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| FONTE Gazzetta dello Sport (3 Febbraio 1997)
Fermana vs Atletico Catania 0-1
MARCATORE: Gianguzzo all'8' s.t.
FERMANA: Marchioro; Miccoli, De Rosa (Luciani dal 37' s.t.); Di Matteo, Lauretti, Medda; Nitti (Clementi dal 18' s.t.), Furiani, Cavicchia, Panzanaro, Perrone (Carfora dal 18' s.t.). (12 Giannetti, 13 Portanova, 14 Mengo, 16 Pelliccia). All. Alessandrini.
A. CATANIA: Squizzi; Bonadei, Modica; Favo, Paschetta, De Sensi; Anastasi (Moro dal 1' s.t.), Bugiardini, Lerda, Vessella (Sandri dal 27' s.t.), Gianguzzo (Silvestri dal 38' s.t.). (12 Lucenti, 13 Infantino, 14 Cavataio, 16 Babuin). All. Morinini.
ARBITRO: Manganelli di Milano.
NOTE: spettatori 2.300 circa; incasso 45 milioni. Espulsi Furiani al 42' p.t. e Favo al 45' p.t.; ammoniti Paschetta, De Rosa, Carfora e Cavicchia. Angoli 3 - 2.
FERMO - S'interrompe la bella serie positiva (tre vittorie e un pareggio) della Fermana, che tanto entusiasmo aveva giustamente alimentato. Guastafeste ancora una siciliana (gia' il Trapani aveva vinto a Fermo), questa volta l'Atletico Catania, per il quale la conquista della zona playoff diventa un obiettivo sempre piu' concreto. Lerda e compagni hanno legittimato il loro successo nella ripresa, giocata con l'autorita', la destrezza, la consapevolezza della squadra di rango. Nel primo tempo, invece, era stata la Fermana a far registrare, nonostante le tante assenze (4 gli squalificati) un'evidente supremazia territoriale. Schierati da Alessandrini con uno spavaldo 4 - 3 - 3, i marchigiani si erano portati subito in avanti, anche se i pericoli per la difesa catanese, tra le piu' ermetiche del campionato, erano piuttosto rari. Dopo un paio di tentativi velleitari di Perrone, partito a spron battuto ma poi spentosi, intorno alla mezz'ora saliva in cattedra Nitti, che al 27', dopo essersi ben destreggiato tra un paio di avversari, entrava in area e veniva strattonato da Paschetta, e 4' dopo era bloccato da De Sensi. In entrambe le occasioni l'arbitro lasciava proseguire fra le vivacissime proteste del pubblico (volava anche qualche oggetto). Qualche minuto piu' tardi il signor Manganelli mandava negli spogliatoi prima Furiani e poi Favo. Giocare in 10 tutta la ripresa pregiudicava maggiormente gli equilibri della Fermana. L'Atletico, invece, appariva trasformato, grazie anche all'evidente contributo di Moro che (subentrato ad Anastasi) assicurava una spinta piu' incisiva sulla destra oltre che una piu' efficace propensione al dialogo con il sempre valido Lerda. All'8' il gol decisivo: Gianguzzo in semirovesciata sorprendeva di sinistro Marchioro infilando nell'angolo basso. I siciliani cominciavano a controllare la situazione, cercando solo qualche contropiede. La Fermana non riusciva a reagire. Qualche uomo (come Panzanaro, importantissimo nello scacchiere marchigiano, che risentiva in maniera evidente degli impegni viareggini con la Juve) appariva in difficolta'. Solo a tempo scaduto Di Matteo aveva la palla buona, ma sciupava.
