Calciolandia Sicilia

MOTO GP

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view post Posted on 17/8/2009, 16:41
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Brno. Il mondiale della MotoGP potrebbe essersi già concluso a Brno a cinque giri dalla fine, quando, dopo aver passato Rossi alla tornata precedente e dopo essere stato la sua ombra per 16 giri, Jorge Lorenzo ha perso l'anteriore cercando di resistere ad un attacco in frenata di Valentino. A quel punto il Dottore ha gestito il suo vantaggio su Pedrosa, che era di quasi 15 secondi, una vita.
«Quando ho visto cadere Lorenzo - ha detto Vale dopo la gara - mi sono messo a fare il turista per la pista, mi sono rilassato». Una affermazione poco lusinghiera per i suoi avversari che gli sono finiti accanto sul podio, gli spagnoli della Honda Dani Pedrosa e Toni Elias, ma la realtà dei fatti è quella fotografata dalle parole del Dottore.
La caduta di Lorenzo e l'assenza dell'australiano della Ducati Stoner permette a Rossi di guadagnare quei 50 punti che già valgono un pezzetto di mondiale. Non basta, in questo week end Rossi batte ancora una volta il suo (ex) nemico giurato, Max Biaggi, infrangendo il record di pole position del romano in carriera. Insomma, la Repubblica Ceca è un pò l'amuleto del campione di Tavullia che qui ha iniziato la sua scia impressionante di successi arrivata oggi al venerabile traguardo di 102 vittorie.
Certo che la caduta di Lorenzo non se l'aspettava nessuno, nemmeno Rossi, che dopo essere stato passato dal compagno di squadra, era pronto per la battaglia. «Quando Lorenzo mi ha sorpassato - afferma Rossi - ero pronto. Anche perchè non è riuscito subito ad andare via ed a darmi 5 secondi. Io ero pronto per giocarmela, invece lui è caduto».
È vero che l'esperienza conta e la visione della gara di Rossi è ancora più avanti rispetto ai nuovi avversari del Dottore. «È chiaro che Lorenzo vuole battermi - puntualizza Vale - ma lui è ancora al secondo anno in MotoGp, questi errori ci stanno». Sarà, ma c'è da dire che Rossi al suo secondo anno nella massima categoria, vinse il titolo iridato, battendo un certo Mick Doohan, l'australiano che dominava da quattro anni la 500.
«Ho tirato la carretta per una quindicina di giri quindi è stata abbastanza dura.
Però ero pronto con la battaglia con Lorenzo».
Anche se è partito un pò guardingo, Rossi ha fatto sudare i suoi avversari che lo stavano inseguendo. «In effetti li ho tenuti sempre dietro con lo stesso distacco per un pò di tempo - sorride Rossi - avranno faticato veramente tanto per prendermi. Gli ho reso la vita difficile. E poi quando Lorenzo mi ha sorpassato ero pronto. Anche perchè non è riuscito ad andare via e darmi 5 secondi, siamo rimasti attaccati».
Il confronto tra Rossi e Lorenzo è sembrato una lotta tra pari. «Secondo me - dice ancora Rossi - eravamo sullo stesso livello. Ed è stato molto divertente alla fine anche perchè lui in staccata era molto forte, quindi potevo vincere io come poteva vincere lui». Viene da chiedersi se nel confronto diretto, Rossi abbia applicato una strategia nei confronti del compagno di squadra. «No è andata così - spiega il Dottore - solo che quando lui è arrivato a prendermi e mi ha passato io ho tirato un attimo il fiato e mi sono messo dietro. Però ho subito deciso che lo avrei passato il prima possibile e infatti quando è caduto ero già li di fianco. Ho fatto una staccata incredibile e lui mi è andato via. Ho pensato: se curva vuol dire che è una bega fregarlo, e invece gli si è chiuso l'anteriore ed è caduto».
Insomma si ripete la storia, Valentino sta lentamente «mangiando» il campionato. «Dopo i problemi avuti negli anni passati con Biaggi e Gibernau - commenta Vale - ho cercato di tenere un basso profilo, per non avere problemi. Anche perchè oramai sono vecchio quindi devo tenere tutte le mie energie per la pista e non posso anche litigare. Anzi, comunque c'è un bel rapporto anche con Lorenzo, in pista è il mio più grande rivale. Il fatto è che mentre guido riesco ad avere una visione della gara piuttosto lucida, forse questo è stato il mio punto di forza per tutta la mia carriera. Forse oggi Lorenzo pensava di passarmi ed andare via, però oggi, quando noi siamo a posto, non è che uno può farlo tanto facilmente. Può al massimo andare come me ma non può battermi».
Ma esiste negli avversari di Rossi una frenesia per sconfiggerlo? «Sicuramente sì - conferma il Dottore - io significo tanto per gli altri piloti perchè lo sanno che sono stato il top per un sacco di anni, quindi se mi battono loro prenderebbero lo scettro del numero uno e tutti corrono per quello e quindi ce la mettono tutta. Però ripeto, oggi ho fatto una gara quasi perfetta, sto guidando bene, la moto va forte, quindi siamo molto competitivi sempre. Se pensassi ora che il campionato è finito perchè ho 50 punti di vantaggio farei l'errore più grave possibile. Mancano sei gare, tante piste diverse e tante condizioni climatiche differenti, però ho la consapevolezza che siamo competitivi, dobbiamo martellare così fino alla fine».
Fra i migliori, questa volta, anche Andrea Dovizioso (Honda) che ha chiuso ad un passo dal podio. Dietro al forlivese, un altro romagnolo. Si tratta di Loris Capirossi con la Suzuki, che chiude in quinta posizione. Mentre il finlandese Mika Kallio, alla sua prima gara da ufficiale in Ducati al posto di Casey Stoner, da dietro entrava in collisione con Marco Melandri (Kawasaki) coinvolgendolo in una caduta collettiva incomprensibile. Problemi anche per Michel Fabrizio. Il pilota Ducati, proveniente dalla Superbike, non ha finito il quinto giro in sella alla Desmosedici privata, per uno strappo alla spalla destra.
Anche la 250 parla italiano, con la vittoria di Marco Simoncelli (Gilera) su Mattia Pasini (Aprilia) e sullo spagnolo Alvaro Bautista (Aprilia). Il campione del mondo ha ingaggiato, negli ultimi giri della gara, un duello molto serrato, ma corretto con Pasini. La gara è rimasta in bilico tra i due fin quasi alla bandiera a scacchi che ha salutato il terzo successo stagionale per Simoncelli. In 125 vince lo spagnolo Nico Terol (Aprilia), Andrea Iannone (Aprilia) è finito terzo.


