| Vittoria-Paternò: chi ha sbagliato paghi
Le telecamere hanno ripreso le scene di violenza. Per le due società «l'arbitro è entrato in uno stato confusionale». Oltre a chiedere partita vinta, adiremo le vie legali contro alcuni componenti del sodalizio vittoriese
Gli episodi di violenza che si sono registrati nell'intervallo della partita di domenica scorsa Vittoria-Paternò non fanno altro che scoperchiare, ancora una volta, fatti e misfatti che continuano ad accadere, purtroppo, nel mondo del calcio e nei nostri campionati, in particolare. Quella violenza che ormai da troppi anni continua a macchiare lo sport più bello del mondo, in certi casi anche pesantemente.
E' sempre difficile e problematico scoprire da dove partono le scintille che poi scatenano le risse. Ognuno vede le cose a modo proprio non sempre però in buona fede. Tuttavia, un fatto resta indiscusso: gli episodi di violenza accadono in questa società che non ha più rispetto per niente e nessuno, che non rispetta le regole che fra l'altro esistono, che non guarda insomma in faccia nessuno.
Noi ci guardiamo bene dal fare della morale, ci mancherebbe, ma una cosa è certa vogliamo assolutamente stigmatizzare quanto di violento e assurdo accade. Non è possibile che alcuni ragazzi, siano essi calciatori o arbitri, escano di casa per andare a disputare o a dirigere partite di calcio, rischiando di non tornare più dai propri familiari. E' assolutamente impensabile.
In questo momento, tanto per entrare nel merito dell'ultimo fatto violento, c'è un giocatore del Paternò, Vincenzo Tornatore ricoverato in ospedale in condizioni serie per un pneumotorace traumatico. Rimasto contuso l'anziano magazziniere, Alfio Sinatra, sempre del Paternò, messo kappaò da un gruppo di facinorosi - definiamoli così - che non si possono chiamare certamente giocatori.
Per saperne di più su questi fattacci accaduti a Vittoria abbiamo intervistato il presidente del Vittoria, Salvatore Barravecchia e inoltre abbiamo seguito la conferenza stampa indetta dalla presidentessa del Paternò, avvocato Stefania Amato, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, l'assessore allo sport del Comune di Paternò avvocato Alfredo Minutolo, l'allenatore Ciccio Pannitteri e il fratello Riccardo, dirigente accompagnatore.
Entrambe le società aspettano impazienti i provvedimenti del giudice sportivo per conoscere l'entità delle sue decisioni, ma entrambi i sodalizi, stranamente, sono sulla stessa lunghezza d'onda nel sostenere che l'arbitro della gara è entrato in un stato confusione tanto che ha dichiarato la partita sospesa.
Inoltre dopo avere deciso di espellere, in un primo momento quattro giocatori per parte, il direttore di gara ha rettificato poco dopo le sue stesse decisioni sostenendo che i giocatori espulsi erano sette per parte. L'arbitro, però, non ha voluto consegnare alle due società la velina dei suoi provvedimenti.
Il presidente del Vittoria, Salvatore Barravecchia ha sostenuto: «Sono episodi incresciosi che non dovrebbero mai accadere. Non ci spieghiamo per quale motivo è stata sospesa la partita che avrebbe potuto continuare dopo le espulsioni. Presenti alla partita c'erano il commissario di campo dott. Vilardo di Scicli e l'osservatore arbitrale Massimo Agosta di Ragusa ma il fatto importante è la presenza di telecamere che hanno ripreso tutto l'accaduto e si potrà così stabilire da quale parte sono le colpe. Dal momento che si prospettano squalifiche e addirittura dei daspo, non essendo noi in condizioni di affrontare adeguatamente le prossime due partite per mancanza di giocatori, ho già annunciato con un fax in Federazione il ritiro dal campionato della mia squadra».
Di ben altra tono e consistenza le dichiarazioni di Stefania Amato che, oltre a presentare preannuncio di reclamo e quindi inoltrare il reclamo in federazione chiedendo partita vinta, ha già sporto denuncia al locale comando di polizia, annunciando ufficialmente di volere adire le vie legali penalmente nei confronti di alcuni elementi del Vittoria che si sono resi, secondo la stessa, protagonisti ovviamente in negativo di vile aggressione e pestaggi nei confronti di Vincenzo Tornatore, rimasto a terra esanime, prima di essere trasportato al pronto soccorso del nosocomio locale. «Aspettiamo le decisioni del giudice sportivo - ha dichiarato la presidente Amato - ma fino a giovedì la squadra non sosterrà allenamenti perché non sappiamo su quali giocatori potremo contare nelle due restanti partite».
«Questa volta - continua il massimo dirigente della società etnea - non abbiamo intenzione di subire altre angherie e ulteriori soprusi poiché in tal caso prenderò seriamente in considerazione l'ipotesi di ritirare la squadra e non fare più calcio. Ma sono certa che avremo partita vinta, che ci servirà a raggiungere tranquillamente la salvezza. Annuncio che per domenica prossima aprirò gratuitamente le tribune e anche la curva precedentemente chiusa».
Fonte: Franco Anastasi
|