l'Atletico non sa piu' vincere al Cibali e manifesta i soliti problemi di finalizzazione (contatti in corso col Pescara per Vecchiola e Margiotta e possibile scambio Lerda - Rizzolo con l'Ascoli); il Trapani ha superato le conseguenze sul piano morale delle ultime due sconfitte con una prestazione autoritaria. Il pareggio giova poco all'Atletico, che non e' riuscito a sorpassare i granata e ad accorciare le distanze dalla zona playoff. E forse rimanda a casa la squadra di Iaconi con un pizzico di insoddisfazione per le due palle gol neutralizzate da uno strepitoso Squizzi, su Frati nel primo tempo e su Frati e Rubino nella ripresa. L'Atletico nel primo tempo e' stato pero' sfortunato al 23' quando Lerda di testa ha scheggiato la base del palo. Ma la squadra di Morinini, pur denotando qualche sprazzo di gioco, non e' mai riuscita a prendere il comando delle operazioni: il Trapani, schierato col 5 - 3 - 2 da Iaconi, ha chiuso le corsie laterali e i suoi centrocampisti hanno sempre avuto la meglio sia nei duelli singoli, sia in velocita'. Ortoli al 16' cerca d'infilarsi nell'area trapanese, ma nel contatto col difensore Martinelli forse accentua la caduta e l'arbitro lo ammonisce. Lerda si dispera al 23' quando il suo colpo di testa sembra destinato in rete ma colpisce il palo. Ma l'occasione piu' nitida la crea il Trapani al 35': Musumeci (ex etneo) lancia in area Frati, che s'infila fra i due centrali ma, sul suo sinistro, trova Squizzi pronto alla parata. Al 44' e' Favo a cercare dal limite la stoccata giusta, ma la palla viene ribattuta da un difensore. Nella ripresa Morinini inserisce subito Gianguzzo (all'esordio) e passa al 4 - 3 - 3. L'Atletico e' piu' incisivo e determinato. Il Trapani, invece, lascia solo Frati e si fa piu' accorto. Gianguzzo (16') affonda come una lama sulla destra e serve una palla d'oro a Ortoli, che spedisce fuori di testa; Lerda (24') perde l'attimo fuggente e Campedelli ferma il suo tiro in scivolata. E Vessella (32') su punizione dal limite esalta Frezzolini. Il Trapani non cede e all'88' sfiora il gran colpo: Squizzi s'oppone prima a Frati e poi a Rubino.
 
Web  Top
luigicalvo
view post Posted on 30/12/2008, 15:05




bei tempi sembra un peccato leggere tutte queste belle cose...che ormai sono svanite..detto da me che non sono manco un catanese ma siracusano...penso a te caro solo atletico ct...quanto sarà da parte tua il dispiacere!! e vabbè ormai sono solo ricordi...bei ricordi...dispiace adess vedere l'atletico ct in promozione ma spero che un giorno quanto meno ritorni in D c2 perchè no ritorni a quei livelli come 10 anni fà...saluti...
 
Top
view post Posted on 30/12/2008, 15:49

Top 5

Group:
Master Admin
Posts:
60,662
Location:
Catania

Status:


FONTE Gazzetta dello Sport (3 Febbraio 1997)

Fermana vs Atletico Catania 0-1

MARCATORE: Gianguzzo all'8' s.t.

FERMANA: Marchioro; Miccoli, De Rosa (Luciani dal 37' s.t.); Di Matteo, Lauretti, Medda; Nitti (Clementi dal 18' s.t.), Furiani, Cavicchia, Panzanaro, Perrone (Carfora dal 18' s.t.). (12 Giannetti, 13 Portanova, 14 Mengo, 16 Pelliccia). All. Alessandrini.

A. CATANIA: Squizzi; Bonadei, Modica; Favo, Paschetta, De Sensi; Anastasi (Moro dal 1' s.t.), Bugiardini, Lerda, Vessella (Sandri dal 27' s.t.), Gianguzzo (Silvestri dal 38' s.t.). (12 Lucenti, 13 Infantino, 14 Cavataio, 16 Babuin). All. Morinini.

ARBITRO: Manganelli di Milano.

NOTE: spettatori 2.300 circa; incasso 45 milioni. Espulsi Furiani al 42' p.t. e Favo al 45' p.t.; ammoniti Paschetta, De Rosa, Carfora e Cavicchia. Angoli 3 - 2.

FERMO - S'interrompe la bella serie positiva (tre vittorie e un pareggio) della Fermana, che tanto entusiasmo aveva giustamente alimentato. Guastafeste ancora una siciliana (gia' il Trapani aveva vinto a Fermo), questa volta l'Atletico Catania, per il quale la conquista della zona playoff diventa un obiettivo sempre piu' concreto. Lerda e compagni hanno legittimato il loro successo nella ripresa, giocata con l'autorita', la destrezza, la consapevolezza della squadra di rango. Nel primo tempo, invece, era stata la Fermana a far registrare, nonostante le tante assenze (4 gli squalificati) un'evidente supremazia territoriale. Schierati da Alessandrini con uno spavaldo 4 - 3 - 3, i marchigiani si erano portati subito in avanti, anche se i pericoli per la difesa catanese, tra le piu' ermetiche del campionato, erano piuttosto rari. Dopo un paio di tentativi velleitari di Perrone, partito a spron battuto ma poi spentosi, intorno alla mezz'ora saliva in cattedra Nitti, che al 27', dopo essersi ben destreggiato tra un paio di avversari, entrava in area e veniva strattonato da Paschetta, e 4' dopo era bloccato da De Sensi. In entrambe le occasioni l'arbitro lasciava proseguire fra le vivacissime proteste del pubblico (volava anche qualche oggetto). Qualche minuto piu' tardi il signor Manganelli mandava negli spogliatoi prima Furiani e poi Favo. Giocare in 10 tutta la ripresa pregiudicava maggiormente gli equilibri della Fermana. L'Atletico, invece, appariva trasformato, grazie anche all'evidente contributo di Moro che (subentrato ad Anastasi) assicurava una spinta piu' incisiva sulla destra oltre che una piu' efficace propensione al dialogo con il sempre valido Lerda. All'8' il gol decisivo: Gianguzzo in semirovesciata sorprendeva di sinistro Marchioro infilando nell'angolo basso. I siciliani cominciavano a controllare la situazione, cercando solo qualche contropiede. La Fermana non riusciva a reagire. Qualche uomo (come Panzanaro, importantissimo nello scacchiere marchigiano, che risentiva in maniera evidente degli impegni viareggini con la Juve) appariva in difficolta'. Solo a tempo scaduto Di Matteo aveva la palla buona, ma sciupava.





FONTE Gazzetta dello Sport (8 Febbraio 1997)

Atletico Catania, precisione svizzera

L'Atletico cresce tra un computer e i Malavoglia di Verga. Il tecnico Morinini, che vincendo soprattutto in trasferta ha portato la squadra in zona playoff, programma ogni lunedi' la settimana di lavoro ma non si accontenta: per conoscere meglio la citta' e la Sicilia legge con attenzione un classico del verismo

Pragmatico, rigoroso, tutto calcio e computer. Un professore del pallone che sa di giocarsi una carta importante per le sue ambizioni di arrivare sui palcoscenici piu' importanti del calcio italiano. Roberto Morinini, allenatore svizzero dell'Atletico Catania programmato al computer, ha l'aria autoritaria e le qualita' di chi attraverso il lavoro e l'applicazione delle sue metodologie sa di potersi proiettare verso alti livelli di rendimento. Il tecnico di Bellinzona, laureato in Psicopedagogia e Scienze politiche, sta pian piano aumentando il suo bagaglio di conoscenza della C1 con una squadra che per arrivare al top deve solo riuscire a vincere in casa (ultimo successo il 10 novembre con l'Avellino), visto che il suo cammino in trasferta e' travolgente (3 vittorie e 3 pareggi). E per finalizzare l'obiettivo playoff, i siciliani sanno di dover sostenere un esame importante domani nella sfida all'Ancona. Una partita che per Morinini e' iniziata lunedi' scorso. Si', perche' e' quello il giorno in cui si dedica allo studio degli avversari e si documenta sul calcio di C. "Il lunedi' - dice Morinini - e' un giorno di lavoro. Vado in sede presto e imposto subito il lavoro settimanale della squadra. Mi metto al computer e preparo i grafici, in modo da avere sempre presente il grado di intensita', qualita', condizione dei giocatori settimana per settimana, di aumentare o diminuire i carichi di lavoro. Credo che questo metodo possa portare qualcosa in piu' in uno sport che e' comunque carico di passionalita' e imponderabilita'. Quanto all'Ancona, e' vero, so gia' abbastanza sul suo gioco e sulle sue qualita', perche' mi faccio registrare le azioni viste nel programma sportivo della Rai e vedo tante videocassette. Ma se per me questa partita e' cominciata lunedi' scorso, per i miei giocatori non deve essere cosi'. Per loro la gara inizia domenica alle 14,30. L'importante e' fornire la tensione in piccole dosi, senza caricare troppo questa sfida". Alla gara con i marchigiani i catanesi arrivano galvanizzati dalla vittoria di Fermo, ma con la certezza di dover dare qualcosa in piu' per riuscire a fermare la capolista che e' in serie positiva da 9 turni. E anche con la consapevolezza di avere difficolta' casalinghe che vanno superate. "Credo che l'esame piu' importante l'Atletico lo abbia superato a Fermo - aggiunge Morinini -. Siamo nella fascia di classifica che porta ai playoff e vogliamo migliorarci. Quella contro l'Ancona dev'essere semmai una conferma della nostra crescita. Abbiamo raggiunto la consapevolezza dei nostri mezzi e contro una squadra dal potenziale superiore al nostro non abbiamo nulla da perdere". Il tecnico traccia le costanti che l'Atletico non dovra' mai perdere di vista contro la capolista. "Il piacere di giocare al calcio, che e' il vero elemento che ti permette di dare quel qualcosa in piu' delle tue qualita'; e il gioco collettivo, che deve essere puntato su possesso e recupero di palla". Nel calcio, pero', contano i gol, e l'Atletico al Cibali non ha ancora trovato il programma giusto. "I nostri due attaccanti dovranno essere piu' aggressivi negli ultimi 20 metri e velocizzare la profondita', supportati dai centrocampisti. L'assenza di Favo a centrocampo non sara' di poco conto perche' ci dava il giusto equilibrio, ma Moro, che lo sostituira', mettera' entusiasmo e agonismo in quantita". Morinini ritiene che l'Ancona, al contrario dell'Atletico, basi il suo gioco piu' sulle individualita'. "Hanno 5 - 6 giocatori che possono risolvere la gara da soli. Lucidi ha segnato dei bei gol, pero' mi sono piaciuti anche Tentoni, Nocera, Trapella, Pellegrini e Castorina. Hanno subito qualche rete di troppo, ma sono dell'avviso che si tratti di un fatto globale. Non hanno trovato i giusti equilibri. Una squadra che si basa sulle individualita". Non si sente ne' troppo difensivista ne' troppo offensivista: "Sono fautore di un calcio equilibrato, bisogna trovare una via di mezzo". Morinini si e' gia' integrato nella realta' catanese, ma vive nella tranquillita' del borgo marinaro di Acitrezza. "Un posto stupendo, come i siciliani che hanno una grande passione per il calcio, spesso eccessiva. Ho iniziato a leggere il romanzo del Verga "I Malavoglia". E' un altro modo di capire questa cultura".




FONTE Gazzetta dello Sport (10 Febbraio 1997)

Atletico Catania - Ancona 0-0

A. CATANIA: Squizzi; Bonadei, Modica; Paschetta, De Sensi, Moro; Ortoli (Anastasi dal 15' s.t.), Bugiardini, Lerda, Vessella, Gianguzzo. (12 Lucenti, 13 Infantino, 14 Cavataio, 15 Babuin, 17 Sandri, 18 Silvestri). All. Morinini.

ANCONA: Cesaretti; Camplone, Castorina; Tentoni, Pellegrini, Nocera; Pagano (Fini dal 3' s.t.), Carrara, Scarafoni (Meacci dal 16' s.t.), Lucidi, Trapella (Altobelli dal 34' s.t.). (12 Dei, 13 Parlato, 14 Ricci, 16 De Amicis). All. Colautti.

ARBITRO: Zaltron di Bassano del Grappa.

NOTE: spettatori 2.400 circa, incasso di 50 milioni. Espulso Lerda al 42' s.t.; ammonito Camplone. Angoli 5 - 2 per l'Atletico Catania.