FONTE Gazzetta dello Sport (8 Febbraio 1997)
Atletico Catania, precisione svizzera
L'Atletico cresce tra un computer e i Malavoglia di Verga. Il tecnico Morinini, che vincendo soprattutto in trasferta ha portato la squadra in zona playoff, programma ogni lunedi' la settimana di lavoro ma non si accontenta: per conoscere meglio la citta' e la Sicilia legge con attenzione un classico del verismo
Pragmatico, rigoroso, tutto calcio e computer. Un professore del pallone che sa di giocarsi una carta importante per le sue ambizioni di arrivare sui palcoscenici piu' importanti del calcio italiano. Roberto Morinini, allenatore svizzero dell'Atletico Catania programmato al computer, ha l'aria autoritaria e le qualita' di chi attraverso il lavoro e l'applicazione delle sue metodologie sa di potersi proiettare verso alti livelli di rendimento. Il tecnico di Bellinzona, laureato in Psicopedagogia e Scienze politiche, sta pian piano aumentando il suo bagaglio di conoscenza della C1 con una squadra che per arrivare al top deve solo riuscire a vincere in casa (ultimo successo il 10 novembre con l'Avellino), visto che il suo cammino in trasferta e' travolgente (3 vittorie e 3 pareggi). E per finalizzare l'obiettivo playoff, i siciliani sanno di dover sostenere un esame importante domani nella sfida all'Ancona. Una partita che per Morinini e' iniziata lunedi' scorso. Si', perche' e' quello il giorno in cui si dedica allo studio degli avversari e si documenta sul calcio di C. "Il lunedi' - dice Morinini - e' un giorno di lavoro. Vado in sede presto e imposto subito il lavoro settimanale della squadra. Mi metto al computer e preparo i grafici, in modo da avere sempre presente il grado di intensita', qualita', condizione dei giocatori settimana per settimana, di aumentare o diminuire i carichi di lavoro. Credo che questo metodo possa portare qualcosa in piu' in uno sport che e' comunque carico di passionalita' e imponderabilita'. Quanto all'Ancona, e' vero, so gia' abbastanza sul suo gioco e sulle sue qualita', perche' mi faccio registrare le azioni viste nel programma sportivo della Rai e vedo tante videocassette. Ma se per me questa partita e' cominciata lunedi' scorso, per i miei giocatori non deve essere cosi'. Per loro la gara inizia domenica alle 14,30. L'importante e' fornire la tensione in piccole dosi, senza caricare troppo questa sfida". Alla gara con i marchigiani i catanesi arrivano galvanizzati dalla vittoria di Fermo, ma con la certezza di dover dare qualcosa in piu' per riuscire a fermare la capolista che e' in serie positiva da 9 turni. E anche con la consapevolezza di avere difficolta' casalinghe che vanno superate. "Credo che l'esame piu' importante l'Atletico lo abbia superato a Fermo - aggiunge Morinini -. Siamo nella fascia di classifica che porta ai playoff e vogliamo migliorarci. Quella contro l'Ancona dev'essere semmai una conferma della nostra crescita. Abbiamo raggiunto la consapevolezza dei nostri mezzi e contro una squadra dal potenziale superiore al nostro non abbiamo nulla da perdere". Il tecnico traccia le costanti che l'Atletico non dovra' mai perdere di vista contro la capolista. "Il piacere di giocare al calcio, che e' il vero elemento che ti permette di dare quel qualcosa in piu' delle tue qualita'; e il gioco collettivo, che deve essere puntato su possesso e recupero di palla". Nel calcio, pero', contano i gol, e l'Atletico al Cibali non ha ancora trovato il programma giusto. "I nostri due attaccanti dovranno essere piu' aggressivi negli ultimi 20 metri e velocizzare la profondita', supportati dai centrocampisti. L'assenza di Favo a centrocampo non sara' di poco conto perche' ci dava il giusto equilibrio, ma Moro, che lo sostituira', mettera' entusiasmo e agonismo in quantita". Morinini ritiene che l'Ancona, al contrario dell'Atletico, basi il suo gioco piu' sulle individualita'. "Hanno 5 - 6 giocatori che possono risolvere la gara da soli. Lucidi ha segnato dei bei gol, pero' mi sono piaciuti anche Tentoni, Nocera, Trapella, Pellegrini e Castorina. Hanno subito qualche rete di troppo, ma sono dell'avviso che si tratti di un fatto globale. Non hanno trovato i giusti equilibri. Una squadra che si basa sulle individualita". Non si sente ne' troppo difensivista ne' troppo offensivista: "Sono fautore di un calcio equilibrato, bisogna trovare una via di mezzo". Morinini si e' gia' integrato nella realta' catanese, ma vive nella tranquillita' del borgo marinaro di Acitrezza. "Un posto stupendo, come i siciliani che hanno una grande passione per il calcio, spesso eccessiva. Ho iniziato a leggere il romanzo del Verga "I Malavoglia". E' un altro modo di capire questa cultura".