Brno. Livio Suppo, Direttore del Progetto MotoGP, torna a parlare dello stop di Casey Stoner, out per 3 gran premi.
«Non abbiamo fatto chiarezza? Non è vero - spiega - Gli esami ai quali abbiamo sottoposto il nostro pilota non hanno evidenziato niente di particolare, è la gente che non ci crede e non è un mio problema. Magari, è questa è una mia interpretazione personale, Casey ha compiuto a Barcellona e Assen un sforzo elevato e finchè non si rimetterà in sesto è giusto che si faccia di tutto per capire. Casey purtroppo è in una situazione fisica che lo ha debilitato e a Donington non ha fatto l'ultimo giro di qualifica perchè non ce la faceva. Offerta sponsor a Lorenzo? Lavoriamo insieme dal 2001 con Phillip Morris, le decisioni le pigliamo sempre insieme».
Marco Melandri, a fine gara, parla dell'incidente con Mika Kallio (il sostituto di Casey Stoner) che, dopo averlo urtato e messo fuori causa, lo ha anche accusato.
«È stata una gara lunga e difficile - spiega l'italiano - Avevo deciso di provare a passare Kallio, l'ho passato all'ultima variante, ma ho sentito una gran botta dietro. Quando ci siamo fermati pensavo mi chiedesse scusa e invece mi ha mandato a quel paese. Gli ho detto di prendere ossigeno al cervello e di ripensarci. Sono cose che succedono, ma non mi va di passare per quello che ha delle responsabilità. Kallio quando vedrà le immagini lo capirà».
Intanto Fausto Gresini ha annunciato che Marco Melandri affiancherà nel 2010 Marco Simoncelli nel Team San Carlo Honda Gresini. Per il ventisettenne di Ravenna è un «ritorno al futuro» dopo la parentesi (2008) con il Team Ducati e (2009) in sella alle Kawasaki del Team Hayate.
Si ricostituisce così un sodalizio che nei tre anni insieme dal 2005 al 2007, ha portato Marco Melandri a diventare vice campione del mondo nel 2005, a conquistare cinque vittorie e salire diciassette volte sul podio.
L. S.
 
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view post Posted on 23/10/2011, 12:01
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Simoncelli è morto ...incidente choc in Malesia


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Secondo giro, SuperSic scivola senza conseguenze ma viene colpito in testa dalla moto di Edwards che lo segue. Schianto tremendo, perde il casco e rimane immobile in pista. Mistero sulle sue condizioni per una lunga ora. Poi l'annuncio ufficiale


SEPANG - Fermo, in mezzo alla pista. Simoncelli è stato colpito dalla moto di Edwards e di Rossi, perde il casco. Immagini choc. Il secondo giro del Gp della Malesia getta nello sconforto il mondo del motomondiale.

TRAGICO FINALE -Dopo un'ora di attesa il mondo della MotoGp è in lutto. Difficile credere a questa tragica notizia. Eppure il 24enne amico di tutti non c'è più.

SIMONCELLI E' MORTO - E' arrivata la notizia ufficiale.

Il tempo passa - Nessuno lo dice ma chi conosce le gare sa che quando non ci sono notizie è sempre un brutto segno. Le espressioni degli amici e del team Gresini.

Stanno tentando di rianimarlo- Dal team fanno sapere che ci sono poche speranze ma che "in clinica stanno tentando di rianimarlo".

Nessuna notizia - Dalla clinica della pista non trapelano altre notizie. Siamo quasi a un'ora dallo schianto.

Si spera - Anche un Uncini fu vittima di un incidente simile (fu colpito in testa dalla moto di Gardner, perse il casco e rimase immobile in pista) ma poi si salvò, ci si attacca a questa flebile speranza.

Simoncelli in arresto cardiovascocircolatorio -Un medico dice che il pilota è in arresto cardiovascocircolatorio. Stanno lavorando.

Il pilota ha il segno di una gomma sul collo.

Rossi e Capirossi piangono - Ai box ci sono scene di commozione, si teme il peggio. Due piloti di immensa esperienza come Rossi e Capirossi si commuovono. Un'immagine emblematica di cosa si sta vivendo in pista.

Il padre - Il papà di Simoncelli fuori dalla clinica scuote la testa, ma anche lui non ha notizie.

Gara cancellata - Viene cancellata la gara. Non si sa ancora nulla delle condizioni di Simoncelli, ma è evidente che è impossibile parlare di gara.


Ambulanza - Arriva l'ambulanza e porta via il pilota, ma non ci sono notizie sul suo stato di salute.

Mancano notizie - Simoncelli rimane in mezzo alla pista senza casco.

Le moto ai box - Bandiera rossa. I piloti tornano ai box dopo lo schianto

Dal mondo dello sport arrivano testimonianze di grande cordoglio per la morte del giovane pilota italiano.

AGOSTINI: "FERMIAMOCI CON QUESTI PROGRESSI" - "E' sempre dura quando succedono queste cose, non hai parole, ti chiudi in te stesso pensando a un ragazzo giovane che ha perso la vita amando il suo sport che purtroppo sappiamo essere pericoloso". Giacomo Agostini commenta così, ai microfoni di Sky Sport, la terribile notizia della morte di Marco Simoncelli a Sepang. "E' stato trascinato all'interno della pista dalla sua moto e quelli che arrivavano da dietro non hanno potuto evitarlo", aggiunge Agostini, a detta del quale "la gomma ha una colpa ma siamo anche noi piloti che vogliamo che la gomma duri dall'inizio alla fine senza calare di prestazione e spingiamo i tecnici a fare delle gomme che durino fino alla fine. Sarebbe più giusto fare come ai miei tempi, quando la gomma si degradava e si andava più piano fino ad arrivare al traguardo tutti nelle stesse condizioni". Poi un ricordo di SuperSic: "era ancora un bambino, una persona piacevole che mi aveva promesso di venirmi a trovare a Bergamo in inverno, la sua fidanzata è di quella zona e lo aspettavo con ansia".

MELANDRI: "BUON VIAGGIO" - "Have a safe trip Sic. Buon viaggio Marco. Le parole non spiegheranno mai la sofferenza". Così Marco Melandri, ex pilota di motomondiale, commenta la tragica morte di Marco Simoncelli sulle pagine di Twitter.

PERNAT:

"ERA AMICO DI TUTTI" - "Marco era un ragazzo solare, amico di tutti. Aveva delle aspettative, dei sogni. Un ragazzo di altri tempi, con una bella famiglia che gli ha insegnato dei valori". Carlo Pernat ricorda così Marco Simoncelli, il pilota di Cattolica scomparso oggi all'età di 24 anni dopo un terribile incidente nel Gp di Malesia della MotoGp. "E' terribile, non ci sono parole, dispiace moltissimo a tutti", dice il manager di Simoncelli ai microfoni di Mediaset.

Il MEDICO: "INCIDENTE INEVITABILE" - "Marco Simoncelli è incappato in un incidente che non era possibile evitare. E' scivolato e non si può dare la colpa a nessuna norma di sicurezza, non c'era niente che si potesse evitare, è stato tanto fortunato". Con tono commosso il dottor Marco Russo della clinica mobile della MotoGp spiega cosa è successo a Sepang, in occasione dell'incidente che è costato la vita a Simoncelli. "Gli è passata una ruota sopra il collo - continua ai microfoni di Mediaset - E' molto, molto difficile proteggere quella parte del collo, devi poterlo muovere e proteggerlo in maniera efficace è estremamente difficile".

