Contro il Rosolini tocca a Seby Catania resuscitare un Vittoria depresso
Il nuovo tecnico è stato "ripescato", dopo la sua infelice esperienza modicana, dal presidente Barravecchia L'organico biancorosso è del tutto rinnovato e reduce da 5 sconfitteIl volto nuovo è quello di Seby Catania (nella foto). Il Vittoria ha finalmente deciso, ed è dall’ex tecnico del Modica che la società biancorossa ha scelto di ripartire con l’obiettivo di centrare la salvezza in Eccellenza. Ma venire a Vittoria ed accontentarsi di ciò che passa il convento non sarà dopotutto il massimo delle aspettative per un giovane tecnico che dentro di sé ripone fiducia e tanta voglia di fare. Perché dietro quella panchina spesso cosi tanto ambita da parte di tecnici dilettantistici siciliani (e vedremo come la pensa sui colori biancorossi lo stesso Catania) c’è la matta voglia di un allenatore di dimostrare il proprio valore ed il personale bagaglio tecnico accumulato in questi primi anni di professione.
Però, come già detto e ricordato, c’è anche un ambiente in totale «depressione» che guarda con assoluto scetticismo a qualsiasi forma di presente e futuro. Ricucire il rapporto tra squadra, curva e pubblico di casa rappresenta infatti un elemento imprescindibile e al quale, per forza di cosa, il nuovo allenatore del Vittoria non potrà per nulla sottrarsi. La strada da dove cominciare questo lungo, ma pur doveroso cammino in salita, parte dall’unico dato di fatto rimasto possibile: iniziare a fare risultati. Vincere dopo 5 sconfitte per riacquisire fiducia, stimoli e dare un segnale a chi – con molta probabilità e come già accaduto con il Viagrande – le prime gare del Vittoria targato Catania le seguirà lontano dagli spalti dello stadio.
La società, dopo l’addio di tutti i giocatori legati personalmente a Campanella, ha fatto lo sforzo di rimettere in piedi una squadra in un paio di settimane (ma tante sono state le difficoltà tra svincolati dell’ultima ora e tesseramenti ritrattati) con un nuovo parco di circa venti giocatori oggi tutti a disposizione di Catania.
Ma sentiamolo il tecnico che ha accettato da pochi giorni la sfida scottante di allenare il Vittoria calcio:
"Perché guidare una panchina simile? Perché Vittoria, nonostante i suoi problemi, rimane la piazza più importante. Sono arrivato qui per dare l’anima come allenatore, e non basterebbero ore intere per definire quelli che sono i miei stimoli. Ecco perché – continua Seby Catania presentato ufficialmente giovedì 29 pomeriggio - non avrei mai potuto rifiutare e dire di no al biancorosso".
Ma l’allenatore lentinese dovrà adesso fare i conti anche con una classifica poco felice dopo le ultime batoste subite con Acireale, Milazzo, Giarre, Viagrande e Taormina. Il Rosolini – avversario domenica pomeriggio al «G.Cosimo» – arriva tra l’altro in un momento delicato:
"Non scomponiamoci – assicura Catania - in una settimana e mezzo abbiamo già fatto grandi cose ricomponendo un organico che potrà far bene. L’obiettivo da parte nostra è raggiungere quei 36-37 punti necessari per evitare i play out e raggiungere la salvezza. Il resto vuol dire che ce lo saremo guadagnati. Preferenze tecniche? Prediligo giocare con il 4-3-3, ma conoscete le condizioni del campo dove impostare qualsiasi tipo di manovra non risulterà mai così semplice. Nessuna giustificazione – precisa immediatamente – cercherò lo stesso di far giocare bene la mia squadra secondo un adeguato pensiero tattico. Il rapporto con i tifosi? Sono loro l’anima di una squadra di calcio in tutte le piazze. Vittoria l’ho vissuta sia in veste di giocatore e allenatore, e so quanto vale realmente il pubblico di questa città. Cercheremo di convincerli a tornare con il lavoro e con i risultati". Andrea La Lota