FONTE Gazzetta dello Sport (10 Febbraio 1997)
Atletico Catania - Ancona 0-0
A. CATANIA: Squizzi; Bonadei, Modica; Paschetta, De Sensi, Moro; Ortoli (Anastasi dal 15' s.t.), Bugiardini, Lerda, Vessella, Gianguzzo. (12 Lucenti, 13 Infantino, 14 Cavataio, 15 Babuin, 17 Sandri, 18 Silvestri). All. Morinini.
ANCONA: Cesaretti; Camplone, Castorina; Tentoni, Pellegrini, Nocera; Pagano (Fini dal 3' s.t.), Carrara, Scarafoni (Meacci dal 16' s.t.), Lucidi, Trapella (Altobelli dal 34' s.t.). (12 Dei, 13 Parlato, 14 Ricci, 16 De Amicis). All. Colautti.
ARBITRO: Zaltron di Bassano del Grappa.
NOTE: spettatori 2.400 circa, incasso di 50 milioni. Espulso Lerda al 42' s.t.; ammonito Camplone. Angoli 5 - 2 per l'Atletico Catania.
DAL NOSTRO INVIATO CATANIA - Un pareggio senza reti, spesso, e' come uno specchio vuoto su cui leggere tante verita'. Di certo c'e' che, fra rimpianti e cinismo, Atletico Catania e Ancona hanno offerto probabilmente l'immagine di quello che oggi rappresentano: una grande incompiuta e una potenza inespressa. E il risultato ha finito per notificare tutto cio'. Eppure l'Atletico Catania ha provato a giocare la carta a sorpresa: tre punte in campo fin dall'inizio e un pressing costante sui portatori di palla. Il tridente siciliano si mostrava equilibrato, con Gianguzzo a destra e Ortoli a sinistra pronti a incrociare sui suggerimenti di Lerda, vertice centrale del triangolo offensivo. L'Ancona, pressato gia' dall'avvio della propria manovra, mostrava qualche impaccio a impostare l'azione, finendo per affidarsi a lanci lunghi facilmente controllati dalla coppia centrale catanese Paschetta - De Sensi, grazie anche alla pochezza di Pagano e Scarafoni. Dopo una conclusione di Lucidi fuori (6'), iniziava il monologo dell'Atletico. Prima era Moro, al termine di una poderosa progressione sulla destra, a concludere alto (7'), e sei minuti piu' tardi Vessella impegnava Cesaretti. Al 16' un cross basso di Modica veniva svirgolato al centro dell'area prima da Paschetta e poi da Ortoli; quindi era Lerda, al 25', a mandare alto di testa. L'Atletico Catania pero' non era in grado di rendersi realmente pericoloso. Quando vi riusciva, al 45', Gianguzzo, servito in profondita' da Moro, invece di puntare la porta si allargava e poi incespicava sulla palla. La ripresa si apriva con un brivido per Squizzi, che doveva uscire su un corto colpo di testa di Bonadei per evitare l'accorrere di Lucidi, mentre all'8' Ortoli ciccava di sinistro un assist di Gianguzzo. La manovra dei catanesi, pero', si sfilacciava e Morinini interveniva facendo entrare Anastasi per Ortoli e passando al 4 - 4 - 2. Nel giro di 13 minuti l'Atletico andava al tiro con Modica, Lerda e Vessella prima (26', 28' e 29': Cesaretti parava tutto) e poi ancora con Modica e Anastasi (35' e 38', ancora bravo il portiere dell'Ancona). Niente di clamoroso, erano tutte conclusioni dal limite dell'area (fatto salva la bella rovesciata di Lerda), ma bastano per capire come la gara sia stata sempre nelle mani dei siciliani. Il melanconico sigillo era infine l'espulsione dello stesso Lerda per reazione. Ingenuo, e' vero, ma preso di mira spesso dai difensori anche con la palla lontana. Per l'Ancona uno sfoggio di cinismo da capolista? Forse, ma, come ammetteva lo stesso Colautti al termine, la strada della B non e' lastricata da tante prestazioni di questo tipo.