DAL NOSTRO INVIATO CATANIA - Un pareggio senza reti, spesso, e' come uno specchio vuoto su cui leggere tante verita'. Di certo c'e' che, fra rimpianti e cinismo, Atletico Catania e Ancona hanno offerto probabilmente l'immagine di quello che oggi rappresentano: una grande incompiuta e una potenza inespressa. E il risultato ha finito per notificare tutto cio'. Eppure l'Atletico Catania ha provato a giocare la carta a sorpresa: tre punte in campo fin dall'inizio e un pressing costante sui portatori di palla. Il tridente siciliano si mostrava equilibrato, con Gianguzzo a destra e Ortoli a sinistra pronti a incrociare sui suggerimenti di Lerda, vertice centrale del triangolo offensivo. L'Ancona, pressato gia' dall'avvio della propria manovra, mostrava qualche impaccio a impostare l'azione, finendo per affidarsi a lanci lunghi facilmente controllati dalla coppia centrale catanese Paschetta - De Sensi, grazie anche alla pochezza di Pagano e Scarafoni. Dopo una conclusione di Lucidi fuori (6'), iniziava il monologo dell'Atletico. Prima era Moro, al termine di una poderosa progressione sulla destra, a concludere alto (7'), e sei minuti piu' tardi Vessella impegnava Cesaretti. Al 16' un cross basso di Modica veniva svirgolato al centro dell'area prima da Paschetta e poi da Ortoli; quindi era Lerda, al 25', a mandare alto di testa. L'Atletico Catania pero' non era in grado di rendersi realmente pericoloso. Quando vi riusciva, al 45', Gianguzzo, servito in profondita' da Moro, invece di puntare la porta si allargava e poi incespicava sulla palla. La ripresa si apriva con un brivido per Squizzi, che doveva uscire su un corto colpo di testa di Bonadei per evitare l'accorrere di Lucidi, mentre all'8' Ortoli ciccava di sinistro un assist di Gianguzzo. La manovra dei catanesi, pero', si sfilacciava e Morinini interveniva facendo entrare Anastasi per Ortoli e passando al 4 - 4 - 2. Nel giro di 13 minuti l'Atletico andava al tiro con Modica, Lerda e Vessella prima (26', 28' e 29': Cesaretti parava tutto) e poi ancora con Modica e Anastasi (35' e 38', ancora bravo il portiere dell'Ancona). Niente di clamoroso, erano tutte conclusioni dal limite dell'area (fatto salva la bella rovesciata di Lerda), ma bastano per capire come la gara sia stata sempre nelle mani dei siciliani. Il melanconico sigillo era infine l'espulsione dello stesso Lerda per reazione. Ingenuo, e' vero, ma preso di mira spesso dai difensori anche con la palla lontana. Per l'Ancona uno sfoggio di cinismo da capolista? Forse, ma, come ammetteva lo stesso Colautti al termine, la strada della B non e' lastricata da tante prestazioni di questo tipo.

Lerda, espulso, accusa Pellegrini: "Mi sputava addosso"

CATANIA - (g. f.) Sincera l'autocritica di Colautti a fine gara: "Il gioco dell'Ancona non e' degno di una leader. L'Atletico ha forse giocato la partita della vita, avrebbe meritato qualcosa in piu'. Ma i miei giocatori hanno sbagliato anche i passaggi piu' semplici, colpa del terreno di gioco scivoloso, si giustificano: vorrei tanto credere alle loro parole". Replica Morinini, tecnico dell'Atletico Catania: "Abbiamo disputato una partita da 3 punti, pero' alla fine ce ne mancano 2. E' l'ennesima occasione sprecata in casa, tuttavia ho visto un gruppo affiatato e determinato quanto basta per continuare a lottare alla pari con le piu' forti del girone". Deluso il centravanti rossazzurro Lerda, espulso a 3' dalla fine. "Pellegrini mi ha coperto di sputi per tutto l'incontro. Alla fine ho reagito male, e' vero. Ma perche' l'arbitro non ha punito pure lui?".




FONTE Gazzetta dello Sport (16 Febbraio 1997)

Atletico, contropiede micidiale. Si arrende anche la Lodigiani

Lodigiani vs Atletico Catania 0-1

MARCATORE: Modica al 22' p.t.

LODIGIANI: Bordoni; Gorgone, Manni; Palmieri, Cupi, La Scala; Martini (Cardinale dal 1' s.t.), Gennari (Vitiello dal 29' s.t.), Biancone, Belle' (Corona dal 17' s.t.), Stellone. (12 Castracane, 13 Miscoli, 15 Di Fausto, 17 Sgrigna). All. Viscidi.

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei, Babuin; Infantino (Cavataio dal 33' s.t.), Paschetta, De Sensi; Moro, Modica, Gianguzzo (Ortoli dal 28' p.t.), Vessella, Cecchini (Anastasi dal 44' s.t.). (12 Lucenti, 15 Sandri, 17 Silvestri). All. Morinini.

ARBITRO: Cecotti di Udine.

NOTE: spettatori 1000. Ammoniti Biancone, Gorgone, Modica, Moro, Bonadei. Angoli 6 - 5 per la Lodigiani.

ROMA - Autoritario, insuperabile in difesa, micidiale in contropiede. Semmai sciupone. L'Atletico versione esterna e' una squadra travolgente. Ne sa qualcosa la Lodigiani che ieri ha subito il maggior spessore tecnico dei siciliani. La squadra catanese, nelle 7 gare esterne della gestione Morinini, ha ottenuto 4 vittorie e 3 pareggi senza mai subire gol. Di fronte a un simile avversario si e' dovuta arrendere anche la Lodigiani, che nelle ultime 4 gare in casa aveva sempre vinto e vantava il miglior attacco. Stavolta la manovra e' stata troppo lenta e scontata, con le punte mai in grado di andare al tiro. Morinini schiera un inedito 4 - 1 - 3 - 2, inventando Infantino play maker davanti alla difesa, e dando spazio sulle fasce a Moro e Modica, ieri irresistibili. Al 1', su punizione, Vessella costringe Bordoni a un difficile intervento. La gara, giocata su ritmi alti, vede sempre gli etnei padroni della situazione, mentre i laziali non riescono mai a essere pericolosi sulle fasce. Cosi' al 22' il gol premia il gioco espresso dall'Atletico: su lancio dalle retrovie di Babuin, Cecchini a centrocampo aggancia da campione il pallone e serve Moro che taglia di prima verso Modica; l'esterno vince il rimpallo al limite dell'area con Bordoni e poi, accortosi che la palla va verso la porta, scatta e l'accompagna in rete. E 3' dopo Cupi evita lo 0 - 2 anticipando in area Gianguzzo (poi uscito per contrattura). La Lodigiani si vede solo negli ultimi 5', con due tentativi su punizione di Stellone. Nella ripresa la squadra di Viscidi parte premendo sulla difesa avversaria, producendo un colpo di testa di Belle' (8') e un tiro di Cardinale (22'). Poi, e' sempre Atletico. Cupi (13'), nell'anticipare Cecchini in area, sfiora l'autogol (prodezza di Bordoni). E Ortoli (31' e 41') salva ancora in un paio di occasioni.





FONTE Gazzetta dello Sport (20 Febbraio 1997)

Atletico Catania, ecco la media svizzera

Che svolta con Morinini: pareggi in casa e vittorie in trasferta. Spiega il tecnico: "Andare meglio fuori casa e' una tendenza di tutte le squadre del girone. Al Cibali c'e' mancata la prima punta". Ma ora c'e' Cecchini

CATANIA - Da quando e' arrivato Roberto Morinini, l'Atletico Catania ha inventato la media svizzera: vince in trasferta e pareggia in casa. Per agguantare i playoff alla formazione etnea e' bastato invertire i termini della famosa media inglese (successo interno, pareggio esterno) adottando una sorta di tendenza che possiamo definire elvetica, in onore del suo tecnico. E, giusto come ciliegina sulla torta svizzera, l'ultimo successo lontano dal "Cibali", sabato scorso, l'ha siglato Antonio Modica, acquistato dal Lugano dove aveva conosciuto Morinini. Dopo il cambio di panchina l'Atletico ha conquistato 25 punti in 15 partite. Nelle 7 trasferte non ha mai perduto e non ha mai subito un gol. Morinini la vede cosi': "Non solo noi, ma anche altre squadre hanno la tendenza a fare piu' punti fuori casa, come Acireale e Ancona, e faticare in casa. Il fatto e' che molti avversari in trasferta rinunciano a giocare e sperano nell'episodio, puntando sul contropiede. Questo penalizza chi non ha una prima punta potente. E' stato il caso dell'Atletico finche' sono rimasti fuori Cecchini e Lerda (il primo ha saltato 10 incontri e il secondo 11, ndr) o dello stesso Acireale finche' non ha trovato Serioli. Non ho mai visto una squadra al Cibali che abbia tentato di imbastire una trama offensiva, neppure l'Ancona". Un altro problema e' costituito dalle troppe occasioni da rete fallite, come sabato contro la Lodigiani, ma il rientro di Cecchini rassicura Morinini: "Aver ritrovato il nostro attaccante di maggior peso e' importantissimo sotto il profilo psicologico, perche' sgrava gli altri dal peso delle responsabilita'. Adesso bisogna evitare di pensare troppo al gol, concentrandoci sul gioco, altrimenti rischiamo di creare un circolo vizioso. Di occasioni ne creiamo parecchie quindi prima o poi riusciremo a segnare. Finora abbiamo ricevuto molti complimenti e questo deve confortarci: significa che siamo sulla strada giusta". Morinini vede un campionato molto equilibrato e ritiene i giochi in testa ancora tutti da compiersi: "Forse solo l'Andria e' al di sopra della media, ma neanche loro possono gia' ritenersi in B. Ci sono ancora troppi scontri diretti e noi, Ancona e Acireale siamo pronti ad approfittare anche del piu' piccolo cedimento". L'Atletico non vince in casa da piu' di 3 mesi, l'ultimo successo risale all'11 novembre, 2 - 0 all'Avellino: "In trasferta abbiamo raggiunto la giusta tensione agonistica, nella gare interne invece eravamo troppo "lunghi" e permettevamo ai nostri avversari di colpire di rimessa. Ultimamente siamo riusciti a correggere il difetto e con l'Ancona e' andata meglio". Si presentano due ghiotte occasioni per tornare al successo interno: domenica c'e' il Gualdo e 7 giorni dopo l'Ascoli: "Il cammino e' troppo lungo, ma se facciamo due buoni risultati potremo permetterci di fare qualche sbaglio dopo. Di queste 2 gare mi preoccupa di piu' quella col Gualdo perche' e' la prima. Vogliamo offrire un successo ai tifosi, se lo meritano". Claudio Cecchini, rientrato sabato dopo lunga assenza, aspetta con l'ansia dell'ex la prossima gara: "Avevo iniziato la stagione proprio a Gualdo e se sono andato via e' stato per mia scelta. Non credevo nelle loro possibilita' di promozione, nonostante fosse una squadra nata per puntare a vincere; ho scelto l'Atletico Catania perche' ero convinto delle sue grosse potenzialita'. I risultati mi stanno dando ragione. Per lo stesso motivo ho rifiutato di passare al Cosenza: in B voglio andarci con l'Atletico. Sono curioso di scoprire cosa ci accade quando giochiamo in casa, la mia ultima partita al Cibali coincise con la prima sconfitta interna, con il Casarano: mi infortunai alla fine del primo tempo ma dovetti rimanere in campo per mancanza di sostituti. Sono certo che se non mi fossi fatto male, non avremmo perso. Finora ho segnato solo 3 gol ma ho disputato solo 7 gare; non e' questo che mi interessa, la promozione e' in cima ai miei pensieri". Cecchini pensa di essere ritornato in squadra nel momento piu' importante: "Fra la trasferta di sabato e il prossimo doppio turno casalingo ci giochiamo una buona fetta della stagione. Se facciamo il pieno di punti possiamo anche puntare al primo posto. Finora siamo stati penalizzati dai troppi infortuni che avevano tolto di mezzo quasi tutto l'attacco. Morinini e' stato costretto a continui esperimenti, ora siamo in grado di dare una sterzata alla stagione. I campionati si vincono fra marzo e aprile e noi ci saremo".

