| Amatori Catania: Camino, Strazzeri, Di Paola (35' temp. Gravagna), Forte, Borina, Gorgone, Grasso (47' Parisi), Palmieri, Vasta, Garozzo, Minoldi, Grimaldi (41' Ferrara), Leonardi, Delfino (70' Vinti), Guglielmino (41' Venturino). A disposizione: Dupplicato, Moncada. All. Pippo Puglisi. Capitolina Rugby: Murer, Burotti (43' Tonnicchia), Molaioli, G. Scalzo (78' Scaramuzzino), Rebecchini, Diana, Vannini, Bitetti, De Michelis, Gentilin (47' Bernasconi), Manozzi (47' Mattei), Scoccini, Rodà (13' Pelosi), Polioni (74' Actis), L. Scalzo (47' Menichella). All. Cococcetta. Arbitro: Bono di Brescia. Marcatori: 2' c.p. Borina; 7' c.p. Diana; 20' c.p. Diana; 29' meta Minoldi tr. Borina; 34' meta Burotti tr. Diana; 59' c.p. Borina; 60' meta G. Scalzo. Note: espulsione temporanea: Venturino 58'. Arriba l'Amatori dei giovani, ma a vincere espugnando il «Santa Maria Goretti» sono i romani della Capitolina. Dunque il quindici biancorosso «stecca» la prima in casa: un collettivo assai lontano da quello brillante che appena una settimana fa aveva guadagnato il prezioso pari in trasferta contro il Romagna. «Anzi - precisa a fine gara il team manager Umberto Trebar - una squadra irriconoscibile». Non ha peli sulla lingua il dirigente etneo e non nasconda le sua delusione: «Rispetto alla partita col Romagna - continua - i nostri trequarti sono stati deludenti. Non hanno mai conquistato il vantaggio e perso quel dinamismo che avevano mostrato di possedere. Certo abbiamo soprattutto pagato la meta d'intercetto ma in generale non è stato l'Amatori che ci aspettavamo». Inesperienza e indecisione hanno poi fatto il resto in un match che ha offerto assai poco allo spettacolo. Eppure l'incontro s'era iniziato sotto buoni auspici già al 2' quando Fabio Borina centrava l'acca per il vantaggio di casa. Gli ospiti però arrivano al pareggio quasi subito, al 7', con un altro calcio piazzato, trasformato da Diana. La possibilità dell'allungo non si concreta al 15' quando Borina (uno score comunque positivo il suo, 4 su 3) mancava d'un soffio un altro calcio di punizione. Non sbaglia, sull'altro fronte, Diana che da posizione centrale sigillava il minimo vantaggio ospite al 20'. E'una fase statica della partita, con errori dall'una e dall'altra parte. L'Amatori riesce comunque a trovare il bandolo della matassa al 29' con la meta di Minoldi a premiare un'azione a più fasi e condotta ovale alla mano. Borina trasforma e l'Amatori ottiene il risicato break che fissa il punteggio sul 10 a 6. Sembra questo il momento di accelerare e prendere in mano l'incontro ma cinque minuti dopo l'intercetto di Burotti sull'errore di Salvo Garozzo (unico neo di una prestazione sempre generosa), permette all'ala ospite di involarsi in fuga solitaria e di realizzare la più semplice delle mete. La trasformazione che arriva dai piedi di Diana consente alla Capitolina di riprendersi il vantaggio. A sottolineare il sostanziale equilibrio della prima frazione, giunge, in chiusura, il piazzato di Borina che fissa il risultato sul 13 pari. La ripresa, tormentata da un fastidioso e freddo vento di tramontana, si apre con un errore di Diana da una «piazzola» non certo impossibile. Ma l'Amatori dal canto suo appare contratto lento nella trasmissione dell'ovale e gli ospiti, cui l'apertura Diana imprime comunque i ritmi e le scelte tattiche, escono allo scoperto pur senza colpire. Al 58' però i biancorossi pagano assai caro l'espulsione temporanea di Venturino e, in inferiorità numerica, subiscono la meta della Capitolina ad opera di Scalzo. I biancorossi, confortati pure da un «Goretti» affollato, avrebbero pure tempo per reagire e rimettere la partita sui binari giusti. Anzi l'ex Mario Privitera (non più in campo per raggiunti limiti d'età) smania dalle tribune, incoraggia i suoi compagni, sembra un leone in gabbia. Ma gli errori si susseguono e alla fine i romani alzano le braccia al cielo. Sulla pericolosità del quindici ospite anche coach Ezio Costanzo, in settimana, aveva messo sull'avviso i suoi, riconoscendo «una squadra molto rinnovata, con il reparto dei trequarti incisivi e pericolosi». A completare una domenica negativa anche la sconfitta dell'Under 20, allenata dal duo Costantino-Privitera contro i pari età della Capitolina. Giuseppe Condorelli
Missione riscatto compiuta. Al velodromo Paolo Borsellino, il Mondello Italo-Belga Palermo Rugby ha battuto 18-10 il Cus Roma in occasione della seconda giornata del gruppo D del campionato nazionale di serie B della palla ovale. Pur con qualche difficoltà, gli uomini allenati da Jaco Stoumann e Gioacchino La Torre hanno colto i primi quattro punti della stagione centrando il pronto riscatto dalla stecca colta a Paganica (in provincia de L'Aquila) nel match di apertura della stagione con il Gran Sasso di domenica scorsa. Davanti al pubblico amico dell'impianto di San Filippo Neri, gli arancioneri hanno disputato, ancora una volta, un ottimo primo tempo calando vistosamente, però, nella ripresa con alcuni passaggi a vuoto che, evidentemente, non sono stati eliminati. Quello che, però, contava ieri era mettere in cassaforte il risultato positivo e sbloccare il gruppo dal fastidioso zero in classifica. Così è stato. Quattro punti pesanti perché ottenuti contro una compagine solida e rognosa, capace anche di battere il Segni nella prima giornata. Risalgono, così, le quotazioni in classifica di Tobia Busardò e compagni che puntano alla promozione in serie A. Su un campo difficile ed in condizioni ambientali non ottimali a causa anche della grandinata che ha colpito la città poco prima dell'inizio della partita, i padroni di casa sono subito andati alla carica passando già al primo minuto per opera di Michael Federico. Il giovane nuovo arrivo è stato abile a sfruttare un colossale errore dei capitolini in difesa ed a sfondare dal centro varcando la linea di meta quasi indisturbato. Facile poi la trasformazione di Luca Ciaurro per il momentaneo 7-0. A metà del primo tempo, sempre l'italo-argentino Ciaurro centrava i pali su calcio di punizione. Era il 10-0, risultato con il quale si chiudeva la prima frazione. Nella ripresa, il Cus Roma si faceva sotto e trovava la via della meta con Dinacci. Del Vico trasformava per il 10-7. Tuttavia l'inglese Ben Davey siglava la seconda meta dei palermitani al 53'. Ciaurro chiudeva il conto con un calcio di punizione che mandava i padroni di casa sul 18-7 al '65. Ancora Del Vico, a 10 minuti dal fischio finale, accorciava nuovamente le distanze fissando il punteggio sul 18-10. «Non capisco il motivo di questi cortocircuiti - dice Fabio Rubino, presidente del Palermo Rugby - ed ho temuto che si ripetesse lo stesso copione col Gran Sasso. Bisogna lavorare di più su questi cali di concentrazione».
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