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| Il Presidente Dario Mirri tiene i piedi per terra
In questi giorni si continua a parlare delle possibili sorti delle serie dilettantistiche, ma troppi interrogativi gravitano attorno alla questione. A parlare di futuro è ancora una volta il Presidente del Palermo, Dario Mirri, che in attesa delle prossime decisioni della Federazione, ha risposto ad alcune domande postegli a "Zona Vostra", il programma TV di TRM.
L'argomento trattato segue le traccie delle discussioni già affrontate nei giorni scorsi, e il Presidente rosanero è stato innanzitutto chiamato a rispondere all'ipotesi di una possibile ripresa del campionato tra pochi giorni. La novità tematica ha riguardato invece il possibile ripescaggio in Serie B per la squadra Palermitana:
«Sono pronto, anche i giocatori lo sono, altrimenti sarebbero tornati a casa. Noi siamo strapronti e anche in caso di tornare in campo tra venti giorni saremmo pronti perché i giocatori si stanno allenando ogni giorno. La nostra idea è quella di tornare a giocare, vogliamo tornare a giocare. Ho chiesto anche questo al presidente Gravina, di tenere in considerazione il giudizio del campo per evitare ricorsi e scontentezze. Ripescaggio in B? Non ne vedo la possibilità, credo sia difficile e dicendo qualcosa di diverso illuderei i tifosi».
E rispetto alla possibile permanenza del Palermo in Serie D per un altro anno, se si dovesse optare per l'annullamento del campionato, il Presidente Mirri ha detto la sua:
«Un altro anno di D? Un’ipotesi che noi non prendiamo neanche in considerazione: il Palermo merita la promozione e lo ha dimostrato sul campo». Mirri ha poi continuato sottolineando: «Non mi sento un padrone, lo gestisco per conto di tutti, al meglio delle mie possibilità. Il mio obiettivo è coinvolgere sempre più tifosi unici, perché così è chiaro che il Palermo ha maggior valore e può fatturare di più. I dipendenti? 5 collaboratori sono in cassa integrazione, ma per i giocatori non sarà applicato: i giocatori saranno pagati, rispetteremo gli impegni. Quanti soldi ha perso il Palermo? Non abbiamo fatto conti precisi: abbiamo perso sicuramente gli incassi da stadio, ma non cambia un progetto che si fonda sull’entusiasmo. Sugli abbonamenti ci potrebbero essere comunque delle soluzioni per ringraziare i tifosi. Il vecchio logo? Prima è da vedere di chi è il logo: quando si capirà magari si deciderà di prenderlo».di Gabriella Gaudiano
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