Difesa inviolata lontano dal Cibali

Roberto Morinini e' arrivato all'Atletico Catania dopo la 7a giornata di campionato al posto di Angelo Orazi, che aveva conquistato 7 punti, tutti in casa, con 2 vittorie e 1 pareggio; in trasferta invece erano arrivate 4 sconfitte su 4, mentre riguardo i gol l'Atletico ne aveva fatti 3 (2 in casa, 1 fuori) e ne aveva subiti 6 (tutti in trasferta). Con Morinini invece il bilancio, in 15 partite, e' di 6 vittorie (2 in casa, 4 fuori), 7 pareggi (4 in casa, 3 fuori) e 2 sconfitte (entrambe interne); riguardo i gol, con il nuovo allenatore l'Atletico Catania ne ha segnati 12 (6 in casa, 6 fuori) e ne ha incassati soltanto 3 (tutti in casa).

In vetta al girone e' rimasto l'Andria

Questa la situazione nel girone B della serie C1 dopo le partite della 22a giornata che hanno isolato l'Andria al comando: Fidelis Andria p. 39; Acireale e Ancona 37; Savoia 34; ATLETICO CATANIA e Casarano 32; Trapani 30; Gualdo 29; Fermana e Ascoli 28; Giulianova 27; Nocerina e Avellino 26; Lodigiani, Juve Stabia e Avezzano 24; Sora 23; Ischia 21.





FONTE Gazzetta dello Sport (24 Febbraio 1997)

Atletico Catania vs Gualdo 0-0

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei, Modica; Infantino, Paschetta, De Sensi; Moro (Anastasi dal 19' s.t.), Favo, Cecchini, Vessella, Ortoli (Sandri dal 36' s.t.). (12 Lucenti, 13 Babuin, 14 Cavataio, 17 Silvestri). All. Morinini.

GUALDO: Nuzzo; Calisti, Luzi; Del Giudice, Siroti, Costantini; Di Venanzio (Giacobbo dal 28' s.t.), Conticchio, Protti (Fioretti dal 15' s.t.), Melotti, Cicconi (Calvaresi dal 38' s.t.). (12 Savorani, 13 Nichetti, 15 Giampaolo, 17 Battisti). All. Nicoletti.

ARBITRO: Lion di Padova. NOTE: spettatori 2.500 circa, incasso di quasi 52 milioni di lire. Ammoniti Cicconi, Del Giudice, Costantini e Paschetta. Angoli 5 - 2 per l'Atletico.

DAL NOSTRO INVIATO CATANIA - Comunque vada non sara' un successo, si potrebbe dire parafrasando un po' lo slogan sanremiano di Chiambretti. Gia', perche' l'Atletico Catania ieri ha steccato per l'ennesima volta sul palcoscenico del Cibali (l'ultima vittoria il 10 novembre sull'Avellino) la canzone "dei 3 punti". Una squadra, quella di Morinini, che quando gioca in casa dimostra di non avere sufficiente convinzione nei propri mezzi e che denota grandi difficolta' nel superare i muri difensivi avversari. L'esatto contrario di quella autoritaria in trasferta. Il tecnico svizzero, poi, ieri ha ritentato la carta Infantino davanti alla linea difensiva a 4, restituendo Modica al ruolo di esterno difensivo. E Modica, pur sacrificato in copertura, e' stato l'unico a creare problemi agli avversari con i suoi sganciamenti. Forse il suo avanzamento nel ruolo di esterno alto avrebbe dato piu' slancio. Il Gualdo ha giocato sempre in copertura, evitando la minima disattenzione e chiudendo le fasce, oltre a fare diga a centrocampo. I siciliani nel primo tempo hanno esercitato una chiara supremazia territoriale, ma si sono resi pericolosi solo su calci piazzati: al 10' quando Infantino di testa, su angolo di Vessella, ha costretto alla deviazione Nuzzo; e al 35' su punizione di Favo e colpo di testa di De Sensi. Al 45' i catanesi hanno reclamato un rigore (dubbio) per un contatto Siroti - Cecchini. Al 2' della ripresa l'Atletico ha subito l'occasione per passare in vantaggio con l'ex umbro Cecchini: il rinvio lungo di Favo trova l'attaccante ben posizionato al limite dell'area, ma la conclusione di sinistro e' un po' centrale e Nuzzo si salva in angolo. Il Gualdo da' la sensazione per qualche minuto di voler osare, ma Nicoletti toglie la punta Protti (altro ex di turno con Calvaresi) e inserisce Fioretti. La manovra dell'Atletico e' scontata: troppi passaggi laterali, poca fantasia. Morinini inserisce Anastasi e poi Sandri sulle fasce, ma senza risultati. E il Gualdo con Cicconi al 24' (slalom e tiro di sinistro che Squizzi e' bravo a sventare) sfiora una vittoria che non avrebbe meritato.
 
Web  Top
luigicalvo
view post Posted on 30/12/2008, 15:50




questa si che era c1!!!! belle squadre e belle realtè provinciali
 
Top
view post Posted on 30/12/2008, 16:07

Top 5

Group:
Master Admin
Posts:
60,662
Location:
Catania

Status:


FONTE Gazzetta dello Sport (28 Febbraio 1997)

Squizzi è partito da Torino e dopo la brutta esperienza di Ferrara è diventato grande a Catania. Ora dice: "Basta Juve, basta Spal: sono cresciuto.

CATANIA - L'unica cosa che mostra del suo passato alla Juve e' una foto con dedica di Gianluca Vialli: "I campioni non siedono mai in panchina, l'eccezione pero' conferma la regola". Dei ricordi dello scudetto (una presenza contro il Cagliari) e della coppa Italia (una contro il Parma) vinte nel 1995, Lorenzo Squizzi non parla volentieri: "La gente mi etichetta come ragazzino arrivato dalla Juve dopo aver vinto il campionato Primavera con Del Piero (anno 1994, ndr), ma oggi io difendo la porta dell'Atletico Catania, quindi parlo solo di questo". Idee chiare, istinto da serie superiore. Cosi' Lorenzo Squizzi, a 22 anni, ha conquistato Catania. L'Atletico e' in zona playoff grazie a una difesa di ferro, con 9 gol subiti in 22 incontri. Squizzi vanta una imbattibilita' di 550': tutto il girone di ritorno, piu' 10' con la Juve Stabia. Fuori casa, dall'arrivo del tecnico Morinini, Squizzi non e' stato mai battuto: la porta resta chiusa da 594'. Dice: "I record non mi interessano, vorrei andare in B con l'Atletico e dimostrare di poter giocare ad alto livello". Squizzi lo ha gia' dimostrato, visto che l'Atletico riceve le attenzioni di club come la Cremonese. Dopo la Juve, lo scorso anno Squizzi e' stato alla Spal, senza fortuna: "Ho fatto solo le prime due gare. Poi mi sono fatto male ed il tecnico Bianchetti ha preferito Boschin". Chiuso da un 36enne, Squizzi non ha passato momenti memorabili, cosi' la chiamata dell'Atletico l'ha caricato: "La societa' e' ambiziosa, poi ho sposato Barbara e siamo andati a vivere ad Aci Trezza, a due passi dai Faraglioni. Un angolo di paradiso". In quest'angolo di Sicilia tanto caro al Verga, la famiglia Squizzi e' diventata un simbolo. Barbara ogni domenica indossa il cappellino in pelle portafortuna, il completo in jeans e dirige il coro delle ultra' formato da mogli e fidanzate dei giocatori. Proprio ad Aci Trezza, gli Squizzi hanno battezzato Davide, 9 mesi, mascotte della squadra: "Abbiamo preferito dare alla nostra vita una impronta siciliana. Avevamo tutto il tempo per tornare a casa, invece sono scesi i parenti, hanno conosciuto i nostri amici e l'ambiente in cui viviamo". Calato nella realta', Squizzi sta rendendo a mille: "All'inizio qualcuno critico' la scelta della societa' di affidare la maglia numero uno a un ragazzino. Ho superato i momenti difficili grazie a mia moglie e a mio padre Carlo". Il ragazzino cresciuto nella Juventus e' diventato grande: "La difesa dell'Atletico e' collaudata, ho davanti gente esperta. Vinciamo poco in casa? Domenica arrivera' l'Ascoli che all'andata vinse 2 - 1 con un po' di fortuna. E' il momento buono per conquistare tre punti e migliorare la nostra classifica". L'Atletico non vince in casa dal 10 novembre, quasi 4 mesi: troppi per un club che vuole la promozione.



CITAZIONE (luigicalvo @ 30/12/2008, 15:50)
questa si che era c1!!!! belle squadre e belle realtè provinciali

Si, erano anni d'oro. In quella stagione per lungo periodo sia noi che Acireale e Trapani sognammo la B poi andata a Fidelis Andria ed Ancona, noi ci fermammo in semifinale playoff al San Paolo di Napoli con il Savoia.
C'erano anche giocatori come Stellone (Lodigiani), Miccoli (Casarano) e negli anni precedenti o a seguire anche Birindelli e Montella (Empoli), Toni (Lodigiani), Liverani e Baiocco (Viterbese), Bazzani (Arezzo) e tanti altri più allenatori come Del Neri (Ternana), Cosmi (Arezzo).





FONTE Gazzetta dello Sport (3 Marzo 1997)

Atletico Catania vs Ascoli 1-0

MARCATORE: Cecchini al 42' p.t.

ATLETICO CATANIA: Lucenti; Bonadei, Babuin; Infantino, Paschetta, De Sensi; Moro, Favo, Cecchini, Vessella, Modica (Sandri dal 21' s.t.). (12 Saglimbene, 13 Lerda, 15 Silvestri). All. Morinini.

ASCOLI: Musarra; Piccioni, Orfei; Chirico (Cammarata dal 10' s.t.), Viali, Sussi; Sacchetti, Fiorentini, Manca, Romualdi, Rizzolo. (12 Menghini, 13 Mobili, 14 Cammarieri, 15 Salvagno, 16 Di Meo, 17 Manoni). All. Scorsa.

ARBITRO: Urbano di Carbonia.

NOTE: spettatori 2.000 circa, per un incasso di 44 milioni. Ammoniti: Moro, Manca, Romualdi, Favo e Orfei. Angoli 5 - 2 per l'Atletico Catania.

DAL NOSTRO INVIATO CATANIA - Quattro mesi senza vittorie, 630 minuti senza gol: solo questi spiccioli di gloria il Cibali aveva offerto al Catania da novembre. Poi e' sbucata la testa di Cecchini e l'Atletico ora puo' pensare in grande. Con una ciliegina sulla torta: la difesa piu' forte del girone. Era dal 10 novembre che i siciliani non vincevano in casa (con l'Avellino), mentre le reti interne di li' a poco sparivano. E' toccato a uno spento Ascoli, quindi, fare le spese della ritrovata vena offensiva siciliana. Eppure l'inattesa squalifica di Squizzi e un improvviso febbrone che aveva colpito Ortoli avevano costretto Morinini a una rivoluzione. Davanti alla solita linea difensiva a 4 si schierava Infantino, avendo davanti a se' Moro, Favo e Vessella, che a turno con Modica appoggiavano Cecchini, in avanti a fungere da centravanti boa. Nel primo tempo, comunque, questi accorgimenti si scontravano con l'ordinato 4 - 4 - 2 dell'Ascoli che, pur privo dello squalificato Pompini, oltre a chiudere bene tutti gli spazi si riproponeva pericolosamente in avanti in velocita'. Prima del gol di Cecchini era stata proprio dei marchigiani l'azione piu' pericolosa (40'), quando Piccioni concludeva con un colpo di testa fuori di pochissimo un ottimo contropiede impostato da Fiorentini e Manca. Due minuti dopo la rete dell'Atletico Catania, con Cecchini che raccoglieva di testa un angolo battuto da Vessella. Fino a quel momento il gioco era stato confuso e i portieri non erano stati mai impegnati. La ripresa si apriva con l'Ascoli piu' sbilanciato in avanti, ma, tranne un tiro di Rizzolo parato da Lucenti al 13', era l'Atletico Catania ad approfittare degli spazi sciupando molto. Gia' al 9' Cecchini, servito da Paschetta, tirava su Musarra in uscita, mentre al 29' era Sandri (entrato al posto di Modica) a impegnare il portiere marchigiano dopo un gran contropiede. Finita? Niente affatto: al 33' Cecchini non arrivava in scivolata su un cross nell'area piccola dello stesso Sandri, mentre al 44' il centravanti siciliano veniva atterrato dal portiere e, invece del rigore, si vedeva assegnare un inesistente fuorigioco. Ma non era tempo di recriminazioni: l'Atletico Catania ora guarda gia' avanti.
 
Web  Top
view post Posted on 30/12/2008, 17:33
Avatar

Calciolandese Puro

Group:
Veterano
Posts:
4,609
Location:
ALCAMO

Status:


BELLISSIMI RICORDI DI UNA GRANDISSIMA SQUADRA!!!