HAYDEN: "ERA FANTASTICO" - "E' una bruttissima giornata, una giornata triste per tutti noi. Ho visto quello che è successo, è un dolore al cuore per noi, per la sua famiglia, per il suo team, per tutti nel paddock". Nicky Hayden commenta ai microfoni di Mediaset la morte di Marco Simoncelli dopo l'incidente occorso nel secondo giro del Gran Premio della Malesia. "Anche se lottiamo siamo tutti fratelli, tutti parte della stessa famiglia - continua il centauro americano della Ducati - Ci mancherà tantissimo, era un ragazzo fantastico in pista e fuori, aveva un futuro promettente".

FISICHELLA: "RIMARRA' NEL CUORE DI TUTTI" - "Una domenica bruttissima per lo sport, per l'Italia, per tutti. Era un ragazzo straordinario, simpatico a tutti, un grandissimo pilota e rimarrà nel cuore di tutti". Così Giancarlo Fisichella ricorda ai microfoni di Sky Sport Marco Simoncelli, morto oggi a Sepang dopo un brutto incidente nel corso del secondo giro.

MILAN : "RICORDIAMO UN OSTRO GRANDE TIFOSO"- "Ogni sportivo rossonero e la Società A.C Milan oggi si stringono nell'abbraccio alla famiglia di Marco, grande tifoso rossonero, alla quale rivolgiamo dal Sito ufficiale le più sentite e sincere condoglianze in questo triste momento". E' questo il messaggio di cordoglio del Milan per la morte di Marco Simoncelli, grande appassionato di calcio e tifoso della squadra rossonera.

INTER:" ADDIO A UN GRANDE CAMPIONE" - Anche l'Inter ha ricordato il pilota scomparso questa mattina: "Il presidente Massimo Moratti e tutta F.C. Internazionale - si legge sul sito ufficiale nerazzurro -, insieme con Claudio Ranieri e la squadra, partecipano al dolore del mondo dello sport italiano e mondiale per la scomparsa del pilota Marco Simoncelli, 24 anni, deceduto in seguito all'incidente nel quale è rimasto coinvolto durante il GP di Malaysia. Nel ricordo di un giovane appassionato campione, l'Inter abbraccia la famiglia e gli amici di Marco Simoncelli"



 
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view post Posted on 26/10/2011, 07:42
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Il papà sullo stesso volo, mamma Rossella ad aspettare a Coriano dove si sta allestendo la camera ardente. E Valentino Rossi seduto qualche fila più dietro Paolo Simoncelli. Sta tornando in Italia, Marco Simoncelli, su un volo della Malaysian Aerlines, l'MH14, che atterrerà a Fiumicino stamattina alle 6.05. Dopo il terribile incidente di domenica, nel quale sono rimasti coinvolti anche l'americano Colin Edwards e l'amico Valentino Rossi. Il viaggio più triste di un campione abituato a volare, in moto e per lavoro.
Il corpo di Marco Simoncelli è stato sottoposto ad autopsia dalle 9 alle 12 di ieri mattina in Malesia. Non ci sono ancora referti a riguardo che saranno inviati alla famiglia solo tra 4 o 5 settimane. Le operazioni si sono svolte con estrema celerità grazie anche all'interessamento diretto del nostro Ministero degli Esteri e della Dorna, che hanno aiutato concretamente Paolo Simoncelli nell'effettuazione di tutte le pratiche necessarie.
Le cause dell'incidente sono ancora tutte da verificare, ma appare sempre più evidente come la voglia di Simoncelli di rimanere in gara possa aver causato il ritorno in pista della moto e l'impatto con i piloti che lo seguivano. Il dott. Claudio Macchiagodena, medico responsabile della Dorna, nella conferenza stampa successiva all'incidente, aveva affermato: «Simoncelli è rimasto coinvolto in un brutto incidente durante la gara, è stato investito dagli altri piloti, ha subito un grave trauma alla testa, al collo e al torace. Quando il nostro staff medico l'ha raggiunto era privo di conoscenza. In ambulanza hanno cominciato la rianimazione cardiaca polmonare, e una volta arrivato al Centro Medico, grazie all'aiuto di dottori locali e della Clinica Mobile, è stato intubato ed è stato così possibile rimuovere parte del sangue presente nel torace. Il Cpr è stato applicato per 45 minuti con l'obiettivo di aiutarlo il più a lungo possibile. Sfortunatamente ogni tentativo è risultato vano e alle 16,56 (ora locale) di domenica abbiamo dovuto ufficialmente dichiarare la sua morte». Dopo l'autopsia il corpo del pilota romagnolo è stato trasferito in una speciale cassa per il viaggio in aereo.
All'arrivo a Roma ci sarà il trasferimento verso Coriano, sempre che la magistratura italiana non ne disponga il sequestro per ulteriori accertamenti del caso. Se non ci saranno fermi, il corteo arriverà per le 15 in paese. Già da ieri, sugli schermi che solitamente danno il benvenuto ai visitatori di Coriano, ci sono due messaggi: «Coriano piange il suo Campione» e «Da Tutta Coriano ciao SIC 58 ci mancherai». Al suo arrivo, Marco Simoncelli verrà portato a casa, dove ci sarà la prima delle due camere ardenti, quella privata, riservata al dolore della famiglia. Marco potrà dunque tornare un'ultima volta nella sua casa in Via Armellini, ricevere l'abbraccio dei suoi cari.
Sarà il momento più duro per la famiglia Simoncelli, l'ultima notte, prima del trasferimento al teatro comunale La Corte, dove domani sarà allestita la seconda camera ardente. Per le giornate di domani e giovedì il Comune di Coriano, che è gestito da un commissario, instituirà il lutto cittadino. Le porte della Chiesa S. Maria, invece, saranno aperte giovedì per le 15. Il Comune, che chiuderà il centro storico dove si trova la Chiesa, ha già pensato all'allestimento dei maxischermi per permettere ai tanti appassionati e tifosi di partecipare ai funerali.