Lerda, espulso, accusa Pellegrini: "Mi sputava addosso"
CATANIA - (g. f.) Sincera l'autocritica di Colautti a fine gara: "Il gioco dell'Ancona non e' degno di una leader. L'Atletico ha forse giocato la partita della vita, avrebbe meritato qualcosa in piu'. Ma i miei giocatori hanno sbagliato anche i passaggi piu' semplici, colpa del terreno di gioco scivoloso, si giustificano: vorrei tanto credere alle loro parole". Replica Morinini, tecnico dell'Atletico Catania: "Abbiamo disputato una partita da 3 punti, pero' alla fine ce ne mancano 2. E' l'ennesima occasione sprecata in casa, tuttavia ho visto un gruppo affiatato e determinato quanto basta per continuare a lottare alla pari con le piu' forti del girone". Deluso il centravanti rossazzurro Lerda, espulso a 3' dalla fine. "Pellegrini mi ha coperto di sputi per tutto l'incontro. Alla fine ho reagito male, e' vero. Ma perche' l'arbitro non ha punito pure lui?".
FONTE Gazzetta dello Sport (16 Febbraio 1997)
Atletico, contropiede micidiale. Si arrende anche la Lodigiani
Lodigiani vs Atletico Catania 0-1
MARCATORE: Modica al 22' p.t.
LODIGIANI: Bordoni; Gorgone, Manni; Palmieri, Cupi, La Scala; Martini (Cardinale dal 1' s.t.), Gennari (Vitiello dal 29' s.t.), Biancone, Belle' (Corona dal 17' s.t.), Stellone. (12 Castracane, 13 Miscoli, 15 Di Fausto, 17 Sgrigna). All. Viscidi.
ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei, Babuin; Infantino (Cavataio dal 33' s.t.), Paschetta, De Sensi; Moro, Modica, Gianguzzo (Ortoli dal 28' p.t.), Vessella, Cecchini (Anastasi dal 44' s.t.). (12 Lucenti, 15 Sandri, 17 Silvestri). All. Morinini.
ARBITRO: Cecotti di Udine.
NOTE: spettatori 1000. Ammoniti Biancone, Gorgone, Modica, Moro, Bonadei. Angoli 6 - 5 per la Lodigiani.
