| Altro evento storico per una formazione agrigentina e questa volta nella disciplina della Pallamano. La Girgenti, infatti, vince soffrendo ma meritatamente (30-29, primo tempo 16-15) contro gli irriducibili rivali della Tecnocasa Cosenza e consolida la vetta della classifica con sei punti di vantaggio dai calabresi. Mancano, però, solo due giornate al termine e, quindi, in virtù degli scontri diretti a vantaggio dei ragazzi del presidente Filippo Napoli, sono virtualmente già promossi in serie A/1. Un successo confezionato da tutto il clan agrigentino, dallo stesso presidente Napoli che ha ereditato il testimone da Totò Zambuto, artefice principale di questa brillante escalation, all'allenatore Lillo Gelo collaborato dal fratello Umberto, grandi giocatori della famosa Ital del presidente Agostino Napoli, ai giocatori della vecchia guardia, guidati dal capitano Maurizio Camilleri con Gerry Santamaria, Gigi Mallia, Lillo Pendolino portiere saracinesca, Francesco Carapezza, Olindo Carubia ed altri, ai nuovi innesti Luciano Brancaforte, Dusco Bogovcic, Conigliaro, Di Vincenzo e Cardaci. Ma la ciliegina nella torta sono i giovani locali Cirasa, autore di due bellissime reti, Pace e Saieva e qualche altro, cioè, il futuro della società. Qualche cenno di cronaca. Partita molto equilibrata con la Pallamano Girgenti che raggiunge un massimo vantaggio di tre punti (10-7 con Bogovcic,12-9 con Brancaforte, 15-12 col capitano Camilleri e 24-21 con Cirasa). Gli ospiti, però, non sono rimasti a guardare. L'ex Adi Popovici ha realizzato ben otto reti ed i calabresi sono passati, a metà ripresa, persino in vantaggio (24-25). Poi l'incitamento del numeroso pubblico presente e la determinazione dei giocatori ha avuto la meglio. La seria A/1 non è più un miraggio ma bisogna subito darsi da fare per tenerla cara e poi urge il completamento del nuovo palazzetto, quello polivalente vicino al mercatino. I lavori procedono ma bisogna fare presto. Nel frattempo, la società agrigentina si merita questa promozione nella massima serie, un traguardo già centrato lo scorso anno, ma poi, proprio a causa delle misure non regolamentari del palasport Nicosia, la giustizia sportiva aveva condannato il club agrigentino. Questa volta non ci sono state più amare sorprese, ma solo la consapevolezza di avere raggiunto un ottimo risultato, storico per la precisione. Gerlando Micalizio
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