 
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view post Posted on 27/10/2011, 07:16
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Coriano. «Se dico di essere felice dico una stronzata, però mi fa piacere, è una cosa bellissima. Marco era una persona speciale, la gente ha capito com'era, se doveva dire la parolaccia la diceva e poi era onesto, era un puro. Dicono che Dio chiama in paradiso i migliori, non lo so, magari fosse così...». Nelle parole di papà Paolo c'è tutto l'amore per il figlio Marco che non c'è più, ma anche l'orgoglio per le decine di migliaia di persone che si apprestano ad «invadere» il piccolo centro di Coriano per tributare l'ultimo saluto al suo Super Sic.
Secondo fonti della Prefettura, infatti, si attendono 50.000 persone per domani, quando alle 15, nella Chiesa di Santa Maria di Coriano, si celebrerà il funerale di Marco Simoncelli. Ma già oggi, si prevede un grande afflusso di fan e ammiratori del pilota di MotoGp che vorranno salutare la salma esposta nella camera ardente aperta dalle 9 del mattino alle 10 di sera al Teatro Comunale del piccolo centro nei pressi di Cattolica. Un fiume in piena che si riverserà per le strade della cittadina, mettendo, forse, in crisi il piano di accoglienza studiato per l'occasione e che prevede di accoglierne non più di 10 mila.
L'arrivo della salma di Super Sic a Fiumicino quando ancora non è sorto il sole. Sull'aereo, ad accompagnarlo, papà Paolo, la fidanzata Kate, il manager Carlo Pernat, Fausto Gresini, i ragazzi del team omonimo e anche l'amico Valentino Rossi che ai microfoni dei media dice: «Non è stato bello in queste ore non ho pensato a niente ma non dovete stare qui per me, tra un po' arriva lui».
«Tanti i ricordi che mi porterò dietro, stavamo insieme tutti i giorni, ci allenavamo insieme, poi andavamo con tutto ciò che era a motore, la nostra passione. Noi lo sappiamo già che è una cosa che può succedere». Fuori ad attendere Marco il numero uno dello sport italiano. «Io ho pianto, ci sono momenti della vita in cui capisci quanto siamo fragili» ha detto il presidente del Coni, Gianni Petrucci, giunto alle cinque del mattino all'aeroporto. «Al papà ho detto poche parole - ha aggiunto - domenica quando abbiamo fermato un minuto le partite c'è stata una totale dimostrazione di quanto fosse amato questo ragazzo. Era un ragazzo sempre sereno e disponibile. La nostra presenza qui è per dimostrare l'amore e l'affetto per questo ragazzo. In questi momenti bisogna solo pregare, e che Dio lo abbia in gloria».
Poi è toccato a Paolo Simoncelli ringraziare le centinaia di persone che hanno applaudito il passaggio del feretro dall'aerostazione alla vettura che l'ha portato a casa. «Marco sarebbe felice, con voi è sempre stato disponibile, un bacio a tutti».
Sui Tg nazionali, poi, si è visto in un video amatoriale un momento del trasporto di Marco in barella verso l'ambulanza che l'attendeva a bordo pista per portarlo al centro medico della pista di Sepang, con la scivolata di uno dei soccorritori che nella sua caduta ha trascinato anche il corpo dello sfortunato pilota. Una caduta che non ha recato ulteriore nocumento al Sic, scatenando delle polemiche sulla validità dei soccorsi. «Ero lì vicino, Marco era già morto», ha abbassato i toni papà Paolo, incontrando i giornalisti nel pomeriggio a Coriano. «Ero lì a 10 metri, non sarebbe cambiato niente, in questo caso - continua - quando si sono rialzati ho preso la mano a Marco, ho provato a salutarlo, ma lui era già andato, non c'erà niente da fare, non sarebbe cambiato niente. Quella è tutta gente che cerca di fare del proprio meglio. Se avesse lasciato la moto... non lo ha fatto perché era un guerriero».
«Noi lo abbiamo accompagnato solo in quello che gli piaceva fare. La vita se non facciamo quello che ci piace diventa un rimpianto e lui sicuramente di rimpianti non ne avrà. Ci ha lasciato un bel ricordo e un bel messaggio e noi siamo fieri che sia stato così», ha aggiunto mamma Rossella.
 
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view post Posted on 29/10/2011, 08:13
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Coriano. Era il loro mito, il loro modello, il loro punto di riferimento. Per i ragazzini del Moto Club «Renzo Pasolini» e degli altri motoclub della Romagna, accompagnare il feretro di Marco Simoncelli, sedersi all'uscita della Chiesa per abbracciare il babbo Paolo, è stato ieri come un reciproco abbraccio familiare. Come loro, Simoncelli aveva cominciato ad andare in moto quando gli altri bambini imparano ad andare in bicicletta o a giocare a pallone.
Per chi non è nato in quella fetta d'Italia che va, più o meno, da Imola a Pesaro, è una cosa difficile da capire, sembra una pericolosa stramberia. Ma se quasi tutti i più grandi piloti italiani della storia del motociclismo sono nati qui non è certo un caso. Non è chiaro per quale ghiribizzo della storia la Romagna sia diventata la terra del «mutor» (ovvero la moto, lo scooter, il motorino, tutto quello, insomma, che ha due ruote e romba), ma qui ci sono diversi motoclub che come principale attività hanno proprio quella di avviare i piccolissimi alle moto.
E così SuperSic è stato circondato in questa sua ultima corsa dalla sua tribù: da una parte i ragazzi di Coriano, gli amici di una vita, tutti con una maglietta con il «Zinquantot», 58, il numero di gara di Simoncelli, dall'altra i ragazzini delle minimoto, i fratellini, i futuri campioni, tutti con la loro tuta da piccoli adulti. «Siamo dispiaciuti - ha detto Mattia, 12 anni - per noi Marco era un mito. Era riuscito a vincere e diventare un fuoriclasse continuando a divertirsi».
E quindi per loro è stato naturale sedersi con suo babbo Paolo e asciugargli dalle lacrime i baffoni. Perché in pista ci si dà tutti del tu. Ci si ama e si litiga come una famiglia vera, e come in una famiglia vera è normale starsi vicini nel dolore.
Non è inusuale, qui, che un bambino di cinque anni venga messo su una minimoto: sono piccoli bolidi di 40 centimetri cubici di cilindrata (depotenziati e con particolari limitazioni di sicurezza) sulle quali si prende familiarità col motore. Da otto anni cominciano le gare: c'è chi è più bravo, c'è chi lo è meno, come in tutti gli sport, quasi sempre è una passione che nasce in famiglia. Dopo un pò i ragazzini si appassionano, i mariti litigano con le mogli e ogni tanto salta fuori un supercampione.
Quando aveva sette anni, ad esempio, Marco Simoncelli già metteva in riga tutti. I ragazzi di Coriano, invece, hanno perso soprattutto un amico. Per tre giorni hanno avuto gli occhi del mondo addosso e quel mondo hanno fatto di tutto per accoglierlo al meglio, occupandosi in ogni dettaglio dell'organizzazione del funerale.
Spenti i riflettori si sono trovati soli con il loro dolore. Ma non si sono messi a piangere: hanno preso il loro «mutor» e hanno ricominciato a sgasare e impennare.
Sull'onda della commozione il suo paese natale vorrebbe intitolargli il Palasport: ma ci vanno piano, perchè il luogo più ovvio e appropriato per celebrare la sua memoria e lì, a pochi passi.
È proprio lì che nel giorno dell'ultimo saluto tanti bikers, tanti appassionati delle due ruote si sono dati appuntamento. Certo, chi si aspettava la folla è rimasto un pò deluso: un migliaio di persone, quasi tutte sulle due ruote.
Quasi tutti i tifosi hanno preferito la levataccia, hanno preferito farsi anche diversi chilometri a piedi (la strada per Coriano era bloccata dai vigili) e sopportare gli inevitabili disagi pur di essere lì e salutare di persona, per l'ultima volta, il loro grande campione.