ROMA - Autoritario, insuperabile in difesa, micidiale in contropiede. Semmai sciupone. L'Atletico versione esterna e' una squadra travolgente. Ne sa qualcosa la Lodigiani che ieri ha subito il maggior spessore tecnico dei siciliani. La squadra catanese, nelle 7 gare esterne della gestione Morinini, ha ottenuto 4 vittorie e 3 pareggi senza mai subire gol. Di fronte a un simile avversario si e' dovuta arrendere anche la Lodigiani, che nelle ultime 4 gare in casa aveva sempre vinto e vantava il miglior attacco. Stavolta la manovra e' stata troppo lenta e scontata, con le punte mai in grado di andare al tiro. Morinini schiera un inedito 4 - 1 - 3 - 2, inventando Infantino play maker davanti alla difesa, e dando spazio sulle fasce a Moro e Modica, ieri irresistibili. Al 1', su punizione, Vessella costringe Bordoni a un difficile intervento. La gara, giocata su ritmi alti, vede sempre gli etnei padroni della situazione, mentre i laziali non riescono mai a essere pericolosi sulle fasce. Cosi' al 22' il gol premia il gioco espresso dall'Atletico: su lancio dalle retrovie di Babuin, Cecchini a centrocampo aggancia da campione il pallone e serve Moro che taglia di prima verso Modica; l'esterno vince il rimpallo al limite dell'area con Bordoni e poi, accortosi che la palla va verso la porta, scatta e l'accompagna in rete. E 3' dopo Cupi evita lo 0 - 2 anticipando in area Gianguzzo (poi uscito per contrattura). La Lodigiani si vede solo negli ultimi 5', con due tentativi su punizione di Stellone. Nella ripresa la squadra di Viscidi parte premendo sulla difesa avversaria, producendo un colpo di testa di Belle' (8') e un tiro di Cardinale (22'). Poi, e' sempre Atletico. Cupi (13'), nell'anticipare Cecchini in area, sfiora l'autogol (prodezza di Bordoni). E Ortoli (31' e 41') salva ancora in un paio di occasioni.
FONTE Gazzetta dello Sport (20 Febbraio 1997)
Atletico Catania, ecco la media svizzera
Che svolta con Morinini: pareggi in casa e vittorie in trasferta. Spiega il tecnico: "Andare meglio fuori casa e' una tendenza di tutte le squadre del girone. Al Cibali c'e' mancata la prima punta". Ma ora c'e' Cecchini
CATANIA - Da quando e' arrivato Roberto Morinini, l'Atletico Catania ha inventato la media svizzera: vince in trasferta e pareggia in casa. Per agguantare i playoff alla formazione etnea e' bastato invertire i termini della famosa media inglese (successo interno, pareggio esterno) adottando una sorta di tendenza che possiamo definire elvetica, in onore del suo tecnico. E, giusto come ciliegina sulla torta svizzera, l'ultimo successo lontano dal "Cibali", sabato scorso, l'ha siglato Antonio Modica, acquistato dal Lugano dove aveva conosciuto Morinini. Dopo il cambio di panchina l'Atletico ha conquistato 25 punti in 15 partite. Nelle 7 trasferte non ha mai perduto e non ha mai subito un gol. Morinini la vede cosi': "Non solo noi, ma anche altre squadre hanno la tendenza a fare piu' punti fuori casa, come Acireale e Ancona, e faticare in casa. Il fatto e' che molti avversari in trasferta rinunciano a giocare e sperano nell'episodio, puntando sul contropiede. Questo penalizza chi non ha una prima punta potente. E' stato il caso dell'Atletico finche' sono rimasti fuori Cecchini e Lerda (il primo ha saltato 10 incontri e il secondo 11, ndr) o dello stesso Acireale finche' non ha trovato Serioli. Non ho mai visto una squadra al Cibali che abbia tentato di imbastire una trama offensiva, neppure l'Ancona". Un altro problema e' costituito dalle troppe occasioni da rete fallite, come sabato contro la Lodigiani, ma il rientro di Cecchini rassicura Morinini: "Aver ritrovato il nostro attaccante di