:3: :3: :3: :3:
 
Top
luigicalvo
view post Posted on 30/12/2008, 19:47




concordo alla grandissima con alcamese doc
 
Top
view post Posted on 31/12/2008, 10:22

Top 5

Group:
Master Admin
Posts:
60,662
Location:
Catania

Status:


FONTE Gazzetta dello Sport (5 Marzo 1997)

Catania difende il suo sogno - Scopriamo i segreti dell'Atletico che sta scalando la classifica del girone B

Ha preso meno gol di tutti dalla A alla C2: playoff vicini. Pur avendo un attacco mediocre (16 reti), la squadra di Morinini lotta per i playoff: non prende gol da 640'. E per centrare la promozione lancia un appello: "Vogliamo piu' pubblico"

CATANIA - Numeri da record aiutano Catania a sognare un salto che da anni viene rimandato. L'Atletico e' in zona playoff grazie a una serie di risultati conquistati con la precisione svizzera di Roberto Morinini. L'Ascoli e' l'avversario della svolta: all'andata la sconfitta determino' l'esonero di Angelo Orazi e l'avvento del tecnico di Bellinzona. La vittoria di domenica ha confermato le ambizioni di un gruppo che si e' ripreso ma che non vinceva al Cibali dal 10 novembre (vittoria sull'Avellino). L'Atletico e' stato costretto a cambiare in corsa l'assetto tattico di difesa e attacco. Dice Morinini: "In difesa da tre partite ho messo Infantino davanti ai 4 in linea; una sorta di custode che ha il compito di spezzare l'azione avversaria rilanciando il pallone in avanti. Una soluzione che mi permette di sfruttare al meglio l'inventiva di Vessella e la classe di Favo. Una soluzione per ovviare all'assenza di Bugiardini, che dovra' star fermo almeno un altro mese". L'Atletico dai mille volti, costretto a cambiare tanto per infortuni, squalifiche e movimenti di mercato, ha conservato due caratteristiche: una difesa imbattibile (9 gol subiti, record nazionale) e un attacco sterile (16 gol). I portieri Squizzi e Lucenti vantano un'imbattibilita' totale di 640', mentre fuori casa il cronometro si ferma a 690'. Eppure in difesa sono cambiate tante pedine. Squizzi e Bonadei sono i fedelissimi; sulla sinistra si alternano Babuin e Modica: piu' regolare il primo, piu' veloce l'altro; i centrali da un mese non sono piu' Infantino e Cavataio, che pure assicuravano un rendimento costante: da Cosenza e' arrivato Paschetta, abile a uscire dall'area palla al piede. Morinini ha poi rivalutato De Sensi: cambiano gli uomini, non la compattezza del reparto. Anche in attacco i cambiamenti sono stati notevoli. Orazi e Morinini hanno impiegato 7 uomini: Gulino (passato al Marsala), Protti (girato al Gualdo), il giovane Nassi e i quattro ora in rosa, cioe' Ortoli, Lerda, Cecchini e Gianguzzo. Ricorda il presidente Franco Proto: "Abbiamo perso Lerda e Cecchini tre mesi ciascuno; Gianguzzo e' tornato a meta' stagione da Livorno, Ortoli tra squalifiche e acciacchi non e' stato sempre al meglio. Non abbiamo mai potuto disporre degli stessi attaccanti per piu' di tre partite. Ecco perche' forse stentiamo un po'". Catania sogna la B. Proto e Morinini si trattengono e puntano sui playoff. Magari, se il pubblico si risveglia: le punte massime di spettatori non superano quota 2.000, mentre l'altra squadra di Catania (C2) e' arrivata a 12.000. Ma nella Catania calcistica puo' capitare di tutto. Anche di andare in serie B.

Ha subito 9 reti dopo 24 partite

L'Atletico Catania, con 9 reti al passivo in 24 partite, ha la miglior difesa nei campionati professionistici. Ecco, torneo per torneo, quali sono le migliori retroguardie in questa stagione e i gol subiti: SERIE A: Juventus 15 (in questo campionato solo 22 giornate). SERIE B: Genoa 17. SERIE C1 - A: Monza 12. SERIE C1 - B: Atletico Catania 9. SERIE C2 - A: Lumezzane e Pro Patria 15. SERIE C2 - B: Ponsacco 17. SERIE C2 - C: Juveterranova 14




FONTE Gazzetta dello Sport (10 Marzo 1997)

Avezzano vs Atletico Catania 0-0

AVEZZANO: Lafuenti; Benassi, Wilson; Bettoni, Cerone, Menna; Sorce (Manfredini dal 27' s.t.), Colasante, Aiello, De Angelis (Perugini dal 47' s.t.), Tortora. (12 Petrocco, 13 Giannini, 15 Giubilato, 16 Di Gianfilippo, 18 Celli). All. Mari.

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei, Modica; Infantino, Paschetta, De Sensi; Sandri (Cavataio dal 24' s.t.), Favo, Cecchini, Vessella, Ortoli. (12 Lucenti, 14 Silvestri, 15 Patti). All. Morinini.

ARBITRO: Pizzini, di Verona.

NOTE: spettatori 1500 circa, incasso di quasi 29 milioni. Ammoniti Ortoli, Paschetta e Bettoni. Angoli 5 - 3 per l'Avezzano.

AVEZZANO - La partita delle conferme. La prima, positiva, viene dall'Atletico Catania, che ribadisce quella solidita' difensiva che, con sole 9 reti subite l'ha portata ad essere la meno perforata in tutto il pianeta professionistico. La squadra siciliana, tra l'altro, non prende gol da 735 minuti, il portiere Squizzi da 645, avendo saltato la partita con l'Ascoli. L'altra conferma, meno esaltante, riguarda l'Avezzano che riprone la risaputa sterilita' offensiva (solo 12 reti). Il pareggio e' bene accetto dall'Atletico, innanzitutto perche' la squadra si presentava decimata da ben sei assenze, tutte molto importanti (Moro squalificato, Bugiardini malato, Anastasi, Babuin, Lerda e Gianguzzo infortunati) e poi anche per come sono andate le cose in campo. Se c'e' infatti una squadra che alla fine deve mordersi le mani per la mancata vittoria, e' l'Avezzano. La recriminazione maggiore si riferisce al 13' della ripresa: punizione di Colasante, Cerrone di testa tocca per Wilson che di piatto da pochi metri indirizza a rete. Il portiere Squizzi arriva con la punta delle dita. La palla colpisce la traversa e torna in campo. Qualcuno pero' l'ha vista dentro. Squizzi negli spogliatoi dira' di no. Solo la moviola a questo punto puo' rendere giustizia. Agli avezzanesi restano solo le proteste. Prima di quell'azione non era successo nulla. Il primo tempo era stato inguardabile. L'Atletico Catania aveva schierato un 4 - 4 - 2 rabberciato. Per esempio, il capitano Infantino, solitamente difensore centrale, giostrava a centrocampo, mentre l'Avezzano esibiva un ambizioso 4 - 3 - 3 con Sorce e Tortora in avanti a fare da spalla al debuttante Aiello (discreta la sua prova). Di tiri in porta in tutti i 45 minuti neanche l'ombra. Solo una monotona sfilza di calci di punizione per una tattica del fuori gioco applicata fino all'esasperazione. Dopo l'episodio "incriminato" l'Avezzano aveva altre due buone opportunita'. La prima al 31', ma il bravissimo Squizzi respingeva il tiro in diagonale di Tortora; l'altra allo scadere, ma Cerone, su assist dell'onnipresente Wilson, da due passi bucava clamorosamente. L'Atletico badava a difendersi. Non era certo giornata da colpo grosso.

FONTE Gazzetta dello Sport (15 Marzo 1997)

Atletico Catania ed Andria blindate

Morinini e Papadopulo, un calcio tra fantasia, concretezza e difese spettacolo. Confronto tra i due tecnici, sulla sfida e non solo " uno 0-0 ci andrebbe anche bene " , dice lo svizzero. " no, la gara e' aperta, vinca il migliore " , ribatte il tecnico dei pugliesi. Morinini: " la Fidelis ha individualita' migliori delle nostre ". Papadopulo: " l' Atletico sa essere tattico e cinico "




Roberto Morinini sta a Giuseppe Papadopulo come il cinema sta al teatro. Concreto, asciutto e pragmatico il quarantacinquenne nato a Bellinzona; fastoso, colorito e affabulatore il quarantanovenne di Pisa. Modi diversi di rappresentare la stessa realta', che a volte pero' appare contrapposta per le differenti sfumature. Domani saranno avversari nello scontro al vertice del "Cibali" fra Atletico Catania e Andria, e ciascuno a modo suo promette divertimento. Si stimano e si rispettano pur nella diversita' che li caratterizza. Seguiamoli per scoprire se preferiamo un bel film moderno o una di quelle gustose rappresentazioni senza tempo. - Atletico Catania - Andria, ovvero il confronto fra le migliori difese dalla A alla C2: inevitabile pensare a uno 0 - 0 che in fondo potrebbe far comodo a entrambi. MORININI: "Non sempre un pareggio senza reti equivale a una brutta partita. Soprattutto se scaturisce da un'aspra battaglia. Inizialmente tutti e due cercheremo di vincere, ma alla fine potremmo accettare anche uno 0 - 0". PAPADOPULO: "E' una gara aperta a tutti i pronostici, mi auguro soltanto che riesca a prevalere chi dimostra di meritarlo nei 90'. Ma se pareggio dev'essere che sia almeno colorato da un bel po' di gol". - Chi rischia di piu'? MORININI: "Nessuno, perche' comunque finisca avremo ancora il tempo, sia noi sia loro, di centrare i rispettivi obiettivi". PAPADOPULO: "Ciascuno di noi ha qualcosa da perdere, ma ciononostante dovremo cercare di vincere per tenere lontani gli inseguitori". - Invidiate qualcosa all'avversaria di domani? MORININI: "Proprio nulla, anche se gli riconosco delle individualita' superiori alle nostre". PAPADOPULO: "L'ottima applicazione tattica e quel cinismo che gli permette di colpire nel momento piu' adatto senza mai regalare nulla". - Chi sono i giocatori che potrebbero decidere questa partita? MORININI: "Per loro Olive, Biagioni e Lemme, per noi conta solo il collettivo". PAPADOPULO: "Per l'Andria Olive, per l'Atletico Cecchini". - Quanto influisce l'esperienza del tecnico in queste gare? MORININI: "Molto, ma non e' determinante, serve soprattutto nell'approccio mentale alla gara, nella gestione delle tensioni e a saper leggere il confronto nelle battute iniziali". PAPADOPULO: "In casi come questo l'allenatore conta di piu' durante i 90' che per tutto il resto della settimana". - Scaramanzie particolari? MORININI: "Sono troppo pragmatico per pensare a queste cose". PAPADOPULO: "Solo piccole manie a cui aggrapparsi per sperare: prima della partita, una volta entrato nello spogliatoio, non esco piu' fino all'ora fatidica ed entro per ultimo in campo". - Quante possibilita' hanno oggi le vostre squadre di andare in B? MORININI: "Per ora abbiamo solo buone probabilita' per i playoff". PAPADOPULO: "Il 50 % riferito alla vittoria del campionato". - In caso di promozione a chi dovreste dire grazie? MORININI: "Al presidente Proto, senza di lui non sarei arrivato in Italia; la B sarebbe il miglior modo per sdebitarmi". PAPADOPULO: "A tutti coloro che hanno collaborato per il raggiungimento dell'obiettivo". - Cosa pensa Morinini di Papadopulo e viceversa? MORININI: "So che e' un allenatore molto grintoso e un buon conoscitore della categoria, che ha gia' vinto. Ci sentiamo ogni tanto per telefono e mi sembra un uomo aperto, generoso e corretto". PAPADOPULO: "Persona intelligente e tecnico preparato, che ha saputo calarsi nella nuova realta' velocemente e con grande competenza: merita la stima che gli e' stata tributata a Coverciano lunedi". - C'e' un sogno nel vostro cassetto? MORININI: "Riportare la B a Catania, che la merita e che mi ha accolto con simpatia; ho buoni rapporti anche con tifosi dell'altra squadra". PAPADOPULO: "Vincere la C1 quest'anno e ripetermi l'anno prossimo in B, con l'Andria o con un'altra squadra". - E' meglio l'uovo oggi o la gallina domani? MORININI: "Il pericolo e' che se mangiamo l'uovo oggi non ci sia piu' la gallina domani; forse e' meglio mettere da parte l'uovo". PAPADOPULO: "Preferisco l'uovo oggi che ci tiene in vita". - Conoscete la saggezza? MORININI: "Non mi sento saggio. Una volta lo erano i vecchi, ma li abbiamo messi negli ospizi e il mondo ha perso una grande ricchezza". PAPADOPULO: "Ho appreso molto da chi ha potuto insegnarmi certi valori che mi hanno consentito di praticare un mestiere difficile". - Qual e' il rammarico piu' grosso, nel calcio? MORININI: "Non c'e' nulla di cui debba pentirmi, perche' ho sempre fatto tutto con la convinzione che fosse la cosa giusta". PAPADOPULO: "Aver mollato l'Avellino secondo in classifica a 3 giornate dalla fine, lasciando ad altri i frutti del mio lavoro". - Voltandovi un giorno indietro cosa vi piacerebbe vedere? MORININI: "Il rispetto della gente, non tanto per i successi o per quello che ho fatto nello sport ma per quello che sono". PAPADOPULO: "Che le squadre che ho allenato stiano ancora in alto: significherebbe aver lasciato un'impronta, spero anche umana".