«Siamo solo noi, è vero, quelli che muoiono presto. Ma no, è maledettamente falso che poi è lo stesso». O almeno lo è per le migliaia di persone che hanno partecipato, a Coriano, al funerale di Marco Simoncelli, per i milioni che si sono commossi davanti alla tv. La musica di Vasco Rossi ha salutato per l'ultima volta Supersic, nell'ultimo commovente abbraccio alla famiglia speciale di un ragazzo speciale.
Babbo Paolo a dire a tutti, «Forza, forza», come se volesse essere lui, che non ha perso solo un figlio, ma anche un compagno di giochi e di sogni, a dover consolare, uno per uno, quella marea di persone che dal vivo o a distanza ha fatto sentire alla famiglia l'affetto di tutta l'Italia.
Il funerale di Simoncelli sembrava pensato da lui, tanti colori, tanta musica, il «58» declinato in tutti modi (sui muri, sulle vetrine, nei palloncini, sulle magliette) le moto che entrano in Chiesa, tanti tanti amici. Si piange, come ovvio. Ma non bisogna dimenticarsi di sorridere.
«Qui si celebra - ha sintetizzato il dottor Claudio Costa, il medico dei piloti, una figura quasi paterna per il circus - la vittoria più grande di Marco Simoncelli, perchè ha trionfato sulla morte: Marco oggi diventa uno di voi. Questo è l'ultimo scherzo che vi ha fatto. Voi credete che sia qui dentro, ma Marco sta sorridendo e stasera tornerà a casa con la sua famiglia e soprattutto con tutti voi».
Il mondo del motociclismo italiano e non solo c'era tutto. C'era Andrea Dovizioso, che non ha smesso di piangere nemmeno per un secondo, c'era il veterano, impietrito, Loris Capirossi, l'amico-rivale Jorge Lorenzo e tanti altri. E c'era soprattutto il pilota con il quale Simoncelli aveva un legame speciale, quello che lo ha visto morire a pochi centimetri. Valentino Rossi ha resistito alla commozione. Mentre gli amici di Coriano portavano a mano il feretro, lui ha preso la moto del suo «fratellino» e senza uscire dalla Chiesa ha girato la manopola del gas e le ha fatto cantare il suo ultimo pianto, la sua ultima preghiera.
Si è fatta forza Kate, la fidanzata, che ha seguito il funerale insieme alla famiglia. E mentre mezza Italia piangeva con lei, mentre 58 milioni di abbracci si stringevano attorno a Paolo, alla mamma Rossella e alla sorellina Martina, ha preso la parola e ha lasciato il suo ricordo: «Lui aveva solo pregi, era una persona perfetta. E le persone troppo perfette non possono vivere con noi comuni mortali».
È stato vastissimo il cordoglio che si è stretto attorno alla famiglia Simoncelli. Dopo il bagno di folla della camera ardente (ventimila mercoledì) c'erano migliaia di persone a salutare superSic. Difficile, se non impossibile, quantificarle in un tranquillo paese di collina, dove di solito la pace è rotta solo dal rombo degli scooter truccati e che non è certo abituato ai riflettori.
A rappresentare le istituzioni il ministro della gioventù Giorgia Meloni e il sottosegretario allo sport Rocco Crimi.
La faccia dell'eroe tragico, il vecchio Sic, non ce l'aveva proprio: troppo guascone, troppo irriverente, troppo vivo per essere accomunato all'idea della morte. Al vescovo di Rimini Francesco Lambiasi l'idea che lui stia insegnando ad impennare agli angeli, come stava scritto su uno striscione comparso gia domenica davanti alla chiesa, non è dispiaciuta.
«La sera prima dell'ultima gara - le parole del vescovo durante la Messa - hai detto che desideravi vincere il Gran Premio, perchè lì sul podio ti avrebbero visto meglio tutti. A noi ora addolora non riuscire a vederti, ma ci dà pace e tanta gioia la speranza di saperci inquadrati da te dal podio più alto che ci sia».
Senza prendersi troppo sul serio, ovviamente, nemmeno lì.
 
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cuore verdeamaranto
view post Posted on 3/11/2011, 16:41




Misano prende il nome di Simoncelli
"Lo dobbiamo alla sua memoria"

Il consiglio di amministrazione della Santamonica Spa, al completo, ha deciso all'unanimità di accogliere la proposta di associare il nome del proprio circuito di Misano alla figura di Marco Simoncelli. Il presidente della Santamonica Spa, Luca Colaicovo, ha dichiarato: "Lo dobbiamo alla memoria di Sic. Siamo felici e orgogliosi di associare l'impianto di Misano a Marco, un fuoriclasse nello sport e nella vita".

Una scelta fatta per onorare Simoncelli: "Lo dobbiamo alla memoria di Sic, alla sua famiglia, alle centinaia di migliaia di fan che ne ammiravano il coraggio e l'umanità, alle tante personalità del mondo sportivo e dei media che si erano fatti interpreti di questo vero e proprio moto popolare, spontaneo e commovente".

"Nelle prossime ore -ha proseguito Colaiacovo- incontrerò la famiglia per annunciare la nostra decisione e per ringraziarla sia della disponibilità nei nostri confronti che dell'amore che ha saputo comunicare a tutti noi in questo momento terribile. Dirò loro che Marco continuerà a stare con noi per sempre, anche grazie alle iniziative che insieme assumeremo nei prossimi mesi".

"Infatti da oggi -ha concluso- comincerà un lavoro che dovrà declinare la decisione assunta in iniziative concrete; un lavoro che vogliamo condurre insieme alla famiglia Simoncelli e alla neonata Fondazione intestata al pilota e che vogliamo sia il più possibile partecipato e ampio, coinvolgendo fan club e appassionati".

Il Cda della Santamonica spa, nel dare mandato agli organi statutari di approfondire la questione anche sotto l'aspetto giuridico, ha fin d'ora assunto l'impegno di non utilizzare in alcun modo il nome di Simoncelli per iniziative di marketing e commerciali relative al brand Misano World Circuit.