maggior peso e' importantissimo sotto il profilo psicologico, perche' sgrava gli altri dal peso delle responsabilita'. Adesso bisogna evitare di pensare troppo al gol, concentrandoci sul gioco, altrimenti rischiamo di creare un circolo vizioso. Di occasioni ne creiamo parecchie quindi prima o poi riusciremo a segnare. Finora abbiamo ricevuto molti complimenti e questo deve confortarci: significa che siamo sulla strada giusta". Morinini vede un campionato molto equilibrato e ritiene i giochi in testa ancora tutti da compiersi: "Forse solo l'Andria e' al di sopra della media, ma neanche loro possono gia' ritenersi in B. Ci sono ancora troppi scontri diretti e noi, Ancona e Acireale siamo pronti ad approfittare anche del piu' piccolo cedimento". L'Atletico non vince in casa da piu' di 3 mesi, l'ultimo successo risale all'11 novembre, 2 - 0 all'Avellino: "In trasferta abbiamo raggiunto la giusta tensione agonistica, nella gare interne invece eravamo troppo "lunghi" e permettevamo ai nostri avversari di colpire di rimessa. Ultimamente siamo riusciti a correggere il difetto e con l'Ancona e' andata meglio". Si presentano due ghiotte occasioni per tornare al successo interno: domenica c'e' il Gualdo e 7 giorni dopo l'Ascoli: "Il cammino e' troppo lungo, ma se facciamo due buoni risultati potremo permetterci di fare qualche sbaglio dopo. Di queste 2 gare mi preoccupa di piu' quella col Gualdo perche' e' la prima. Vogliamo offrire un successo ai tifosi, se lo meritano". Claudio Cecchini, rientrato sabato dopo lunga assenza, aspetta con l'ansia dell'ex la prossima gara: "Avevo iniziato la stagione proprio a Gualdo e se sono andato via e' stato per mia scelta. Non credevo nelle loro possibilita' di promozione, nonostante fosse una squadra nata per puntare a vincere; ho scelto l'Atletico Catania perche' ero convinto delle sue grosse potenzialita'. I risultati mi stanno dando ragione. Per lo stesso motivo ho rifiutato di passare al Cosenza: in B voglio andarci con l'Atletico. Sono curioso di scoprire cosa ci accade quando giochiamo in casa, la mia ultima partita al Cibali coincise con la prima sconfitta interna, con il Casarano: mi infortunai alla fine del primo tempo ma dovetti rimanere in campo per mancanza di sostituti. Sono certo che se non mi fossi fatto male, non avremmo perso. Finora ho segnato solo 3 gol ma ho disputato solo 7 gare; non e' questo che mi interessa, la promozione e' in cima ai miei pensieri". Cecchini pensa di essere ritornato in squadra nel momento piu' importante: "Fra la trasferta di sabato e il prossimo doppio turno casalingo ci giochiamo una buona fetta della stagione. Se facciamo il pieno di punti possiamo anche puntare al primo posto. Finora siamo stati penalizzati dai troppi infortuni che avevano tolto di mezzo quasi tutto l'attacco. Morinini e' stato costretto a continui esperimenti, ora siamo in grado di dare una sterzata alla stagione. I campionati si vincono fra marzo e aprile e noi ci saremo".
Difesa inviolata lontano dal Cibali
Roberto Morinini e' arrivato all'Atletico Catania dopo la 7a giornata di campionato al posto di Angelo Orazi, che aveva conquistato 7 punti, tutti in casa, con 2 vittorie e 1 pareggio; in trasferta invece erano arrivate 4 sconfitte su 4, mentre riguardo i gol l'Atletico ne aveva fatti 3 (2 in casa, 1 fuori) e ne aveva subiti 6 (tutti in trasferta). Con Morinini invece il bilancio, in 15 partite, e' di 6 vittorie (2 in casa, 4 fuori), 7 pareggi (4 in casa, 3 fuori) e 2 sconfitte (entrambe interne); riguardo i gol, con il nuovo allenatore l'Atletico Catania ne ha segnati 12 (6 in casa, 6 fuori) e ne ha incassati soltanto 3 (tutti in casa).
