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Domeniche bestiali – La porta è più bassa di 14 centimetri? La soluzione veneta: scavare una buca e far giocare il portiere in trincea, Ecco la rubrica del giovedì con il bestiario di ciò che accade nelle serie minori del pallone italiano

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view post Posted on 24/10/2019, 17:46

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Domeniche bestiali – La porta è più bassa di 14 centimetri? La soluzione veneta: scavare una buca e far giocare il portiere in trincea
Le perle nei comunicati della giustizia sportiva regionale, quelle dei calciatori in campo e dei giornalisti in tribuna stampa




Che il calcio dilettantistico spesso si trasformi in una vera e propria battaglia è una teoria ampiamente dimostrata nei diversi episodi di questa rubrica: e quando si parla di campo di battaglia come vedremo oggi non si utilizza una figura retorica

PORTIERI IN TRINCEA





I campetti dilettantistici sono un capolavoro da custodire gelosamente, prima che il sintetico li relegherà mestamente al campo del ricordo. Proprio le imperfezioni, tra linee di gesso storte, pozzanghere e terreno sconnesso ne caratterizzano la bellezza. Ma alcune imperfezioni non sono passabili: se una porta è palesemente più bassa dell’altra ad esempio proprio non si può giocare. 14 centimetri in meno sono troppi, come accaduto in seconda categoria veneta (che viene raccontata dalla pagina Facebook Calcio nebbia e Tavernello, che allega anche la foto che riportiamo) nella gara tra Ponte San Nicolò e Nuovo San Pietro.

E dunque si scava una trincea: “Storie fantastiche ci giungono dal girone L di Seconda categoria, dove si è giocato Ponte San Nicolò-Nuovo San Pietro. Qualcuno prima dell’inizio si accorge che una porta è più bassa di 14 cm rispetto alla misura regolamentare. Che fare? Dopo una telefonata tra il magazziniere del campo e il Mit di Chicago, si decide di ovviare al problema scavando na busa lungo la linea di porta. Portieri in trincea e tutto tremendamente bello”. Molto, molto bello.


LA CAPATA DI RISCALDAMENTO



Tra portieri che vanno in trincea e popoli guerrieri i calciatori subentranti non vogliono essere da meno. E dunque, pronti ad entrare in battaglia il riscaldamento fatto di scatti e stretching è roba troppo soft: per riscaldarsi ci vuole altro, come dimostra Kyeremateng Nigel Brian della Folgore Caratese, squadra di Serie D di Carate Brianza, che in fase di riscaldamento ha ben pensato di colpire con una testata l’allenatore della squadra avversaria. Poco gradito dal giudice sportivo il riscaldamento scelto: tre giornate di squalifica.

LA TERRA DEI RETI



Anticamente popolata da guerrieri, i Reti, il Trentino Alto Adige dimostra di essere terra che alle tradizioni ci tiene, tanto da diventare “cliente fissa” di questa rubrica. Dopo Baone-Isera e le gesta di Keric Mirsad e della sua bandierina, arriva una nuova rissa. Botte da orbi al termine di Postal-Arberia, di Seconda categoria, come mostrato nel video

www.altoadige.it/video/locale/foll...rissa-1.2158633

All’improvviso la follia: la bandierina dell’assistente arbitrale diventa “bastone per colpire e spada per trafiggere”



C’è un vincitore assoluto in questo appuntamento con Domeniche bestiali: qualcuno che col suo comportamento ha veramente interpretato alla lettera il nome di questa rubrica, fin troppo forse. Nessuna anticipazione: basteranno le parole del Giudice Sportivo per spiegare. Rimanderemo altre squalifiche, peripezie degli arbitri e racconti dei giudici sportivi alle prossime rubriche e il resto, dagli striscioni dei tifosi che si autodenunciano alle perle dei “Disoccupati di Lusso”, pur essendo molto divertente, passerà in secondo piano. Perché al primo posto c’è lui.

KERIC MIRSAD (assistente arbitrale dell’Isera, Prima categoria Trentino Alto Adige, squalificato fino al 2024) – Questo quel che scrive il giudice sportivo: “In qualità di assistente arbitrale, per tutta la durata della rissa verificatasi al termine della gara, picchiava con inaudita violenza tanti giocatori avversari, alzandoli di peso, buttandoli a terra e colpendoli con forti pugni e calci alle costole, dando l’impressione di voler massacrare chiunque gli si parasse davanti. In possesso della bandierina, la usava a mo’ di bastone per colpire e a mo’ di spada per trafiggere. Quanto sopra avveniva fino a che, altri dirigenti, lo portavano via di peso”. Superfluo ogni commento.


LA COSTANTE BLASFEMIA E LE MONETINE



Scorrendo i vari comunicati del giudice sportivo dei campionati dilettantistici veneti emerge una costante: la blasfemia. Non ce n’è uno senza squalifiche rimediate da calciatori, allenatori o dirigenti per aver bestemmiato. Molto più lontano dal Veneto, invece, le manifestazioni di dissenso ricordano molto i tempi del crollo della Prima Repubblica. Siamo in Irpinia, terra che peraltro alla Prima Repubblica ha regalato parlamentari, ministri e un presidente del Consiglio: qui un tifoso ha espresso il suo dissenso all’arbitro lanciandogli monetine. “Al termine della gara un tifoso chiaramente riconducibile alla società Mercogliano che si trovava indebitamente nello spazio antistante lo spogliatoio arbitrale, ingiuriava e minacciava il DDg (che sta per ‘direttore di gara’, ndr) arrivandogli a lanciare con forza tre monete colpendolo al petto e provocandogli intenso dolore; lo stesso, dopo il vile gesto seguiva il ddg fino all’ingresso dello spogliatoio continuando con le ingiurie e le minacce”. E chissà che non gli abbia mostrato anche le banconote intonando “Vuoi pure queste?”.


di Cristiano Vella | 24 OTTOBRE 2019


Edited by Pico della mirandola - 25/10/2019, 11:43
 
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