 
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view post Posted on 5/11/2011, 08:13
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Valencia. Il motomondiale fa tappa a Valencia per l'ultimo appuntamento della stagione a due settimane dalla scomparsa di Marco Simoncelli a cui, sarà intitolato il circuito di Misano Adriatico come annunciato proprio ieri dal presidente del consiglio d'amministrazione della Santa Monica Spa, Luca Colaiacovo. La decisione di associare il circuito di Misano al nome di Simoncelli è stata presa all'unanimità. «Lo dobbiamo alla memoria di Sic - le parole di Colaiacovo - alla sua famiglia, alle centinaia di migliaia di fan che ne ammiravano il coraggio e l'umanità».
Il Gp di Valencia di domenica, intanto sarà l'ultima gara di Loris Capirossi che sulle piste ha passato 22 anni e ha corso 328 volte. «Per me questa è l'ultima gara ma sto finendo la carriera proprio come non volevo». Capirossi è commosso, nel ricordo di Marco Simoncelli. «Marco era spontaneo e genuino - ha detto il veterano della Motogp - e in lui io mi rivedevo perché anche io sono così. Quello che è successo ha colpito tutti noi. È difficile risalire in moto, è passato talmente poco tempo, ma devo dire che questo stato d'animo l'anno anche tutti gli altri piloti, andremo avanti».
Nel futuro di Loris Capirossi c'è un ruolo operativo per quanto riguarda la tutela della sicurezza dei piloti, cosa che al pilota italiano è sempre stata a cuore. «Lavoro nella safety commission da quando è stata creata - ha detto Capirossi - non ho mai perso un meeting. In questi anni abbiamo fatto veramente tantissimo. L'incidente di Marco è stato, se si può dire "stupido", che la sorte ha portato a quello che è successo. In altri casi, dopo la scivolata avrebbe potuto riprendere la moto e continuare la sua gara. Non dimentichiamoci che siamo umani e gli errori se ne possono fare. Se vuoi essere un pilota e un campione devi durare nel tempo e devi sapere che non si finisce mai di imparare e questo vale anche nella sicurezza. Dobbiamo essere consapevoli che tutto può accadere ma dobbiamo lavorare ancora per migliorare tutti gli aspetti delle corse. Per il momento stiamo lavorando per rendere l'airbag nelle tute obbligatorio per tutti. Ma ricordiamoci che il collo è una parte che difficilmente verrà protetta come si deve, poichè noi al contrario di quanto accade in altri sport abbiamo bisogno di tantissima mobilità. Anche per la protezione delle leve dei freni, abbiamo valutato un paio di soluzioni e renderemo anche questo aspetto obbligatorio su tutte le moto».
TEAM GRESINI. «Ciao Marco, è stato un onore ed un privilegio lavorare con te». Queste parole campeggiano su un manifesto posto all'interno del box del Team Gresini con la Honda numero 58 ed il casco di Super Sic posto sul serbatoio, in primo piano.
 
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view post Posted on 20/2/2012, 16:13

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SBK: BIAGGI INSEGUE CHECA NEI TEST

La Superbike è ancora nel segno di Carlos Checa. Il campione del mondo mette le basi per un'altra stagione super andando a prendersi il primo posto nella prima giornata dei test di Phillip Island, dove domenica si correranno le prime gare del Mondiale. Lo spagnolo della Ducati, con il tempo di 1:31.947, è però tallonato dagli italiani Biaggi (Aprilia) e Melandri (Bmw) distanti solo due decimi. Rea ha portato al quarto posto la prima Honda.

"Ho l'impressione di essere arrivato al limite - ha dichiarato Checa - Ho testato tante nuove regolazioni, bilanciamento, sospensioni, ma il tempo e' rimasto quello della settimana scorsa. Ho provato sia la gomma larga che quella stretta, sono molto diverse tra loro, ma non ho ancora capito quale delle due è migliore per noi".

Max Biaggi (Aprilia Racing Team), iridato 2010, gli si è avvicinato nella seconda sessione. In classifica combinata il romano ha infatti realizzato il secondo crono (1'32"132), risultando particolarmente veloce nel turno pomeridiano, con temperatura d'asfalto che ha raggiunto i 50°C. "Il tempo sul giro mi interessa poco, punto piuttosto a trovare il miglior passo gara possibile - ha commentato Biaggi, rimasto solo in squadra dopo l'infortunio a Laverty - Martedì proveremo un assetto diverso, più radicale, e vedremo che succede".

Ha fatto passi da gigante anche Marco Melandri (BMW Motorrad), recuperando circa un secondo rispetto a sette giorni prima e arrivando a 1'32"232, anche in questo caso, nella sessione piu' calda e quindi in condizioni più difficili. La Bmw, però, non può sorridere a pieno causa caduta di Leon Haslam. Il pilota britannico è caduto violentemente nel turno del mattino all'uscita dell'ultima curva e ha rimediato la frattura del malleolo tibiale della gamba destra. Haslam sta prendendo in considerazione la riduzione della lesione, con l'inserimento di una vite, per tentare la difficile impresa di correre in gara tra appena sei giorni. Haslam stava girando forte e il tempo realizzato in appena 25 giri gli è valso la quinta posizione complessiva dietro al nordirlandese Jonathan Rea, che ha inaugurato con una solida prestazione la nuova livrea della Honda World Superbike Team.

Passo indietro, invece, per la Kawasaki di Tom Sykes, scesa al sesto posto: la settimana scorsa il britannico era stato vicinissimo a Checa. Tra i giovani italiani il primo in elenco è Niccolò Canepa su Ducati Red Devils Roma, autore di un promettente ottavo crono a soli otto decimi dal riferimento di Checa. Scivolato, tra gli altri, anche Joshua Brookes che sostituisce l'infortunato John Hopkins sulla Suzuki GSX-R: si è procurato una ferita al fianco sinistro, suturata con quattro punti.
 
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view post Posted on 23/2/2012, 23:44

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PREZIOSI: "SOLUZIONI ELETTRONICHE"
Jerez, il team Ducati pronto per Sepang

Filippo Preziosi, direttore tecnico del team Ducati MotoGP, si dice soddisfatto della tre giorni di test sul tracciato di Jerez: "Abbiamo trovato condizioni meteo favorevoli. Siamo stati fortunati, abbiamo portato a casa un bel po' di lavoro e soluzioni interessanti". La squadra di sviluppo si è concentrata sul lavoro di elettronica iniziato con il collaudatore Franco Battaini e che proseguirà nei test di Sepang di fine febbraio, con Rossi ed Hayden.

Nel test di Jerez, oltre a Battaini, sono scesi in pista anche i due piloti dei team satellite Ducati, Karel Abraham (Cardion AB Motoracing) e Hector Barberá (Pramac Racing). Ognuno di loro ha avuto a disposizione una giornata per girare con la GP12 SAT.

Un lavoro di adattabilità della nuova moto a più piloti, che Preziosi giudica molto positivo: "Direi che abbiamo trovato delle cose interessanti che, appunto, verificheremo con Vale e Nicky tra pochi giorni in Malesia, dove continueremo anche a lavorare sul set up della moto. Avendo la pista a disposizione qui a Jerez, abbiamo offerto la possibilità anche ai nostri piloti dei team satellite di girare e di lavorare sui rispettivi set up personali".
 
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view post Posted on 24/2/2012, 17:09

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PASINI: "SARÀ UNA LOTTA TRA CRT"
"Nuovo stile di guida ed elettronica"

Mattia Pasini è soddisfatto dei test di Jerez. L'italiano in sella all'ART del team Speed Master non vede l'ora di confrontarsi con le MotoGP: "Non siamo lontani dai tempi di Abrahm e Barbera, ma credo che loro non siano andati al massimo. Aspettiamo di girare tutti insieme, ma l'obiettivo concreto è la lotta con le altre CRT. Intanto ho preso confidenza con i controlli elettronici della nuova categoria e con uno stile di guida completamente diverso".