In vetta al girone e' rimasto l'Andria
Questa la situazione nel girone B della serie C1 dopo le partite della 22a giornata che hanno isolato l'Andria al comando: Fidelis Andria p. 39; Acireale e Ancona 37; Savoia 34; ATLETICO CATANIA e Casarano 32; Trapani 30; Gualdo 29; Fermana e Ascoli 28; Giulianova 27; Nocerina e Avellino 26; Lodigiani, Juve Stabia e Avezzano 24; Sora 23; Ischia 21.
FONTE Gazzetta dello Sport (24 Febbraio 1997)
Atletico Catania vs Gualdo 0-0
ATLETICO CATANIA: Squizzi; Bonadei, Modica; Infantino, Paschetta, De Sensi; Moro (Anastasi dal 19' s.t.), Favo, Cecchini, Vessella, Ortoli (Sandri dal 36' s.t.). (12 Lucenti, 13 Babuin, 14 Cavataio, 17 Silvestri). All. Morinini.
GUALDO: Nuzzo; Calisti, Luzi; Del Giudice, Siroti, Costantini; Di Venanzio (Giacobbo dal 28' s.t.), Conticchio, Protti (Fioretti dal 15' s.t.), Melotti, Cicconi (Calvaresi dal 38' s.t.). (12 Savorani, 13 Nichetti, 15 Giampaolo, 17 Battisti). All. Nicoletti.
ARBITRO: Lion di Padova. NOTE: spettatori 2.500 circa, incasso di quasi 52 milioni di lire. Ammoniti Cicconi, Del Giudice, Costantini e Paschetta. Angoli 5 - 2 per l'Atletico.
DAL NOSTRO INVIATO CATANIA - Comunque vada non sara' un successo, si potrebbe dire parafrasando un po' lo slogan sanremiano di Chiambretti. Gia', perche' l'Atletico Catania ieri ha steccato per l'ennesima volta sul palcoscenico del Cibali (l'ultima vittoria il 10 novembre sull'Avellino) la canzone "dei 3 punti". Una squadra, quella di Morinini, che quando gioca in casa dimostra di non avere sufficiente convinzione nei propri mezzi e che denota grandi difficolta' nel superare i muri difensivi avversari. L'esatto contrario di quella autoritaria in trasferta. Il tecnico svizzero, poi, ieri ha ritentato la carta Infantino davanti alla linea difensiva a 4, restituendo Modica al ruolo di esterno difensivo. E Modica, pur sacrificato in copertura, e' stato l'unico a creare problemi agli avversari con i suoi sganciamenti. Forse il suo avanzamento nel ruolo di esterno alto avrebbe dato piu' slancio. Il Gualdo ha giocato sempre in copertura, evitando la minima disattenzione e chiudendo le fasce, oltre a fare diga a centrocampo. I siciliani nel primo tempo hanno esercitato una chiara supremazia territoriale, ma si sono resi pericolosi solo su calci piazzati: al 10' quando Infantino di testa, su angolo di Vessella, ha costretto alla deviazione Nuzzo; e al 35' su punizione di Favo e colpo di testa di De Sensi. Al 45' i catanesi hanno reclamato un rigore (dubbio) per un contatto Siroti - Cecchini. Al 2' della ripresa l'Atletico ha subito l'occasione per passare in vantaggio con l'ex umbro Cecchini: il rinvio lungo di Favo trova l'attaccante ben posizionato al limite dell'area, ma la conclusione di sinistro e' un po' centrale e Nuzzo si salva in angolo. Il Gualdo da' la sensazione per qualche minuto di voler osare, ma Nicoletti toglie la punta Protti (altro ex di turno con Calvaresi) e inserisce Fioretti. La manovra dell'Atletico e' scontata: troppi passaggi laterali, poca fantasia. Morinini inserisce Anastasi e poi Sandri sulle fasce, ma senza risultati. E il Gualdo con Cicconi al 24' (slalom e tiro di sinistro che Squizzi e' bravo a sventare) sfiora una vittoria che non avrebbe meritato.
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