FONTE Gazzetta dello Sport (17 Marzo 1997)

Atletico Catania - Fidelis Andria 1-1

MARCATORI: Lemme (F) al 15' p.t., Cecchini (A) su rigore al 34' s.t.

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei (Anastasi dal 32' s.t.), Modica; Infantino, Paschetta, De Sensi (Cavataio dal 21' p.t.); Moro, Favo, Cecchini, Vessella, Gianguzzo (Ortoli dal 24' s.t.). (12 Lucenti, 13 Sandri, 17 Silvestri). All. Morinini.

FIDELIS ANDRIA: Di Bitonto; Luceri, Logiudice; Olive, Scarponi, Mariani (Sarcinella dal 20' p.t.; Fragliasso dal 24' p.t.); Sturba, Cappellacci, Lemme, Biagioni (Minaudo dal 23' s.t.), Frezza. (12 Siringo, 15 Coppola, 17 Del Prete, 18 Passiatore). All. Papadopulo.

ARBITRO: Rosetti di Torino. NOTE: spettatori 7.500 circa, incasso di 95 milioni. Ammoniti Biagioni, Vessella, Moro, Cecchini, Di Bitonto e Modica. Angoli 1 - 0 per l'Andria.

CATANIA - Lo spettro di Collina si allunga sul "Cibali" subito dopo il gol dell'Andria. Ma il signor Rosetti di Torino non se la sente di dare un seguito alla clamorosa iniziativa del fischietto viareggino, che domenica scorsa, a San Siro, ha convalidato e poi annullato la rete di Ganz in Inter - Juve. E cosi' Lemme, fra i tumulti rossazzurri, puo' festeggiare la sua stoccata affondata in fuorigioco, pressapoco delle stesse proporzioni di quello interista. Anche in questo caso colpevole un guardalinee, nella circostanza Fornasin che, ironia della sorte, di mestiere fa l'oculista. L'Atletico per sua fortuna riesce a riequilibrare il confronto con un rigore di Cecchini, a una decina di minuti dalla fine. Pareggio giusto: l'Andria si dimostra piu' squadra e fa vedere le cose migliori a livello di trame e di intesa; l'Atletico ha un maggior numero di occasioni ma alla fine merita l'intera posta. Il pareggio, per media inglese, premia soprattutto la capolista che riesce anche a mantenere la sua leadership (anche se perde un paio di punti sull'Ancona); mentre i siciliani restano si' agganciati alla zona playoff, ma scivolano dal quarto al quinto posto, scavalcati dal Savoia, ma con immutato distacco dal Casarano. Gara piuttosto cattiva con 6 ammoniti e ben 3 infortunati (tutti per una botta al naso): De Sensi, Mariani e Sarcinella, quest'ultimo rimasto in campo solo 4 minuti. Contatti ravvicinati anche fra le due panchine: insufficiente la direzione arbitrale. Nel primo tempo un paio di buone occasioni per i padroni di casa (conclusioni di Cecchini e Modica) e una per gli ospiti (Sturba perde una ghiotta opportunita' per il tempestivo recupero di Cavataio). Su entrambi i fronti si evidenziano difese di ferro, non e' casuale che siano le meno perforate dalla A alla C2. Al quarto d'ora la svolta del confronto: Sturba lancia Lemme in evidente posizione di fuorigioco e sul rasoterra del centravanti pugliese, Squizzi perde la propria imbattibilita'. L'Atletico non prendeva gol da 795 minuti. Non e' molto convincente la reazione dei rossazzurri che tentano invano di perforare centralmente: Olive e' molto bravo a spezzare il gioco avversario. A meta' della ripresa Papadopulo sostituisce Biagioni con Minaudo, che staziona sulla linea dei centrocampisti lasciando Lemme piu' isolato in avanti. E proprio un fallo del nuovo entrato su Modica, in una delle sue rare proiezioni sulla sinistra, propizia il rigore che Cecchini trasforma fissando il risultato di parita'.

Papadopulo preoccupato: "Sara' dura stare in vetta"

CATANIA - Il pareggio fa sorridere i due allenatori. Morinini dell'Atletico Catania puntualizza: "Gli avversari hanno ottenuto il gol su un'azione viziata da fuorigioco. Ma ci va bene cosi', perche' noi abbiamo saputo reagire ottenendo il pareggio seppur su rigore. Un passo in avanti verso i playoff". Ribatte Papadopulo, tecnico della Fidelis Andria: "L'Atletico merita il posto che occupa, ma il pareggio l'ha raggiunto con un pizzico di fortuna. E' stata una partita equilibrata e il pareggio ci fa sperare per il futuro: mantenere il primo posto comunque sara' durissima". Festeggiati i due portieri Di Bitonto e Squizzi, i meno battuti del campionato. Squizzi dice: "La mia imbattibilita' sembrava quasi un incubo. Adesso ci interessa solamente centrare i risultati utili per arrivare agli spareggi".





FONTE Gazzetta dello Sport (30 Marzo 1997)

Avellino - Atletico Catania 1-2

MARCATORI: Lerda (AC) al 7' p.t., autorete di Favo (AC) al 19' p.t., C. Cecchini (AC) al 44' p.t.

AVELLINO: Soviero; Cresta, Parisi (Menolascina dal 37' p.t.); Turrone, Vecchio (Cannalonga dal 28' s.t.), Radice; Solimeno, Di Serafino, A. Cecchini, Fresta (Castiglione dal 4' s.t.), D'Ainzara. (12 Galati, 15 Lo Pinto, 16 Bocchino, 18 Scoponi) All. Casale.

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei, Babuin; Infantino, Paschetta, De Sensi; Lerda (Cavataio dal 32' s.t.), Favo, C. Cecchini (Ortoli dal 44' s.t.), Moro, Gianguzzo (Sandri dall'1 s.t.). (12 Lucenti, 16 Silvestri) All. Morinini.

ARBITRO: Sputore di Vasto.

NOTE: spettatori 4.000 circa, incasso di 42 milioni. Espulso Paschetta al 32' s.t.; ammoniti A. Cecchini e Lerda. Angoli 7 - 2 per l'Avellino.

DAL NOSTRO INVIATO AVELLINO - La candidatura c'e' tutta. Troppo furbo, cinico e ordinato nell'eseguire la sua zona, questo Atletico Catania, per nascondere il sogno playoff. Arriva al Partenio con un centrocampo falcidiato e fa tutto da solo, gol del pareggio compreso, gettando nella bagarre l'Avellino che Casale aveva stravolto. Non era un bluff della vigilia quello del tridente, con D'Ainzara al fianco di Cecchini e Fresta. Squadra sbilanciata e svantaggio lampo in contropiede. Non solo tridente: anche altre novita' tattiche sul prato inzuppato di nevischio. Dentro Vecchio, che rientra dopo 3 mesi (ma non brillera' nella marcatura di Cecchini) e Cresta. Fuori in tre: capitan Menolascina (che entra solo dopo una botta da k.o. per Parisi), Castiglione e Scopone. I perni del vecchio centrocampo. In pillole, una rivoluzione. Ma dopo lo svantaggio situazione raddrizzata. Anche se faceva tutto l'Atletico Catania. Lerda era stato bravo a realizzare, solo in area, dopo un cross da sinistra e una respinta di Soviero. Ma la reazione degli irpini era tenace. Prima un palo colpito in rovesciata (13') da Fresta, poi il classico autogol alla Niccolai: Favo, solo in area, tradito dalla foga di liberare, spedisce, di testa, il pallone nella propria rete. Una bella prodezza: dall'avvento di Morinini, l'Atletico Catania non aveva mai preso un gol in trasferta. Quando si dice il trionfo del fai da te. Dopo il pareggio l'Avellino diventa padrone del campo, l'Atletico sbanda, ma la spinta degli irpini e' sterile. Basta poco all'Atletico Catania per riportarsi in vantaggio: Gianguzzo dalla sinistra pesca Cecchini solo, in area, e il tiro al volo non da' scampo a Soviero. Morinini aveva visto giusto optando per Gianguzzo versione suggeritore in un 4 - 1 - 4 - 1 che vede Infantino play davanti alla difesa, e proprio Gianguzzo in linea con Lerda, Favo e Moro in un centrocampo che non molla un pallone. Nella ripresa le panchine cambiano: Casale pone A. Cecchini punta centrale, Castiglione e D'Ainzara larghi sulle fasce. Morinini preferisce un piu' squadrato e corto 4 - 4 - 2, con Lerda di punta. Ma tutte le alchimie saltano per l'Avellino se proprio Cecchini (12') e Castiglione (24') sbagliano gol gia' fatti. Specie se la superiorita' numerica, dopo l'espulsione di Paschetta, crea solo caos ma niente bottino. Nel finale, dentro Cavataio e Atletico piu' abbottonato, per una vittoria sacrosanta in una partita a scacchi che Morinini s'e' aggiudicata da perfetto stratega.

Morinini ammonisce: "L'Atletico sbaglia ancora troppo"

AVELLINO (g.p.) - Morinini guarda la classifica, vede il suo Atletico cosi' ben messo ma getta acqua sul fuoco degli entusiasmi. "Una vittoria che ci proietta in alto, ma che c'impone anche di essere attenti in futuro - ammonisce il tecnico dell'Atletico Catania -. Commettiamo ancora qualche errore di troppo". Particolarmente soddisfatto Enzo Nucifora, il d.s. dei siciliani, che e' stato nell'Avellino sino a due anni fa e ora critica: "Sibilia ascolta troppo i consiglieri interessati. Cosi' la squadra e' in difficolta". E' la prima sconfitta (per di piu' casalinga) per l'Avellino di Giuseppe Casale. E il tecnico e' molto duro nell'autocritica: "Non possiamo concedere ad una squadra forte come l'Atletico due gol su due nostre grandi distrazioni. E non possiamo poi sbagliare altre tre nitide occasioni da rete".
 
Web  Top
view post Posted on 31/12/2008, 13:24

Top 5

Group:
Master Admin
Posts:
60,662
Location:
Catania

Status:


FONTE Gazzetta dello Sport (3 Aprile 1997)

Catania, la festa è doppia

Una citta'. Una speranza. I tifosi assicurano che la rivalita' durera' in eterno. Ma Atletico e Catania hanno molte cose in comune: dall'appartenenza a una citta' che ha fame di calcio, all'ambizione di conquistare i playoff nei rispettivi gironi per ottenere la promozione. Sono giorni importanti questi a Catania. Giorni che riportano alla mente quell'estate del 1993, quando il Catania e' stato cancellato dalla C1 e l'interesse s'e' spostato dai campi ai tribunali. Quanto sono lontani quei giorni. Oggi Catania puo' pensare solo a vincere. Con il vantaggio di avere la spinta di una citta'. Anche se divisa

L'ATLETICO CATANIA (C1 - B) - Fuori casa non ha mai perso, schiera la difesa meno battuta con 11 gol al passivo; sempre fuori casa ha incassato un solo gol, per di piu' per una clamorosa autorete di Favo sabato scorso ad Avellino. La gestione Morinini fa sognare l'Atletico Catania, ma su basi concrete. Continuita' di rendimento, adattabilita' dei giocatori in piu' ruoli, pubblico sempre piu' numeroso. Ricorda il presidente Franco Proto: "All'esordio contro il Savoia, c'erano appena 1.000 persone, mentre l'ultimo match interno e' stato visto da 7.500 spettatori, 6.000 dei quali paganti". Ma il salto piu' importante si chiama promozione in serie B. Nessuno ne parla, ma tutti ci pensano: "Quattro punti di vantaggio sul Giulianova si possono amministrare per arrivare ai playoff, a patto che si continui a giocare bene e a produrre risultati". Il tecnico svizzero Roberto Morinini non inventa formule magiche per spiegare i successi esterni dell'Atletico Catania durante la sua gestione: "Il gruppo ha assimilato un senso di responsabilita' notevole. Sa che la citta' si aspetta una svolta calcistica clamorosa e dunque stiamo lavorando per entrare tra le grandi". Nel girone di ritorno i portieri Squizzi e Lucenti hanno subito appena due gol, restando imbattuti per 790' cioe' fino al gol siglato da Lemme in occasione del pareggio (1 - 1) con la Fidelis Andria. Eppure Morinini in difesa ha cambiato tanto: ha alternato 4 centrali (Infantino, Cavataio, Paschetta e De Sensi), poi ha inventato Infantino mediano davanti alla difesa. Tartassata da infortuni (Lerda a due riprese, poi Cecchini, Bugiardini, Babuin, Gianguzzo), l'Atletico ha saputo adattarsi: "La nostra forza nella volata sara' l'attacco - giura Proto - abbiamo la disponibilita' di Ortoli, Cecchini, Gianguzzo e Lerda. Non era mai successo". Neanche le voci di mercato sembrano disturbare il lavoro dei rossoazzurri. Morinini e' ambito da club di serie B e il portiere Squizzi ha riconquistato popolarita' e alla Juventus, proprietaria del cartellino, hanno gia' bussato in tanti.
LA CLASSIFICA - F. Andria p. 50; Ancona 45; Savoia e Acireale 42; ATLETICO CATANIA 41; Giulianova 37; Ischia 36; Casarano 35; Lodigiani, Ascoli e Trapani 34; Gualdo 32; Juve Stabia, Nocerina, Fermana e Avellino 31; Avezzano e Sora 23.

