| Il sindaco Peppe Nicosia: "Barravecchia inadeguato per il Vittoria", le parole del presidente non sono piaciute al sindaco che replica a muso duro
"Il Comune non ha mai promesso nulla e ha sempre ripetuto che laddove esistessero disponibilità di bilancio avrebbe potuto dare un contributo alla società, ma nelle forme, nei modi e nei limiti ritenuti di volta in volta opportuni dalla Giunta"
Chiamato in causa come corresponsabile di un ipotetico fallimento del Vittoria calcio, Giuseppe Nicosia, sindaco con carica ad interim per lo sport, torna sulla questione «Vittoria» rispondendo alle accuse lanciate in prima persona dal presidente della società biancorossa Salvatore Barravecchia «Nicosia non è mai stato in 3 anni un sindaco di parola».
"Il presidente del Vittoria calcio? Per nascondere – replica il sindaco Peppe Nicosia - la propria inadeguatezza al ruolo ricoperto, Barravecchia cita me, unitamente all’esperto alle Politiche sportive, Fabio Prelati, nel tentativo di scaricare sull’Amministrazione comunale ciò che riguarda invece il suo sfascio gestionale. Neanche a un soggetto con evidenti difficoltà – continua in una nota diramata dall’Ufficio stampa – possiamo permettere di mentire sul ruolo delle istituzioni, che si sono sempre distinte per il sostegno alle attività sportive e alle società, ma anche per la concretezza e per la parsimonia nell’uso delle risorse pubbliche, così scarseggianti in questo periodo da non poter essere spese per sanare i debiti di qualche amministratore di società sportiva. Quello che Salvatore Barravecchia stenta a comprendere è che il Comune non ha mai promesso nulla e ha sempre ripetuto che laddove esistessero disponibilità di bilancio avrebbe potuto dare un contributo alla società, ma nelle forme, nei modi e nei limiti ritenuti di volta in volta opportuni dalla Giunta. Il Comune può dare sostegno alle società sportive, ma quando un amministratore di società assume oneri e onori deve avere prima di tutto, oltre alla capacità di gestire lo sport, la solidità economica necessaria per non inguaiarsi e per non gettare discredito sulla città, conducendo stagioni dignitose, senza seminare debiti e magari, e dovrebbe essere anche questa condizione essenziale, senza risse, senza cattive nomee, senza sanzioni disciplinari. L’ho detto in passato e lo ribadisco: ritengo positivo l’impegno di Barravecchia nel tentativo di gestire una società così importante in uno sport oneroso come il calcio, ma questa sua ultima uscita gli fa perdere credibilità. Tuttavia, non escludo con l’avvenire di determinate condizioni (niente fallimento) la possibilità di deliberare un ulteriore contributo modesto, senza sperequare rispetto alle decine di società che in maniera sana e meno dispendiosa affrontano ogni anno campionati e impegni sportivi".
Andrea La Lota
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