Le CRT sono dei prototipi a tutti gli effetti, e come tali non mancano ovviamente i problemi di gioventù. Tante piccole cose da sistemare, ma anche un grande potenziale da esprire. Lo si è visto nei test di Jerez e lo conferma Mattia Pasini. L'alfiere del team Speed Master non si sbilancia, per ora, sulla differenza tra le MotoGP e le CRT, rimandando impressioni e commenti alla prima uscita con la griglia della top class "al completo".

Intanto però il feedback ottenuto dai primi giorni di prova è positivo: "Abbiamo cercato di aggiustare tutte le piccole cose sulla nuova moto, finalmente quella definitiva che utilizzeremo quest'anno. Sicuramente dovrò impegnarmi per capire come sfruttarla al meglio e per interpretare lo stile di guida richiesto in MotoGP. Fortunatamente abbiamo ancora tempo e la squadra sta lavorando bene, si sta creando un buon feeling, quindi sono tranquillo. L'aspetto chiave è sicuramente l'elettronica. Lavorando nella direzione giusta si può fare la differenza".
 
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view post Posted on 18/5/2012, 10:27

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MOTOGP, È SUBITO STONER A LE MANS
Dovizioso 3°, Lorenzo e Rossi indietro



L'addio non sembra voler rallentare Casey Stoner, che anche nelle prime libere della MotoGP a Le Mans è stato nettamente il più veloce. L'australiano della Honda ha chiuso con il miglior tempo di 1'34"321, staccando di oltre mezzo secondo il compagno di team Dani Pedrosa e di sette decimi Andrea Dovizioso con la prima Yamaha. Solo sesto Jorge Lorenzo, alle spalle della prima Ducati, quella di Hector Barbera. Solo decimo Valentino Rossi.

Insomma, niente di nuovo sotto il sole, pardon, le nuvole, francesi. Stoner ha confermato che quando si mette il casco è il più veloce di tutti e non importa se tra pochi mesi smetterà di correre. Anzi, forse ha adesso che lo ha detto a tutto il mondo, sarà ancora più libero di esprimere tutto il suo talento. In Francia la novità è che alle sue spalle si è piazzato subito Pedrosa, uno solitamente più lento a carburare, che forse sente il bisogno di dimostrare di essere degno di prendere il galloni di caposquadra nel 2013. Anche se il ritardo è notevole.

"Ribaltone" in casa Yamaha, con il provato Dovizioso che ha fatto meglio degli ufficiali Ben Spies, quarto e finalmente tornato nelle posizioni che gli competono, e soprattutto Lorenzo. Il maiorchino è stato frenato da una tuta troppo stretta, che gli ha fatto perdere tempo e concentrazione.

Solita musica per la Ducati, anche se stavolta Hayden e Rossi hanno dovuto lasciare spazio anche a Barbera, accusando un ritardo di oltre 1" da Stoner.

Per quanto riguarda le Crt, la migliore è stata l'Aprilia di Randy De Puniet, 13° a 2"614 dalla vetta. Mattia Pasini è 15°, mentre Chris Vermeulen, che ha preso il posto di Edwards sulla Suter-Bmw è 21° e ultimo a 7". Da segnalare le cadute dei piloti del Team Gresini, Alvaro Bautista (Honda) e Michele Pirro (FTR-Honda). A terra anche lo spagnolo Aleix Espargarò (Art).
 
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MOTO2: LUTHI VINCE A LE MANS
Corti e Redding a podio, Iannone 4°

Thomas Luthi (Suter) vince il GP di Francia, classe Moto2. Lo svizzero gestisce con grande lucidità e strategia una gara bagnata dove cadono in tanti. Allo stesso modo chiude con un ottimo 2° posto Corti (Kalex) che precede Redding (Kalex) sul podio. Quarta piazza per Iannone (Speed Up), davanti a Kallio. Espargaro è 6° e con 71 punti passa in testa nel Mondiale. Marquez cade e perde quindi la leadership iridata. In terra anche Corsi e De Angelis.

Da segnalare l'impresa di Julian Simon (Suter) che ha tagliato il traguardo in 13.ma posizione arrivando con la sua moto a spinta dopo essere scivolato all'ultima curva. Tra gli italiani al traguardo da sottolineare Roberto Rolfo (Suter), che ha sfiorato la zona punti arrivando 16°.
 
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OSSI, COUNTDOWN PER IL MUGELLO
"Gara sempre speciale, ci divertiremo"

Manca un mese e mezzo al GP d'Italia, ma Valentino Rossi non vede l'ora di ricevere l'abbraccio dei tifosi. ''Il Mugello è sempre qualcosa di speciale. Lì mi diverto un sacco e sono sicuro che sarà così per tutti quelli che verranno il 15 luglio. L'atmosfera che si respira con tutti i tifosi che qui hanno la possibilità di vivere emozioni davvero straordinarie, è unica, e la pista è una delle più belle di tutto il Mondiale", il "lancio" del "Dottore.

''In questi giorni di test ho visto che all'Arrabbiata 2 è stata realizzata una nuova tribuna da dove si può seguire un lungo tratto di circuito e sopratutto le due Arrabbiata, curve fra le più belle di tutto il motomondiale. Poi tutti gli anni al Mugello c'è sempre qualcosa di nuovo, di speciale. Come l'anno scorso quando davanti ai box ci siamo trovati la nuova tribuna. Insomma, è casa mia e quindi ci torno sempre molto volentieri", ha aggiunto Rossi al termine della due giorni di prove che lo ha visto impegnato con la Ducati proprio sulla pista toscana.
 
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view post Posted on 3/6/2012, 14:30

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MOTOGP: LORENZO VINCE A BARCELLONA
Pedrosa e Dovizioso sul podio. Rossi 7°


Jorge Lorenzo (Yamaha) trionfa nel GP di Catalunya, dopo una dura lotta con Pedrosa (Honda, 2°). Bagarre finale per il terzo posto, conquistato da Dovizioso (Yamaha) che contiene l'attacco di Stoner (Honda, 4°). Crutchlow (Yamaha) arriva 5° davanti a Bautista (Honda) e Rossi, 7° e miglior Ducati in pista. Bradl (Honda) chiude 8° e precede Hayden (Ducati). Spies (Yamaha) è 10° dopo una caduta. Nel Mondiale Lorenzo è primo con 115 punti, a +20 su Stoner.

Pedrosa fa una partenza a cannone, con uno slalom tra i piloti di testa degno del miglior pony express di città. Uno scatto pazzesco che gli vale la prima posizione alla prima curva. Ma le Yamaha sono attaccate, con Spies davanti a Lorenzo, poi Stoner, Dovizioso e Crutchlow. Qualche curva e dietro Bradl infila Hayden, tirandosi dietro anche Rossi. Mentre Stoner si vede sfilare da Dovizioso, prima di fare i conti con un discreto problema in staccata, che lo fa girare largo regalando così una piazza anche a Crutchlow.