IL CATANIA (C2 - C) - Nel ricordo del presidente piu' amato, Angelo Massimino. Il Catania insegue i playoff per la promozione in serie C1 grazie alla svolta impressa dall'arrivo di Giovanni Mei, allenatore che ha rilevato in panchina Angelo Busetta, dopo il ko di Frosinone (1 - 3) all'andata. Mei, al suo arrivo a Catania, era un allenatore in cerca di rilancio dopo qualche parentesi sfortunata. Al suo arrivo ha collezionato 11 risultati positivi di fila rilanciando la squadra e soprattutto riconquistando la fiducia del pubblico. "La citta' ambisce giustamente al salto di categoria, deludere le aspettative sarebbe gravissimo". Non lo dice, Mei, ma il suo pensiero e' grosso modo questo. Dopo il suo arrivo, il tecnico s'e' messo a lavorare sodo nonostante gli infortuni del difensore Napoli (lussazione dell'anca) e del centrocampista Ercoli, che si e' fratturato la tibia. Le ultime tre giornate hanno fruttato 7 punti al Catania: successo sul Taranto, pareggio a Viterbo, successo nel derby con la Juveterranova, domenica, davanti a 11.000 spettatori. Con gli attaccanti che vanno forte: Tiziano D'Isidoro e' a quota 10 gol, Franco Pannitteri lo segue a ruota con 9 centri. Per la prima volta in questa stagione, adesso, il Catania e' riuscito a entrare in zona playoff, in perfetta solitudine. E la gente e' anche tornata allo stadio in massa. Spettacolo in campo dunque, ma soprattutto in tribuna. "Il Catania siamo noi", grida la gente. I discorsi di promozione, accantonati per mesi, tornano attuali. E a stimolare la squadra, una donna non piu' sola: "Da quando ho perso il mio Angelo - ammette Grazia Codiglione, vedova Massimino e attuale presidente - ho riscoperto la forza di reagire grazie all'affetto della gente. Lotto per loro e capisco i sacrifici e le lotte intraprese da mio marito. Di fronte a tanto entusiasmo non si puo' rimanere impassibili. Catania merita di tornare in A".
LA CLASSIFICA - Battipagliese p. 49; Catanzaro 47; Benevento 46; Turris 42; CATANIA 40; Viterbese 39; Juveterranova e Bisceglie 38; Teramo 37; Albanova 35; Castrovillari e Matera 34; Chieti 33; Frosinone 29; Altamura 28; Casertana 24; Marsala 22; Taranto 21.

LA STORIA - La divisione calcistica a Catania e' nata nel 1993. La prima squadra della citta' (in A nel 1983 - 84), le cui sorti sono state legate per anni ad Angelo Massimino (scomparso il 4 marzo di un anno fa in un incidente stradale), nell'estate del 1993 venne cancellata dalla C1 per 5,6 miliardi di arretrati. In citta' si verificarono disordini, poi il 9 ottobre il Catania venne affiliato all'Eccellenza, disputando la prima gara il 4 novembre (0 - 0 con il Paterno' di fronte a 7.000 spettatori). La stagione successiva, pur non vincendo il campionato, il Catania venne accolto nel campionato Dilettanti e, sotto la guida di Angelo Busetta, venne promosso in C2. Intanto la Leonzio, promossa in C1 nel 1993 con Osvaldo Jaconi, nell'estate successiva ottenne il trasferimento a Catania, portando in citta' il titolo della C1. Massimino contesto' la scelta dei colori sociali (rossoazzurri) e il fatto di giocare nello stesso stadio: il Cibali. Intanto il Catania ha cercato invano la promozione in C1 dopo una serie di avvicendamenti in panchina, ma e' andata a vuoto pure la rimonta dell'Atletico, l'anno scorso affidato a Francesco D'Arrigo. Quest'anno nel Catania la scomparsa di Massimino non ha frenato le ambizioni; la moglie Grazia Codiglione e il nipote Angelo Russo hanno cominciato con Busetta in panchina, poi e' arrivato Giovanni Mei e da allora la squadra e' cresciuta. Ha cambiato in corsa anche l'Atletico Catania: via Angelo Orazi, ecco lo svizzero Roberto Morinini, cosi' adesso la squadra vola verso i playoff.

IL TIFO SEPARA UNA CITTA' CATANIA - I dispetti tra i tifosi cominciarono il giorno in cui l'Atletico Leonzio divento' patrimonio di Catania. I tifosi del Catania di Angelo Massimino, quello "storico", punito dalla Figc, imbrattarono i muri dello stadio Cibali, accusando di "tradimento" coloro che avevano sposato la causa Proto (presidente dell'Atletico). Poi i dispetti diventarono pesanti: in occasione dell'amichevole con l'Inter (l'ultima estate) la mattina della vigilia allo stadio gli inservienti trovarono i pali di una porta irrimediabilmente danneggiati. La partita si gioco' lo stesso, ma il messaggio lanciato da quei teppisti tuttavia era chiaro: "Meno male che non tutti siamo cosi' incivili - dicono i responsabili dei club organizzati del Catania - noi teniamo per la nostra squadra. Il resto non ci interessa. Il Catania, quello vero, tornera' in A. Alle altre formazioni facciamo i piu' sinceri auguri". Diplomazia dimostrata a stento. Siccome il tifoso catanese di vecchio stampo difficilmente cambia "parrocchia", l'Atletico si e' rivolto agli studenti, battendo a tappeto anche in periferia; si e' costituito un coordinamento di studenti ai quali sono consegnati pacchetti di biglietti a costo ridotto. Si spiega anche cosi' la crescita d'interesse attorno all'Atletico: i 6.000 con l'Andria sono un traguardo notevole. E sabato ad Avellino, per la prima volta in trasferta, sono apparsi i primi striscioni di sostegno, portati da venti appassionati. Invece il Catania si fa pubblicita' da solo. Basta una vittoria per attirare piu' gente nelle partite successive. In trasferta, manco a dirlo, il Catania si sente quasi al Cibali. Tra immigrati e fedelissimi che organizzano i viaggi in pullman, quella rossoazzurra e' una delle squadre di serie C che fa muovere di piu' la gente in trasferta. Il successo nel derby sulla Juveterranova e' coinciso anche con la distribuzione del primo numero di un giornalino chiamato "Irriducibili 46", 4 fogli per intrattenere e informare il pubblico sulle attivita' della propria squadra del cuore. Successi in comune, tifosi separati. Solo in occasione del derby d'andata di coppa Italia c'e' stato il confronto ravvicinato sugli spalti del Cibali. In 15.000 hanno seguito la gara, poi ognuno e' andato per la propria strada. Di unire le forze non si parla piu'. I primi tentativi sono andati a vuoto: "Meglio cosi' - ripete Salvo Bianchetti ex tecnico della Spal che ha guidato sia Catania che Atletico - la citta' merita due squadre, cosi' la gente puo' scegliere la partita che vuole". Resta ancora a casa una consistente fetta di pubblico. Aspetta che qualcuno avanzi di categoria: "Una citta' abituata agli spettacoli di serie A non si puo' entusiasmare di fronte ai successi ottenuti sui campi di C1 o C2". Il parere, di qualche tempo fa, e' di Ignazio Marcoccio, ex presidente del Catania. Una frase che spiega perche' ancora c'e' gente in attesa di un segnale forte.

UNO STADIO MITICO - "Cibali" o "Angelo Massimino"? Anche sul nome del glorioso stadio gli sportivi si dividono. La proposta di intitolare al presidente del Catania, scomparso 13 mesi fa, l'impianto cittadino, deve essere ancora vagliata dal consiglio comunale. Intanto, in vista delle Universiadi che si terranno in Sicilia ad agosto, il Cibali si e' trasformato in un cantiere, visto che dovra' ospitare le gare di atletica leggera. Sono in corso i lavori di rifacimento della tribuna coperta e della sala stampa, mentre e' stata abbattuta totalmente anche la tribuna B. A giorni verra' deciso in che modo curare il manto erboso di un campo che e' sempre frequentato dalle due squadre, impegnate a disputare qui gli incontri interni. Comunque con la prospettiva dei playoff, probabili sia per l'Atletico Catania in C1 che per il Catania in C2, le speranze di recuperare il terreno di gioco sono minime. Ora dunque i tifosi prendono posto in curva nord o in curva sud. Autorita' e stampa vanno in un settore ristretto (circa mille posti la capienza) della tribuna coperta. Stringendosi un po', entrano tutti: e il Cibali ogni domenica e' uno spettacolo.

Le 5 partite piu' viste - In 15.000 per il derby. Queste sono le cinque partite piu' viste allo stadio Cibali di Catania nella stagione in corso: Partita Torneo Spettatori Catania - Atletico C.I. 15.000 Catania - Catanzaro C2 - C 12.000 Catania - Juveterranova C2 - C 11.000 Catania - Teramo C2 - C 10.000 Atletico - Catania C.I. 8.000 Nota: C.I. = Coppa Italia serie C.





FONTE Gazzetta dello Sport (7 Aprile 1997)

Casarano vs Atletico Catania 0-0

CASARANO: Cusin; Calabro, Citterio; Nobile, Lambertini, Quaranta; Toscano (Manca dal 15' s.t.), Tagliani, Bernardi, De Cesare (Pierotti dal 37' s.t.), Miccoli. (12 Mugnai, 13 LoSacco, 15 Pittalis, 17 Leo, 18 Zaminga). All. Cadregari.

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei, Modica (Babuin dal 31' s.t.), Infantino, De Sensi, Cavataio; Gianguzzo (Ortoli dal 46' s.t.), Favo, Cecchini, Vessella, Sandri (Moro dal 1' s.t.). (12 Lucenti, 14 Silvestri). All. Morinini.

ARBITRO: Cossero di Udine. NOTE: spettatori 1.500 circa, incasso di 16 milioni. Ammoniti Favo e Calabro. Angoli 3 - 1 per il Casarano.

DAL NOSTRO INVIATO CASARANO - Missione compiuta. L'Atletico Catania esce dal Capozza con il punto che cercava e consolida sempre piu' la sua posizione in chiave playoff. La squadra di Morinini dimostra di essere difficilmente battibile in trasferta dove col tecnico svizzero non ha mai perso (5 vittorie e 5 pareggi), anche se ieri di fronte a un Casarano aggressivo e tonico nel primo tempo ha sofferto un po' troppo rischiando di andare a fondo su due conclusioni del gioiellino pugliese Miccoli. La formazione di Cadregari dopo le polemiche tra squadra e societa' ha fornito una prestazione dignitosa, ma ha confermato di avere il problema del gol. Non a caso l'ultima vittoria casalinga e' datata 15 dicembre '96: 2 - 0 sull'Avezzano. E il pari oltre a togliere ogni velleita' di inserimento nella lotta playoff risucchia il Casarano nella griglia di squadre che dovranno evitare di essere coinvolte nella bagarre dei playout. Nei primi 25' la gara e' un monologo: pugliesi ad attaccare e pressare e siciliani sulle spine, con un centrocampo che stenta a salire. Miccoli all'8' su lancio di Toscano stoppa di petto in area e sferra un destro in diagonale che Squizzi riesce a toccare in tuffo, con Bonadei che anticipa De Cesare. Il guizzante attaccante pugliese, che nelle movenze ricorda lo Schillaci dei tempi del Messina, e' in giornata e Cavataio fatica a tenerlo quando gravita nella sua zona, ma anche Toscano a destra e De Cesare a sinistra hanno buoni spunti, supportati dall'onnipresente Quaranta. L'Atletico esce solo al 25' con una conclusione di Gianguzzo. I catanesi non riescono mai a spingere a sinistra e Cecchini e' troppo isolato. Cosi' al 41' e' ancora Miccoli (lanciato da Toscano) a provarci: la conclusione rasoterra e' stupenda ma Squizzi ci arriva con la punta della dita e devia in angolo. Nella ripresa Morinini tenta la carta Moro, mentre al 6' il solito Miccoli esalta Squizzi. La partita scade di tono anche se al 25' Moro la ravviva con un tiro dal limite e Cadregari mette in campo un'altra punta (Manca). Il finale e' tutto del Casarano che ci prova con Bernardi e Pierotti (40' e 41'), Quaranta (42', tiro dal lmite), e ancora con Manca al 45'. Ma l'Atletico regge, mentre il Casarano esce tra i fischi.

FONTE Gazzetta dello Sport (14 Aprile 1997)

MARCATORI: Puglisi al 6' p.t., Battaglia dal 12' s.t.

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei, Babuin (Anastasi dal 28' s.t.); Infantino, Paschetta (Cavataio dal 31' p.t.), De Sensi; Lerda, Moro, Cecchini, Vessella, Modica (Gianguzzo dal 16' p.t.). (12 Lucenti, 15 Ortoli, 17 Sandri). All. Morinini.

NOCERINA: Criscuolo; Colletto, Marra; Bucciarelli, Di Rocco (Perillo dal 43' p.t.), De Simone; Pallanch (Iezzo dal 19' s.t.), Toti, Puglisi, Battaglia (Molino dal 36' s.t.), Fabbris. (13 De Juliis, 16 Verolino). All. Balugani.

ARBITRO: Paparesta di Bari.

NOTE: spettatori 2.500 circa, incasso di 69 milioni. Espulso Criscuolo al 18' s.t.; ammoniti Babuin, De Sensi, Bucciarelli. Angoli 7 - 4 per l'Atletico.

CATANIA - Due ex - beniamini siciliani al servizio della Nocerina atterrano l'Atletico Catania, riaprendo la lotta per i playoff. Sembra di rivivere le scene della scorsa stagione, quando l'Atletico, lanciato in una rimonta quasi impossibile per gli spareggi, si arrese in casa proprio con la Nocerina, perdendo 2 - 0 e abbandonando ogni speranza per i playoff. La peggiore prestazione della gestione Morinini, per la stessa ammissione dello stesso tecnico, e' stata caratterizzata da due infortuni (Modica e Paschetta) nei primi 30 minuti. Ma tutto il merito va ai campani, capaci di amministrare il gioco con un pressing asfissiante praticato per un'ora abbondante, soprattutto da Battaglia (ottimo rientro dopo tre turni di squalifica) e Toti. E con Bucciarelli abilissimo a gestire il pallone in inferiorita' numerica. L'Atletico recrimina per un rigore subito da Lerda, sull'1 - 0, e per tre pali colpiti. Al primo vero affondo, la Nocerina passa: su un angolo, De Sensi sfiora il pallone respingendo corto, fuori area Puglisi (catanese d'origine, che sgarbo) e' bene appostato e di sinistro fulmina Squizzi. L'Atletico sbaglia tutti gli appoggi, anche quelli piu' facili. L'assenza di Favo al centrocampo pesa come un macigno, in attacco Cecchini e Gianguzzo sono troppo isolati. Le uniche emozioni arrivano al 28', al 32' per i tiri di Infantino (fuori) e Gianguzzo (parato). Nella ripresa l'Atletico sfiora il pareggio: all'8' il diagonale di Gianguzzo sfugge di mano al portiere e da due passi si catapulta Cavataio, che arriva male sul pallone e manda alto. Dal gol sbagliato al gol subito. L'Atletico cade ancora: il giustiziere e' Battaglia che supera un paio di difensori, vince il contrasto con Bonadei, entra in area e beffa Squizzi. Subito dopo l'Atletico, con Gianguzzo e con Infantino, colpisce i pali di Criscuolo. Che al 18' viene espulso dopo uno scontro in area con Cecchini, lanciato a rete. Scontro da rigore: tra i pali va il giovane Iezzo, del penalty si occupa Lerda, che pero' spedisce alto. Poi e' vano anche il tentativo di De Sensi, che al 24', di testa, scheggia la traversa.




FONTE Gazzetta dello Sport (19 Aprile 1997)

Derby per i playoff

ACIREALE - ATLETICO CATANIA - Il derby etneo cade in un momento critico per entrambe. I catanesi sono caduti domenica in casa, mentre l'Acireale non vince da un mese e mezzo (2 - 0 al Casarano il 9 marzo). Foti e i suoi sono in silenzio stampa, a conferma che la situazione e' delicata. Il tecnico acese deve rinunciare all'infortunato Lasalandra e allo squalificato Cianciotta. Ma la preoccupazione maggiore e', paradossalmente, quella di giocare in casa, dove hanno vinto solo 4 volte. Tanto Acireale quanto Atletico Catania si esprimono meglio in trasferta. Domani, pertanto, dovrebbero essere gli uomini di Morinini ad essere avvantaggiati. Il tecnico spera in una prova di carattere dei suoi: "Dopo la sconfitta con la Nocerina, mi aspetto una risposta dai ragazzi; fisicamente stanno bene, la cosa piu' importante e' vedere come sapranno reagire dal punto di vista psicologico". Morinini non avra' lo squalificato Babuin, ma recupera gli infortunati Paschetta e Modica e ritrova il play - maker Favo, che ha scontato la squalifica.
 
Web  Top
view post Posted on 31/12/2008, 13:27
Avatar

Calciolandese Puro

Group:
Veterano
Posts:
4,609
Location:
ALCAMO

Status:


GRAZIE GRANDE ATLETICUS per avermi fatto ricordare gli anni in cui tifavo atletico catania e catania. Anni bellissimi !!! sarebbe bello che mettessi anche qualche foto ricordo!!!
:3: :3: :3:
 
Top
view post Posted on 31/12/2008, 13:46

Top 5

Group:
Master Admin
Posts:
60,662
Location:
Catania

Status:


FONTE Gazzetta dello Sport (21 Aprile 1997)

Acireale vs Atletico Catania 1-1

MARCATORI: Moro (AC) al 27' p.t., Serioli (A) su rigore al 45' p.t.

ACIREALE: Razzetti; Anastasi, Civolani; Bonanno, Esposito (Suriano dal 39' p.t.), Migliaccio; Terrevoli, Torre, Serioli, Caramel, Margheriti. (12 Vaccaro, 13 Sciacca, 14 Cataldi, 16 Lasalandra, 17 Amico, 18 Zalla). All. Foti.

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei, Modica; Infantino, Paschetta, De Sensi; Moro (Anastasi dal 5' s.t.), Favo, Cecchini, Vessella (Sandri dal 40' s.t.), Lerda (Ortoli dal 12' s.t.). (12 Lucenti, 13 Cavataio, 14 Gianguzzo). All. Morinini.

ARBITRO: Apricena di Firenze.

NOTE: spettatori 3.800 circa, incasso di 53 milioni. Espulso Bonadei (AC) al 46' p.t.; ammoniti Migliaccio, Vessella, Infantino, Moro, Caramel, Modica e Torre. Angoli 9 - 4 per l'Acireale.

DAL NOSTRO INVIATO ACIREALE - La strada piu' difficile per arrivare al risultato piu' prevedibile. Per Acireale ed Atletico Catania derby significava nervi tesi e lingua troppo lunga, cosi' alla fine, inevitabilmente, i valori tecnici finivano per stemperarsi nel piu' classico "meglio non prenderle". Eppure qualcosa di buono si vedeva. Partiva decisamente meglio l'Atletico Catania, che dominava le fasce grazie alle percussioni di Moro a destra e Modica a sinistra. I centrali della retroguardia granata cosi', complice anche la scarsa condizione di Esposito, non reggevano l'urto di Cecchini e Lerda, che aprivano il gioco per gli inserimenti dei centrocampisti. Dopo una conclusione di Modica (7') parata da Razzetti, era Moro al 23' ad avere la palla buona: su azione d'angolo era lo stesso Cecchini a fare da sponda per il tornante, il cui tiro veniva salvato sulla linea da Civolani. Una prova generale del gol, che giungeva 4' dopo, quando Moro, su assist di Lerda, s'incuneava al centro della difesa e batteva Razzetti. La rete scuoteva l'Acireale, che andava subito alla conclusione prima con Civolani e poi con Terrevoli, ma la mossa utile era l'ingresso in campo di Suriano. La pressione dei granata aumentava, ma il pari arrivava nel modo meno prevedibile: al 45' un atterramento (dubbio) di Margheriti a opera di Paschetta consentiva a Serioli di trafiggere Squizzi dal dischetto. Non era finita: il semi - harakiri dell'Atletico si completava un minuto dopo con l'espulsione di Bonadei per proteste. Era la svolta. Nella ripresa le squadre apparivano piu' guardinghe. L'Acireale, anzi, cercava di utilizzare la superiorita' numerica per prendere d'infilata la retroguardia dell'Atletico. Tutto questo, pero', fruttava solo due occasioni per Serioli: nella prima (al 4') l'attaccante veniva anticipato da Moro (che nell'azione s'infortunava), nella seconda (35') il granata, solo, non riusciva a far meglio che tirare su Squizzi. Era l'ultimo emozione della giornata, se si esclude un'isolata sassaiola a fine gara avviata dei soliti cretini da derby.

CITAZIONE (alcamese doc @ 31/12/2008, 13:27)
GRAZIE GRANDE ATLETICUS per avermi fatto ricordare gli anni in cui tifavo atletico catania e catania. Anni bellissimi !!! sarebbe bello che mettessi anche qualche foto ricordo!!!
:3: :3: :3:

Le foto ho notato che si sono cancellate, le avevo inserite in un altro post. Cmq le rimetterò.





FONTE Gazzetta dello Sport (28 Aprile 1997)

Atletico Catania vs Giulianova 0-0

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Anastasi, Modica; Favo, Paschetta, De Sensi; Gianguzzo, Moro (Babuin dal 38' s.t.), Cecchini, Vessella (Cavataio dal 26' s.t.), Lerda (Sandri dal 18' s.t.). (12 Lucenti). All. Morinini.

GIULIANOVA: Grilli; Savio, Pagliaccetti; Matarrese, Bertoni, Pugnitopo; Pinciarelli (Saggiomo dal 34' s.t.), Di Liso, Micciola (Mauro dal 47' s.t.), Manari, Campanile (Vadacca dal dal 26' s.t.). (12 Merletti, 13 Trinchera, 14 Contadini, 17 Ricatti). All. Giorgini.

ARBITRO: Manganelli di Milano.

NOTE: spettatori 2.500 circa; incasso di 62 milioni. Amm. Anastasi, Pinciarelli, Di Liso e Paschetta. Espulso Seminara, medico dell'Atletico Catania. Angoli 6 - 0 per l'Atletico Catania.