Tre giri e Spies prende il comando passando Pedrosa, ma l'americano pecca di ottimismo in staccata, finendo larghissimo. Tanto che deve accennare una piega impossibile sull'erba, che ovviamente finisce con la moto appoggiata nella sabbia. L'americano butta via una grande occasione per riscattarsi dai recenti scarsi risultati, ma resta in sella e trova la forza di rialzarsi, rientrando in pista per una disperata rimonta.

Nuovamente leader della corsa, Pedrosa non può rilassarsi. Infatti Lorenzo rompe gli indugi e passa il connazionale della Honda. I due vanno in fuga, con solo Dovizioso capace di contenere il distacco dentro il secondo. Stoner intanto è risalito quarto, ma il gap è già di 3" dalla vetta e c'è un Crutchlow che non ne vuole sapere di mollare gli scarichi della Honda numero 1.

Nemmeno metà gara e Pedrosa sente il tifo delle tribune, si carica e trova la staccata buona per rimettersi davanti a Lorenzo. Detto che Jorge vorrebbe rispondere subito, ma la sua Yamaha sembra già al limite. Tanto che in fondo al rettilineo finisce largo in ingresso di curva. Intanto Rossi passa Bradl e si porta al 7° posto, con Bautista nel mirino.

Nove giri al termine e il calo delle gomme inizia a farsi sentire, soprattutto per Dovizioso che perde il treno dei primi due e si deve preoccupare di chi arriva alle sue spalle. Ovvero Stoner, che però deve sudare per tenere dietro un Crutchlow mastino che lo pressa ad ogni staccata.

La tabella dice meno 6 giri al traguardo, quando Lorenzo ritrova il codino di Pedrosa. Un tandem a gas spalancato, vicini-vicini con linee che si incrociano, finché la Honda s'impenna un attimo troppo e come una spada la Yamaha s'infila interna, uscendo per prima dal curvone. Con Jorge che spreme la M1 e allunga per mettere in cassaforte la vittoria. Animi che si scaldano anche dietro, dove Crutchlow prova l'ultimo assalto su Stoner. Per la gioia dei tifosi è un festival di traversi e guida tutta sull'anteriore, con staccate furibonde. E nemmeno dietro scherzano, visto che Spies risale fino alla decima piazza andando a sgomitare con Barbera.

Lorenzo passa sotto la bandiera a scacchi e trionfa nella gara di casa, allungando nel Mondiale. Pedrosa si conferma secondo sul podio, mentre Dovizioso è terzo, dopo essere stato freddo nel gestire l'attacco di Stoner nelle ultime curve. Rossi centra l'obiettivo prefissato con la Ducati, 7° senza mai riuscire ad andare a prendere Bautista con la Honda Gresini.
 
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Falchetti
view post Posted on 15/9/2012, 23:08




Moto mondiale

È mancato lo spettacolo nel primo giorno di prove del Gp di S. Marino sulla pista intitolata a Simoncelli: oggi in pista per la griglia

Valentino Rossi ha provato a scendere in pista durante la pioggia, ma è tornato subito ai box ...
Misano Adriatico. Non c'è stato spettacolo nel primo giorno del weekend del Gp di San Marino e della Riviera di Rimini. I piloti della MotoGp, infatti, hanno disertato la pista, ritenendo giusto aspettare nei box che il meteo si calmasse. La pioggia e il vento freddo, che hanno accolto da giovedì tutto il circo del motomondiale, hanno disturbato anche il primo giorno di prove, in tutte le categorie. Ma solo quella della MotoGp, ha offerto uno spettacolo così povero di emozioni.
In Moto3 e Moto2, le categorie cadette del mondiale, nessuno è rimasto fermo. Tutti hanno fatto due turni di prova, magari andando più piano del solito, per non rischiare di cadere. La condizione del bagnato o dell'umido è una caratteristica non sconosciuta per i piloti e non provare significa in primo luogo buttare un giorno, in seconda battuta non avere soluzioni se nelle qualifiche in caso che il meteo non migliorasse.
Di certo si tratta di scelte, comuni in questo caso a tutti i top rider evidentemente certi che da domani le condizioni saranno migliori. Gli unici ad aver assaggiato la pista, anche solo per uscire e rientrare nei box nel secondo turno di libere di Misano, sono stati Andrea Dovizioso e Valentino Rossi. I due piloti italiani che l'anno prossimo si scambieranno le moto, però hanno giudicato l'asfalto del «Marco Simoncelli» troppo insidioso, lasciando spazio a Karel Abraham, per una volta in carriera in testa alla fine di un turno di libere.
«È stato un giorno completamente inutile. Una giornata buttata via» dice Valentino Rossi. «Nel pomeriggio dovevamo vedere il motore che fumava a Brno, se era tutto a posto, ma appena uscito ha iniziato a piovere: è stato come un segno, come a dire stai dentro» aggiunge il «Dottore» che poi sulla sensazione provata nel vedere intitolato all'amico Marco Simoncelli il World Circuit di Misano, aggiunge: «Onestamente quando l'ho saputo, ho detto bene, una bella idea, ma credevo che cambiasse poco, invece, è bello vedere il nome di Marco sempre quando siamo qui a correre. Poi essendo la pista più vicina a casa sua è giusto che sia intitolato a lui, che si chiami con il suo nome. È una cosa bella».
L'assenza dei big, ha dunque permesso ai piloti privati più lenti e a quelli con le Crt (MotoGp con motore derivato di serie) di essere protagonisti. Michele Pirro, che con la sua Ftr-Honda quest'anno non ha avuto molte soddisfazioni a causa delle continue rotture della sua moto, almeno ha visto il suo nome in alto nella classifica, così come il ternano Danilo Petrucci che debutta sulla Suter-Bmw dopo aver accantonato la poco performante Ioda TR003. Quello che rimane agli appassionati che sono venuti a Misano è sperare che oggi torni il sole.
Oltre alle prove per la composizione della griglia delle tre classi, infatti, è stato spostata a stasera la manifestazione di solidarietà in favore della Fondazione Marco Simoncelli «Dedikato», che prevede la sfida a bordo di Ape car modificate su un piazzale sterrato a Misano Adriatico. Sempre in nome dello sfortunato pilota della Honda, è stato presentato all'interno del paddock il libro «Il Nostro Sic» scritto dai genitori di Simoncelli assieme al giornalista Paolo Beltramo.
IL PROGRAMMA. Oggi sono in programma dalle 9,15 alle 11,10 le prove libere con diretta su Italia 2. Dalle 13 le qualifiche con el Moto3; alle 13,55 la MotoGp e alle 15,10 Moto2 con diretta su Italia 1. Domani le gare con diretta su Italia 1: alle 11 la Moto3; alle 12,20 la Moto2 e alle 14 MotoGp.

fonte:la sicilia
 
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64 replies since 2/9/2008, 20:51   742 views
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