DAL NOSTRO INVIATO CATANIA - Lo spareggio playoff del Cibali lascia tutto immutato, ma emana due verdetti: l'Atletico in casa non sa vincere (ultimo successo dei catanesi il 2 marzo sull'Ascoli per 1 - 0), il Giulianova fila con gli stivali delle sette leghe (8 turni d'imbattibilita', 16 punti), vanta un'ottima condizione fisica ed e' squadra che puo' centrare l'obiettivo. L'Atletico ha giocato un buon primo tempo e 20 minuti del secondo. Ma la sua manovra non e' stata mai avvolgente e sulle fasce i rossazzurri di Morinini hanno avuto vita difficile. Sono mancate rapidita' e lucidita' nei 16 metri da parte di attaccanti e centrocampisti. Gli etnei sono partiti subito in avanti e al 6' Gianguzzo ha spedito fuori d'esterno destro in area su assist di Modica. Giorgini ha presentato una difesa a 5 impenetrabile, con Pinciarelli e Matarrese pronti a lottare su ogni palla a centrocampo, con Campanile largo a sinistra e Manari lesto a inserirsi dietro Micciola. I catanesi hanno attaccato a tutto spiano sospinti da un Favo pronto a dettare i tempi, mentre i giuliesi hanno badato a contenere e ripartire. Al 27' Moro ci ha provato in rovesciata su sponda di De Sensi. Ma sono state del Giulianova le occasioni piu' clamorose: al 30' su una punizione di Manari, Pugnitopo di sinistro ha sfiorato il palo, e al 45' su affondo e cross di Pagliaccetti, Micciola di testa ha spedito alto. Per l'Atletico Catania solo una affrettata conclusione di sinistro dell'opaco Cecchini (36') e un guizzo di Lerda (46'). Nella ripresa Atletico Catania determinato e al proscenio per 15', mentre il Giulianova serra ancora di piu' le fila, ma sempre con schemi ordinati. Al 7' bella combinazione di prima sulla destra Anastasi, Gianguzzo, Cecchini, Gianguzzo con conclusione alta di quest'ultimo. Poi ci prova Vessella su punizione al 10' con parata in due tempi di Grilli, e al 12' con un bolide dal limite. Chiude Cecchini con un tiro cross al 14'. Il Giulianova tiene con autorita' il campo e si propone pericolosamente al 23': Squizzi anticipa Pinciarelli in fallo laterale. E Micciola (30') per poco non beffa Squizzi con un pallonetto da fuori area. Finisce 0 - 0 e coi fischi dei tifosi catanesi.





FONTE Gazzetta dello Sport (5 Maggio 1997)

Ischia vs Atletico Catania 0-2

MARCATORI: Cecchini al 15' p.t., Lerda su rigore al 23' s.t.

ISCHIA: Di Muro; Franchini, De Angelis; Germoni (Di Costanzo dal 1' s.t.), Ruggiero, Cappelletti; Ferraro (Liguori dal 9' s.t.), Parise, Ricci, Ciaramella (Buonocore dal 18' s.t.), Borgobello. (12 Mennella, 13 Pratico', 15 Monti, 17 Armento). All. Cucchi.

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei, Modica; Infantino, Cavataio, De Sensi; Ortoli (Moro dall'8' s.t.), Favo, Cecchini, Vessella (Sandri dal 19' s.t.), Lerda (Babuin dal 33' s.t.). (12 Lucenti, 14 Gianguzzo, 17 Bellone). All. Morinini.

ARBITRO: Bertini di Arezzo.

NOTE: spettatori 2.500 circa, incasso di 35 milioni. Espulso De Sensi al 25' s.t.; ammoniti Ferraro, Cecchini, Franchini, Ricci e Ruggiero. Angoli 2 - 2.

DAL NOSTRO INVIATO ISCHIA - Il tesoro lo trova l'Atletico Catania. Tre preziosi punti sull'isola e playoff ipotecati. L'Ischia si arrende alle porte del sogno e di una rimonta che resta formidabile. Lo spareggio ha esaltato la squadra che si e' dimostrata tecnicamente e tatticamente piu' forte, anche se i siciliani hanno usufruito di un rigore discutibile. Ma questo non giustifica lo sfogo del patron campano Varriale che a fine gara ha parlato di arbitraggio pilotato. La squadra di Morinini non ha sbagliato nulla: difesa accorta, fasce bloccate e possesso di palla, con Vessella e Lerda super. L'Ischia ha incontrato difficolta' insormontabili a centrocampo e il suo gioco non e' stato mai efficace nonostante i guizzi di Ciaramella e il movimento di Borgobello in avanti. Troppo poco per impensierire un Atletico Catania che fuori casa non perdona (6 gare vinte). I campani erano partiti con aggressivita' e Borgobello (8') con un insidioso rasoterra aveva costretto Squizzi al tuffo. Ma, l'Atletico abile nel tamponare e ripartire e' andato in gol al primo tentativo: Vessella al 15' ha rubato palla a Ferraro sulla sinistra pescando a centro area Cecchini lesto a insaccare al volo sotto la traversa, approfittando del mancato intervento di testa di Ruggiero e della posizione avanzata di Di Muro. Il gol ha ingigantito le carenze dei campani che comunque hanno tentato di rendersi pericolosi al 22' con De Angelis di testa e al 31' con Ricci. Nella ripresa Cucchi inserisce il quarto attaccante Di Costanzo e poi Liguori come esterno destro. Ma le contromosse di Morinini sono piu' efficaci: entra Moro (a destra sara' decisivo) esce Vessella, inutile cosi' l'ingresso di Buonocore privo del punto di riferimento. L'Atletico Catania si rende pericoloso all'11 con un tiro cross di Bonadei. E raddoppia al 23': Moro affonda sulla destra in area e Cappelletti commette fallo di ostruzione. Rigore: Lerda realizza. L'Atletico Catania non soffre neanche in 10 per l'espulsione di De Sensi. Anche se De Angelis (32') si fa parare una botta a colpo sicuro e Ricci (37') colpisce la traversa.





FONTE Gazzetta dello Sport (12 Maggio 1997)

Atletico Catania vs Sora 1-1

MARCATORI: Marcolini (S) al 13' p.t., Ortoli (C) al 35' s.t.

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei (Sandri dal 34' s.t.), Babuin (Modica dal 25' p.t.); Favo, Infantino, Paschetta; Moro, Ortoli, Lerda, Vessella, Gianguzzo (Anastasi dal 19' s.t.). (12 Lucenti, 15 Cabataio). All. Morinini.

SORA: Costantini; Marcuz, Giannoni; Marcucci, Coraggio (Dei dal 10' s.t.), Bencivenga (Ronchetti dal 36' s.t.); Tisci, Manni, Lorenzini, Marcolini, Monaco (Pecoraro dal 1' s.t.). (12 Mazzoni, 14 Pucci, 15 Damiani, 16 Provenzano). All. Castellucci.

ARBITRO: Ferrarini di Parma.

NOTE: spettatori 4.000 circa; incasso 62 milioni. Ammoniti Tisci, Infantino e Moro. Angoli 2 - 1 per l'Atletico Catania.

CATANIA - Si puo' giocare male e vivere felici? L'Atletico grazie al pari interno con il Sora, agguantato negli ultimi 10 minuti, e' entrato virtualmente nei playoff per la serie B. Solo una clamorosa sconfitta a Castellammare nell'ultimo turno e una contemporanea rotonda vittoria dell'Acireale in casa con la Fermana potrebbero cambiare il verdetto. Fuori casa i catanesi hanno fatto faville (6 vittorie), ma al Cibali la squadra di Morinini non riesce a sfruttare i pochi spazi lasciati liberi dalle avversarie. Il Sora per quasi 80 minuti ha accarezzato il sogno di evitare i playout. Tutto merito di un pallonetto di Marcolini, abile a sfuggire alla guardia dei centrali, battendo in uscita l'incolpevole Squizzi. Nel finale di gara, pero', l'arrembaggio dei padroni di casa - nel secondo tempo piu' incisivi sulle fasce e grintosi in mezzo - ha propiziato il gol - capolavoro di Ortoli. Catania sogna a occhi aperti la promozione, ma il lavoro dello svizzero Morinini (in ottobre rilevo' la squadra in zona pericolo) si complica: ora dovra' togliere dalla mente dei giocatori la paura delle partite interne. Al Cibali l'Atletico ha ottenuto solo tre successi. La squadra catanese, senza il centravanti Cecchini (gran colpitore di testa, ma squalificato), e' costretta a costruire gioco rasoterra. Morinini sacrifica un centrocampista schierando tre attaccanti con Lerda centrale, Ortoli e Gianguzzo laterali. Rischia e subisce la squadra di casa, visto che nei primi 10 minuti un Sora spavaldo sfiora il gol con Lorenzini (3', diagonale a lato), Monaco (fuga e tiro rasoterra a fil di palo), arrivando al vantaggio dopo 13' con Marcolini. La reazione dell'Atletico arriva al 26': Ortoli supera due avversari ma spara sul portiere in uscita. L'occasione piu' clamorosa e' al 44': Lerda mette a sedere tre avversari e da posizione taglia per Gianguzzo, che pero' non aggancia. Nella ripresa l'Atletico pressa, ma il Sora sfiora il raddoppio con Tisci (ottima deviazione di Squizzi in angolo). Il pareggio arriva al 35'. Sandri si inserisce a centrocampo, scambia al limite dell'area con Lerda, lesto a girarsi per dar palla a Ortoli. La punta pescarese lascia partire un missile che sorprende Costantini.
 
Web  Top
amoi
view post Posted on 31/12/2008, 13:55




da notare gli incassi che si facevano ogni partita, con l'incasso di una partita ci pagavi un giocatore.
Oggi la gente non va piu allo stadio preferisce stare a casa e vedere la serie a :sick: :sick:
 
Top
luigicalvo
view post Posted on 31/12/2008, 15:03




quella era secondo me la migliore c1 con giocatori che adesso vedi Toni Campione del mondo oppure miccoli e molti altri che hanno e fanno la fortuna di molte squadre e che sono di fama continentale e mondiale...e l'atletico ct era na gran bella squadra ritornare a quei livelli mi sembra difficile...spero di sbagliarmi...ma quanto meno per la storia che ha...questa squadra meriterebbe la D.
 
Top
Logolandia
view post Posted on 7/1/2009, 13:31




Grande Atletico Catania. Un pezzo di storia del calcio siciliano :rolleyes:



 
Top
view post Posted on 7/1/2009, 14:03

Top 5

Group:
Master Admin
Posts:
60,662
Location:
Catania

Status:


FONTE Gazzetta dello Sport (19 Maggio 1997)

Juve Stabia vs Atletico Catania 0-0

JUVE STABIA: Bifera; Monaco, Feola; Di Meglio, Amodio, Caccavale; Manca, D'Alessio (Perrella dal 36' s.t.), Foglia, Nicodemo, Vollmar (Sarnelli dal 1' p.t.). (12 Ambra, 15 Amato, 16 Saladino, 17 De Liguori, 18 Longobardi). All. Rivellino.

ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei, Modica (Moro dal 30' p.t.); Infantino, Paschetta, De Sensi; Anastasi, Favo (Cavataio dal 2' p.t.), Cecchini (Gianguzzo dal 33' s.t.), Vessella, Lerda. (12 Lucenti, 15 Sandri). All. Morinini.

ARBITRO: Pizzini di Verona.

NOTE: spettatori 2.100 circa, incasso 7 milioni. Ammonito Moro. Angoli 3 - 1 per la Juve Stabia.

DAL NOSTRO INVIATO CASTELLAMMARE DI STABIA - Al 43' della ripresa un boato. Apparentemente inspiegabile. Poi il chiarimento: il Napoli aveva raggiunto il pareggio contro la Fiorentina. Era l'unica vera emozione provata dagli accaldati spettatori di Juve Stabia - Atletico Catania. Partita balneare, con uno 0 - 0 che rispecchia malinconicamente l'esito della gara. L'avvio, seppure al piccolo trotto, era di marca campana: la Juve cercava di sfruttare gli inserimenti sulle fasce di Feola e Manca e i frequenti incroci di Foglia e Vollmar. La retroguardia dell'Atletico Catania, comunque, ripartiva sempre con ordine e profondita'. Proprio in uno di questi capovolgimenti di fronte era Favo, vero uomo - squadra dei siciliani, a impegnare dai 16 metri Bifera, che si salvava distendendosi in tuffo sulla propria sinistra. La Juve Stabia affidava le sue repliche a lanci che miravano a scavalcare il centrocampo, mentre l'Atletico preferiva piu' manovrare con la palla a terra, confidando negli estri di Favo e Vessella e nelle accelerazioni di Lerda e Cecchini. Poca cosa, per la verita', tant'e' che per vedere un altro tiro nello specchio della porta si doveva aspettare il 45', quando Squizzi, fino ad allora abile soprattutto ad anticipare in uscita le incursioni campane, parava con sicurezza una conclusione da fuori area di Nicodemo. La ripresa iniziava con l'unica palla gol del pomeriggio. Capitava al 1' a Foglia che, servito in area da Sarnelli, colpiva il palo. Un brivido, ma nulla piu'. L'Atletico si riorganizzava, nonostante l'uscita di Favo per infortunio, e il gioco ne usciva congelato. Le ultime conclusioni erano di Cecchini (22') e Caccavale (23'). Finiva li'. L'Atletico Catania e' gia' concentrato sui playoff: se la vedra' col Savoia.
 
Web  Top
27 replies since 30/12/2008, 14:33   1021 views
  Share